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Discussione: Risposte alle domande da parte di Michelin

  1. #1
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    Predefinito Risposte alle domande da parte di Michelin

    Salve a tutti,

    ecco le risposte alle prime domande poste agli esperti.

    Risposte inserite il 03/07/2013 ore 18:10.

    1) Ciao a tutti sono Simone e volevo porre questa domanda: Alcuni grandi costruttori di pneumatici dicono che le gomme buone andrebbero al posteriore e mi trovano d'accordo in quanto un sovrasterzo è più difficile da gestire di un sottosterzo . Il problema nasce che in molti consigliano di girare le ruote e se a un primo rigiro si suppone che le gomme anteriori fossero ancora buone il dubbio sorge quando questi pneumatici incominciano ad avere un pò di km e di anni sulle spalle e magari anche le spalle un pò consumate che ne riduce l'impronta reale a terra in quel caso girarle non lo vedo una grande cosa. che mi dite a riguardo. Saluti Simone.

    Risposta

    Anche MICHELIN, in caso di sostituzione di 2 soli pneumatici, consiglia di montare gli pneumatici nuovi o i meno usurati al posteriore, per i motivi che Lei ha giustamente citato. Questa operazione, da effettuarsi in base alle indicazioni e alle scadenze indicate dal costruttore del veicolo, ha principalmente due finalità: l’omogeneizzazione del livello d’usura: perché gli pneumatici dell’asse sterzante e/o motore tendono a consumarsi sensibilmente prima di quelli dell’asse trainato e/o non sterzante e l’omogeneizzazione della forma d’usura: dovuta a varie cause, alcune correlate a possibili sregolazioni del veicolo (assetto geometrico, ecc…) altre correlate al suo utilizzo e allo stile di guida del conducente. Pertanto la valutazione sull’opportunità o meno di permutare gli pneumatici tra loro oppure di allungare o accorciare l’intervallo dell’operazione, deve essere fatta considerando le effettive differenze tra lo stato di quelli anteriori e posteriori. L’anno di fabbricazione degli pneumatici non è di per se rilevante. Le spalle un pò consumate, spesso indizio di utilizzo a pressione insufficiente e/o su percorsi sinuosi, non riducono necessariamente l'impronta reale a terra: se si consumano è perché “toccano terra un po’ di più” e si usurano di più perché la pressione esercitata sul suolo è più localizzata sulle spalle. L’impronta a terra è piuttosto correlata alla pressione di gonfiaggio, un sovra-gonfiaggio la riduce. L’importante è valutare e far valutare periodicamente da un rivenditore specialista, se tutti gli pneumatici del veicolo siano in condizione o meno di essere utilizzati. In concreto: che abbiano i requisiti legali: battistrada con almeno 1,6 mm nei canali principali della scultura e che non presentino danneggiamenti importanti e non riparabili: tagli, bugne o rotture sul fianco o in sommità; deterioramento da rotolamento a piatto o in sottogonfiaggio, screpolature profonde della gomma, ecc…


    2) Salve, Sarei interessato a sapere quale sia il miglior modo di gestire un treno di gomme su una trazione quattro presupponendo un tragitto misto tra città ed autostrada. Grazie

    Risposta

    Per un veicolo a quattro ruote motrici, la “gestione” dei pneumatici è generalmente identica a quella dei veicoli a due ruote motrici. L’intervallo delle permutazioni tra gli assali deve seguire le indicazioni del costruttore del veicolo. Una delle peculiarità che ci preme ricordare è piuttosto la raccomandazione del montaggio di 4 pneumatici IDENTICI (stessa marca, stessa misura, stessa gamma, stessa usura, pressioni, ecc…) su un veicolo a 4 ruote motrici (ad eccezione naturalmente di quando il veicolo è equipaggiato d’origine con dei pneumatici anteriori e posteriori differenti tra loro ad es: BMW X3 e X5). Questo perché, una differenza di sviluppo tra i pneumatici dell’assale anteriore e quelli dell’assale posteriore può danneggiare anche in modo grave, alcuni elementi della trasmissione: l’albero di trasmissione o Il differenziale centrale.


