Il problema non è ciò che fai, ma il tempo che dedichi a quello che fai. Un filosofo crucco diceva che "essere e tempo" sono concetti molto aderenti quando si parla di umanità.
la vita è solo una questione di tempo: come spenderlo nel miglior modo, dove "miglior modo" significa "coerentemente conciò che desideriamo ed amiamo autenticamente.
Alla fine basta che funzioni: la felicità in fondo non è altro che trovarsi esattamente dove si vorrebbe essere.
tenere la mente sgombra: hai centrato il problema caro Ste. Quello che manca è la lucidità di capire COSA stiamo facendo. Le giornate che volano, il tempo che scorre, la nostra coscienza che si rarefà e lascia spazio solo ad azioni, anzinò no, a MOSSE, procedure, operazioni d'efficienza: dobbiamo cercare di togliere il pilota automatico e vivere lucidamente, essere presenti a noi stessi il più possibile, per non rischiare un bel mattino, di svegliarci...già bell'e morti.
vi riporto uno dei passi più belli di uno dei testi più amati dal sottoscritto (non sono certo di non averlo già citato in qualche altro 3d, ma lo riposto, nel caso e comunque, molto volentieri - repetita iuvant :) ):
trata dell'esistenza e della sua pura assurdità: del fatto che non abbia, sostanzialmente alcun senso razionale
In alcune situazioni il rispondere: 'niente' a una domanda circa la natura dei propri pensieri, può essere, nell'uomo una finta. Lo sanno bene le persone amate. Ma se questa risposta è sincera, se rappresenta quel particolare stato d'animo in cui il vuoto diviene eloquente, in cui la catena dei gesti quotidiani viene interrotta e il cuore cerca invano l'anello che la ricongiunga, è allora come il primo segno dell'assurdo.
E avviene così che la scena si sfasci. La levata, il tram, le quattro ore di ufficio o di officina, la colazione, il tram, le quattro ore di lavoro, la cena, il sonno, e lo svolgersi del lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì e sabato sullo stesso ritmo...questo cammino viene seguito senza difficoltà la maggior parte del tempo.
Soltanto, un giorno, sorge il "perchè, e tutto comincia in una stanchezza colorata di stupore. (...) Dopo il risveglio viene col tempo la conseguenza: suicidio o ristabilimento. (...)
Infatti tutto comincia con la coscienza e nulla ha valore se non per mezzo di questa.
A. Camus - Il mito di sisifo
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