    3) Buongiorno, vorrei capire, in termini di guidabilità e reazione alla direzionalità/appoggio laterale, quali differenze ci sono tra una spalla 'morbida' e 'dura' e come regolare la pressione dei pneumatici, se come prevede la casa costruttrice del mezzo o come suggerisce il costruttore del pneumatico. Questa deve essere in funzione del corretto appoggio a terra o regolata in funzione del riscontro alla guida (sacrificando la regolarità del consumo del battistrada)?

    Risposta

    Per rispondere alla Sua dobbiamo estendere Il concetto 'morbida' e 'dura' non alla sola spalla dello pneumatico, come di solito si usa dire, ma alla sua intera architettura intesa come: carcassa, tele di sommità ed altri componenti nonché ed al tasso d’intaglio della scultura. La sensazione alla guida ed il comportamento dinamico dello pneumatico è infatti piuttosto legato al fatto che uno pneumatico possa avere un equilibrio di prestazioni più “sportivo” oppure più “turistico”. Gli pneumatici sportivi, sono di solito percepiti “più duri”, perché hanno caratteristiche risultanti di rigidità (trasversali e longitudinali) più elevate per ottenere più reattività di comportamento e quindi precisione di guida. Quelli più “turistici” invece hanno caratteristiche risultanti di rigidità meno spinte e risultano quindi “più morbidi” per rispondere principalmente ad esigenze di “confort”. La pressione di gonfiaggio di riferimento è bene che sia sempre quella indicata, in funzione della misura degli pneumatici e del tipo di utilizzo (normale o a pieno carico/autostradale) dal costruttore del veicolo. Le indicazioni dei fabbricanti di pneumatici di solito riprendono queste prescrizioni.


    4) Si sente spesso di parlare di gomma "dura" e gomma "morbida" e Michelin viene definita la gomma morbida per eccellenza. Quale sono i vantaggi/svantaggi delle gomme dure e morbide? I pneumatici Michelin sono veramente i più morbidi del mercato? Per tipo di mescola o per carcassa di costruzione? Inoltre, una gomma per quanti anni conserva inalterate le sue caratteristiche se usata poco, ovviamente sempre montata su cerchio ma il veicolo si sposta regolarmente per evitare ovalizzazioni?

    Risposta

    In primo luogo, bisognerebbe chiarire se “gomma” è da intendersi come l’intero pneumatico oppure la sola gomma del battistrada. Se intendiamo quest’ultimo caso, possiamo dire che è piuttosto correlato al mondo della competizione dove le scelte degli utilizzatori possono effettivamente comprendere questa variabile. Nel mondo dei pneumatici stradali e per i veicoli di tutti i giorni ciò è estremamente riduttivo, anche perché nella maggioranza dei casi non vi sono versioni di pneumatici con mescole “dure” o “morbide” a parità di modello. Vantaggi/Svantaggi devono essere quindi considerati sulla base di una molteplicità di elementi. Estendendo il discorso possiamo dire che gli pneumatici sportivi, sono di solito percepiti “più duri”, perché hanno caratteristiche risultanti di rigidità (trasversali e longitudinali) più elevate per ottenere più reattività di comportamento e quindi precisione di guida. Quelli più “turistici” invece hanno caratteristiche risultanti di rigidità meno spinte e risultano quindi “più morbidi” per rispondere principalmente ad esigenze di “confort”. MICHELIN sviluppa e commercializza molte tipologie di pneumatici, da quelle per le citycar a quelle delle super sportive. Pertanto, in base a questa considerazione non ha fondamento l’affermazione che gli pneumatici MICHELIN siano o meno i più morbidi del mercato. Per quanto riguarda la durata in servizio degli pneumatici essa dipende dalle condizioni di immagazzinamento (temperatura, umidità, posizionamento, etc..) e dalle condizioni di impiego (carico, velocità, pressione di gonfiaggio, danneggiamenti accidentali, etc.) alle quali lo pneumatico è soggetto durante la sua vita. Dato che queste condizioni sono fortemente variabili, è impossibile prevedere a priori la durata dello pneumatico. Anche a livello normativo non esistono, prescrizioni o limitazioni di impiego direttamente riferite e/o collegabili alla sua data di fabbricazione, vista l’estrema variabilità di tutti i fattori in gioco associabili al concetto di durata. Tutti i produttori europei di pneumatici, prevedono e suggeriscono:
    • Una serie di normali raccomandazioni per quanto concerne l’immagazzinamento.
    • Il controllo periodico durante l’impiego.
    Tale controllo, compete all''utente finale che in caso di dubbio può chiedere il parere di uno specialista.
    Si raccomanda infine, in caso di sosta prolungata (es.: camper), di non lasciare gli pneumatici in condizioni di sottogonfiaggio per evitare danneggiamenti e/o deformazioni permanenti della carcassa e di verificare e ripristinare le pressioni corrette prima di ogni nuova utilizzazione del veicolo.


    5) Ciao dato che molto spesso si confonde il Pilot Sport 3 come un evoluzione del Pilot Sport 2 potreste elencare le varie caratteristiche e differenze tra i 2? Grazie mille

    Risposta

    Il MICHELIN Pilot Sport 3 è per alcune misure un’evoluzione del MICHELIN Pilot Sport 2.

    Infatti, MICHELIN Pilot Sport 2 si è evoluto in parte (Cerchio: da 15’’ a 19’’) nella gamma MICHELIN Pilot Sport 3 ed in parte (Cerchio: da 17’’ a 22’’) nella gamma MICHELIN Pilot Super Sport.

    MICHELIN Pilot Sport 3, rispetto al Pilot Sport 2, ha una migliore tenuta di strada in curva e riduce lo spazio di frenata fino a 3 metri sul bagnato (Test effettuati da TÜV Süd nel 2009, sulla misura 245/40 ZR 18 Y rispetto allo pneumatico MICHELIN Pilot Sport PS2)

    MICHELIN Pilot Sport 3 : principali caratteristiche tecniche

    « Sistema Anti Surf »: aderenza ottimale su suolo bagnato:
    Il pneumatico MICHELIN Pilot Sport 3 ha un profilo ottimizzato che gli permette di fendere le pozzanghere là dove gli altri pneumatici sono soggetti all’aquaplaning in caso di alti spessori d’acqua sulla carreggiata.

    Per la prima volta in una gamma sportiva, MICHELIN introduce il marcaggio « GREEN X » :
    Il marcaggio GREEN X apposto sul fianco del MICHELIN Pilot Sport 3 è la garanzia che questo pneumatico fornisce un livello d’efficienza energetica tra i migliori sul mercato. Con questo marcaggio, MICHELIN s’impegna a ridurre il consumo di carburante dei veicoli e a ridurre così
    le emissioni di CO2.

    Prestazioni ed efficienza energetica grazie alla « Mescola Green Power » :
    Questa rivoluzionaria mescola di gomma permette di conciliare contemporaneamente aderenza su suolo bagnato, risparmio di carburante e durata chilometrica. Con 18 vittorie di cui 12 consecutive alla 24 Ore di Le Mans, MICHELIN inventa lo sport responsabile!

    MICHELIN Pilot Sport PS2 : principali Caratteristiche tecniche

    «Sistema VCP » (Variable Contact Patch):
    La superficie di gomma al suolo non diminuisce all’aumentare delle sollecitazioni trasversali (curva).

    Scultura massiccia con basso tasso d’intaglio:
    Elevatissima rigidità e per resistere alle deformazioni derivanti dalla fase d’appoggio in curva.

    Battistrada con scultura asimmetrica e bi-mescola:
    Per essere performante sul bagnato, senza rinunciare a nulla sull’asciutto.


    6) Salve essendo che percorro pochissimi km all’anno esiste una gomma che tenga le sue caratteristiche e non debba buttare nuova dopo 5 anni e non più di 20000 km grazie.

    Risposta

    Non è possibile una risposta in questi termini perché la “durata dello pneumatico” (sia in senso generico, che alle condizioni di servizio) è estremamente variabile perché dipende da molti fattori. La durata in servizio degli pneumatici dipende dalle condizioni di immagazzinamento (temperatura, umidità, posizionamento, etc..) e dalle condizioni di impiego (carico, velocità, pressione di gonfiaggio, danneggiamenti accidentali, etc.) alle quali lo pneumatico è soggetto durante la sua vita, condizioni che sono fortemente variabili, per cui è impossibile prevedere a priori la durata dello pneumatico. La durata chilometrica, a parità di pneumatico, è fortemente influenzata da: Il tipo di veicolo; la tipologia di guida (sportiva, normale, lenta, ecc.); il tipo di percorso (collinari, montani, autostradali, cittadini, ecc.); i carichi; il tipo e la condizione dei fondi stradali; le condizioni atmosferiche ed ambientali; ecc….Anche a livello normativo non esistono, prescrizioni o limitazioni di impiego direttamente riferite e/o collegabili alla sua data di fabbricazione.


    7) Buongiorno, vorrei sapere quali sono le differenze tra un pneumatico "standard" e uno con marchiatura "AO" specifico per Audi. Inoltre vorrei sapere quando il Primacy 3 verrà commercializzato nella misura 245/45/17 95Y AO.

    Risposta

    Nel caso in cui il capitolato di un costruttore di autoveicoli ci imponga delle varianti rispetto al pneumatico “standard” esistente in una determinata gamma, viene prodotto un nuovo pneumatico identificato da una marcatura specifica. Gli pneumatici contrassegnati dalla marcatura “AO” (AUDI ORIGINAL) sono sviluppati in collaborazione con AUDI e destinati principalmente ad equipaggiare in origine ed al ricambio i veicoli di questo costruttore. Questi pneumatici, come del resto tutti quelli contraddistinti da marcature specifiche costruttori non sono da considerare né migliori né peggiori di quelli standard ma hanno un equilibrio di prestazioni che punta in genere ad ottimizzare il comportamento della vettura (handling), in funzione delle richieste del costruttore del veicolo.
    Ad oggi, non vi sono ancora previsioni per la commercializzazione della gamma Primacy 3, con marcatura “AO”, nella misura da Lei indicata.


    8) Salve, vorrei sapere in che cosa differiscono gli pneumatici che riportano la dicitura "RO", espressamente destinati alle versioni RS di Audi.

    Risposta

    Nel caso in cui il capitolato di un costruttore di autoveicoli ci imponga delle varianti rispetto al pneumatico “standard” esistente in una determinata gamma, viene prodotto un nuovo pneumatico identificato da una marcatura specifica. Gli pneumatici contrassegnati dalla marcatura “RO1” sono sviluppati in collaborazione con AUDI e destinati ad equipaggiare, in origine ed al ricambio, in particolare i veicoli AUDI RS4, RS6, R8, TT( cerchio 19"). Questi pneumatici, come del resto tutti quelli contraddistinti da marcature specifiche costruttori non sono da considerare né migliori né peggiori di quelli standard ma hanno un equilibrio di prestazioni che punta in genere ad ottimizzare il comportamento della vettura (handling), in funzione delle richieste del costruttore del veicolo. Date le specificità di questi veicoli, MICHELIN raccomanda fortemente il montaggio omogeneo di 4 pneumatici con questa marcatura.


    9) Ciao , perchè non fare una bella semislick in misura 255/35/19 ??? Mi confronto continuamente con ragazzi che devono cambiare cerchi per potere avere una gomma semislick o rinunciano per una super sport ...só che è in preparazione una gomma 235/35/19 ma é una misura che quasi nessuna vettura sportiva Audi monta...grazie!

    Mi accodo a quanto scritto da Oski. Come mai si è dato risalto a sviluppare una gomma semislick in 235/35 R19 piuttosto che concentrarsi sullo sviluppo di una Super Cup (o la nuova Cup 2 la butto li) in 255/35 R19??

    Rispondo da utente a oski e pellet. Non dimenticate che 235-35-19 è la misura anteriore di: R8, gt3 e svariate porsche, lambo, svariate ferrari e via dicendo. Bmw m3 e92 monta dietro 265... Sono solo le audi che montano 255 (tra l'altro anche a6 gasolio) e sono più delle GT che delle sport car, tanto che michelin ed altri fanno supersport in misura 255. La parola ovviamente a michelin che darà magari delle belle notizie in merito.


    Risposta

    La gamma Pilot Sport CUP è la gamma MICHELIN sviluppata per l’utilizzo strada/circuito. Le cosiddette “semislick”.

    Il limitato numero di misure disponibili è dovuto al fatto che questa gamma è stata sviluppata per equipaggiare principalmente i veicoli PORSCHE 911, GT2, GT3 e BMW M.

    Al momento non è ancora disponibile la misura 255/35 ZR 19. Come per eventuali altre misure ciò dipende dalle fattibili e future evoluzioni di questa gamma di pneumatici.

    Precisiamo che la misura 235/35R19 è disponibile in due versioni:

    MICHELIN PILOT SPORT CUP+ 235/35 ZR 19 (87Y) N1 (N1 = Marcatura specifica PORSCHE)

    MICHELIN PILOT SPORT CUP 235/35 ZR 19 (87Y)

  2.  

  3. #2
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    Risposte inserite il 04/07/2013 ore 18:25

    1) Volevo chiedere come mai le pilot super sport nella misura 225/50 18 non le fanno con indice di carico 92 ma solo con 88 dato che la maggior parte delle auto sportivette porta il 92 di libretto...

    Risposta

    Probabilmente la misura cui Lei si riferisce è la 225/40 R18, dove l’offerta nella gamma MICHELIN Pilot Super Sport con Indice di Carico e Categoria di velocità “88Y” , è destinata ad equipaggiare in prevalenza veicoli BMW. Al momento, non abbiamo visibilità sulla commercializzazione di questa misura nella gamma MICHELIN Pilot Super Sport (che per le misure super-sportive è il successore di MICHELIN Pilot Sport PS2), nella versione con Indice di Carico e Categoria di velocità 92Y. Tale offerta resta al momento disponibile nelle gamme MICHELIN Pilot Sport 3 e MICHELIN Pilot Sport PS2.


    2) Salve, vorrei sapere quale treno di pneumatici consigliate e che sia il più adatto per queste misure di cerchi: 7,5x17 et 56. (IL CONSUMATORE POSSIEDE Audi A3 3P S-line 1.9)

    Risposta

    Tanga presente che, quando si considera di sostituire la misura degli pneumatici con un altra, è obbligatorio equipaggiare il veicolo esclusivamente con le misure previste dal costruttore del veicolo e riportate sulla carta di circolazione. Se la misura indicata dovesse essere la 225/45 R 17 la misura del cerchio da Lei indicata è ammissibile. In funzione della sua vettura che ha scelto, Le consigliamo la gamma MICHELIN Pilot Sport 3.


    3) Dato che il pilot exalto è il commercio da molto tempo siete in procinto di aggiornare il modello?


    Risposta

    In effetti, la gamma MICHELIN Pilot Exalto è commercializzata da molti anni. La sua seconda generazione MICHELIN Pilot Exalto PE2 è stata lanciata nel 2004: Più recentemente la gamma MICHELIN Pilot Sport 3 ha progressivamente sostituito, almeno nelle misure più orientate alle vetture sportive, la maggior parte delle misure MICHELIN Pilot Exalto PE2. Attualmente la gamma MICHELIN Pilot Exalto PE2 è ancora disponibile in alcune misure con diametri di calettamento principalmente da 15 a 17 pollici.

  4. #3
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    Risposte inserite il 08/07/2013 ore 18:25

    1) Vorrei sapere se, oltre al nuovo modello di Sport Cup (le Cup 2) sarà sviluppato anche un nuovo modello di SuperSport.

    Risposta

    La gamma MICHELIN Pilot Sport CUP è stata lanciata all’incirca a fine 2002 mentre MICHELIN Pilot Super Sport è molto più recente, è stata lanciata a fine 2010. Di conseguenza è troppo presto per avere visibilità sulla sua futura evoluzione tecnica, che per MICHELIN rappresenta un impegno costante e riguarda tutte le gamme dei suoi pneumatici.

  5. #4
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    Risposte inserite il 09/07/2013 alle ore 19:25

    1) Il pneumatico sport cup di michelin è specifico per uso pista ma omologato.
    Chiedo:
    - Tipologie di questa gomma (base, star, star+) che differenze hanno?
    - Sono intermedie pioggia, oppure inadatte alla pioggia e solo da asciutto?
    - E’ vero che dopo alcune scaldate come tutte le gomme di questa tipologia non offrono più lo stesso grip (ovvero "si cuociono")?
    - Pressioni di esercizio a caldo per le 235-35-19?


    Risposta

    La gamma Pilot Sport CUP è la gamma MICHELIN sviluppata per l’utilizzo strada/circuito. Il cosiddetto “semi-slick” e possiede l’omologazione anche per un utilizzo stradale.
    Ne esistono due versioni: Pilot Sport CUP e Pilot Sport CUP+. La versione Pilot Sport CUP+ è un’evoluzione della gamma CUP verso una migliore aderenza sul bagnato, soprattutto grazie alla tecnologia Bi-mescola. Lato interno con mescola 100% silice per ottimizzare l’aderenza sul bagnato, lato esterno con mescola derivata dalla Competizione per ottimizzare l’aderenza sull’ asciutto. In aggiunta vi sono alcuni intagli in più per migliorare l’aderenza sul suolo umido.

    Questi pneumatici offrono notevoli vantaggi in termini di prestazioni su suolo asciutto, rispetto ai corrispettivi pneumatici stradali. Per contro, presentano alcuni limiti in determinate condizioni:
    - Il particolare profilo e la ridotta profondità della scultura del battistrada di questi pneumatici aumenta la possibilità di aquaplaning. quindi si raccomanda la massima prudenza sul bagnato.
    - L’aderenza di questi pneumatici diminuisce considerevolmente col diminuire della temperatura esterna. Pertanto, l’utilizzo di questi pneumatici è fortemente sconsigliato quando la temperatura scende sotto i 7°C.
    - Come tutti gli pneumatici sportivi anche questi pneumatici tendono a consumarsi più velocemente rispetto ai normali pneumatici.

    Una delle prerogative di questo tipo di pneumatici è di mantenere elevate prestazioni anche nell’uso intensivo e prolungato. In questo caso, per MICHELIN, sono sicuramente importanti le esperienze fatte nelle competizioni “endurance” tipo le 24 ore di Le Mans.
    La pressione di utilizzo consigliata a caldo, per questo prodotto, è di 2,3 bar all’anteriore e al posteriore. Su alcuni circuiti potrebbe però essere più bassa, ma non inferiore a 2 bar. Il nostro consiglio è di partire da un valore di 1,8 bar a freddo (ant. e post.) e portare gradualmente in temperatura gli pneumatici. Si consiglia di mantenere una temperatura della mescola del battistrada tra i 70°C e i 110°C (l’ottimale è intorno ai 100°C).

    Dopo l’utilizzo su circuito, prima di lasciare la pista e dopo che gli pneumatici si sono raffreddati, ripristinare le pressioni standard raccomandate dal costruttore del veicolo.


    2) Ho avuto modo di provare sulla stessa audio 3 tipi gomma michelin in misura 235-35-19:
    - ps2 in codice A0 specifico Audi
    - ps3 in codice A0
    - ps2 in codice N1 (specifico porsche e varie supercar)
    Ho trovato, soprattutto in termini di comfort ed handling la specifica N1 molto superiore alla A0 (ad esempio anche dopo svariate migliaia di km verso il fine vita non vibra il volante a 130, mentre le altre 2 si e spesso). In cosa differiscono le specifiche A0, N1, quelle per mercedes ETC?


    Risposta

    Gli pneumatici contrassegnati dalla marcatura “AO” (AUDI ORIGINAL) sono sviluppati in collaborazione con AUDI, quelli con marcatura “N…” sono sviluppati in collaborazione con PORSCHE. Per quelle con marcatura N, il numero successivo indica un’evoluzione del prodotto. Questi pneumatici, come del resto tutti quelli contraddistinti da marcature specifiche costruttori non sono da considerare né migliori né peggiori di quelli standard ma hanno un equilibrio di prestazioni che punta in genere ad ottimizzare il comportamento della vettura (handling), in funzione delle specifiche richieste del costruttore del veicolo.


    3) Aria di gonfiaggio:
    uso da vari anni i sistemi TPMS e rilevo che variazioni di temperatura nell'esercizio sono correlate a variazioni di pressione (legge fisica). Gonfio ad aria comune per praticità. Nell'uso normale strada-autostrada rilevo ca. per ogni 10 gradi TMPS 1/10 di bar di aumento, in pista anche di più ovviamente
    se gonfiassi ad AZOTO (facendo almeno 2-3 cicli gonfia-sgonfia per ogni gomma, per essere sicuro di avere una altissima % di azoto nel pneumatico) Il range di variazione pressione gomma come sarebbe? Avete delle tabelle su questo fenomeno?
    Per dare un idea al nurburgring al mattino puoi trovare 2 gradi e per girare a caldo con semislick a 2.4 bar devi entrare a 2,1.... alle 12 ci sono 15-18 gradi di aria e devi portare le gomme a 1,5-1,6 a freddo per essere a 2,4 (un discreto "sbattimento" a manometro durante la giornata.... se sbagli la pressione la macchina scivola considerevolmente).
    Con l'azoto potrei ottenere una minore sensibilità della pressione alla variazione di temperatura della gomma? Oppure la differenza è impercettibile? Che altri vantaggi ha l'azoto?

    Rispondo a Ivo. ti consiglio di non gonfiarle ad azoto non serve a niente... esperienza fatta su 500 abarthessessesportcup! dicono che ne risenta meno degli sbalzi di temperatura e della temperatura stessa delle gomme... non è vero niente non ha alcun vantaggio ... anzi ... costa un botto di soldi!

    (CONTRORISPOSTA)
    Ti ringrazio del supporto, ma attendo parere degli esperti.
    hai provato a fare almeno 3 cicli per espellere l'aria normale? Se non lavori con precisione sklerotica (mia purtroppo abitudine, ma lo ho anche visto fare puntualmente nelle competizioni e da ultimo nella 24h rennen dello scorso anno.... ci mettevano meno a sgommare, gommare e bilanciare una ruota che poi sgonfiarla e rialzarla 3 volte con azoto).
    Il classico gonfiaggio ad azoto (a pagamento) di noi "baluba-raCCCer" è:
    - gommi la gomma su cerchio a pressione ambiente, quindi circa 1 bar dentro la ruota è ad aria normale ambientale
    - poi alzi a 2,5 circa per stallonare con azoto (ma non tutti i gommisti lo usano in questa fase, molti continuano di compressa ambientale)
    - poi bilanci e regoli di solito sui 2 o 2,4 con azoto dalla bombola in questo modo NON hai azoto puro nel tuo sistema chiuso ma una miscela gassosa che non è detto che magari si comporti peggio dell'aria ambientale.
    Hai poi TPMS a bordo della 500 ???
    E' assolutamente necessario monitorare il ciclo intero di riscaldamento per poter trarre conclusioni complete, altrimenti sono un po’ i soliti topic da Facebook…


    Risposta

    L’Aria è composta all’incirca da Ossigeno (21 %), da Azoto (78 %), argon e da altri gas rari (1 %).

    È vero che le proprietà fisiche dell’azoto riducono teoricamente la perdita di pressione degli pneumatici (2-3 volte) a causa della naturale permeabilità dei materiali del pneumatico e in generale aiuta al mantenimento della corretta pressione. E’ da considerare però che l'esistenza di molte altre possibili cause di perdita d’aria (contatto pneumatico/cerchio, valvola, contatto valvola/cerchio e ruota) non garantisce di fatto un migliore mantenimento di pressione e quindi non dispensa l’automobilista da una verifica periodica della pressione degli pneumatici, almeno una volta al mese.

    Oltre che per i motivi elencati, la velocità della perdita di pressione non è comunque univoca perché dipende anche dalla “qualità” della gomma interna dello pneumatico tubeless, delegata ad offrire la massima impermeabilità all’aria in pressione. Di conseguenza uno pneumatico di buona qualità con una gomma interna 100% butile, gonfiato con aria potrebbe risultare più resistente allo sgonfiaggio naturale di uno pneumatico di minor qualità con gomma interna ibrida, e gonfiato con azoto.

    In funzione di quanto detto, per MICHELIN, i casi per i quali è consigliato il gonfiaggio ad azoto sono soprattutto quelli dove il gonfiaggio, la verifica della pressione degli pneumatici e la manutenzione è molto difficile, oppure se non si dispone di mezzi di gonfiaggio sufficienti, solitamente su :
    • rimorchi ribassati,
    • apparecchi per la manutenzione,
    • metropolitana su pneumatici, etc.

    Per ragioni di sicurezza evidenti, questo gonfiaggio è consigliato sistematicamente in questi utilizzi:
    • lavori in ambienti a rischio d’esplosione,
    • lavori su, o in prossimità di materiali incandescenti (fonderie, acciaierie, vetrerie, ecc ..),
    • lavori con rischio di scariche elettriche (vicino a linee di alta tensione),
    • lavori che potrebbero surriscaldare molto gli pneumatici in seguito a :
    • utilizzo intenso e prolungato (velocità, distanza),
    • trasmissione importante di calore dal motore e dai freni.

    Tenuto conto di queste indicazioni citate, la pratica del gonfiaggio ad azoto per gli pneumatici Turismo, non presenta affatto una necessità indispensabile e rientra pertanto nella libera scelta di ogni automobilista in funzione della tipologia e dell’utilizzo del proprio veicolo.



    4) Ho un treno invernale di Michelin Alpin A4 225/45 R17 94H XL TL che, tra l'altro, vanno benissimo sia sulla neve che sul bagnato che sull'asciutto. Vorrei sapere quanto pesa il suddetto pneumatico.

    Risposta

    La ringraziamo per l’apprezzamento nei confronti del nostro prodotto e siamo contenti di sapere che le prestazioni sono all’altezza delle Sue aspettative. La informiamo che il peso dello pneumatico è di circa 9,2 Kg.


    5) Buongiorno, innanzitutto un ringraziamento per la risposta al mio quesito e colgo l'occasione per proporne un altro: Il rotolamento sappiamo, più o meno, come viene misurato e come questo fenomeno fisico/dinamico incida sensibilmente sui consumi e a tal proposito gradirei sapere come deve essere fatta la scelta del nuovo pneumatico e cioè se prediligere un pneumatico con dati di rotolamento volti al risparmio d'energia, oppure un pneumatico con maggiori performance di tenuta (bagnato-asciutto-laterale).Mi pare che nei pneumatici 'performanti' non viene posta attenzione al contenimento del fenomeno 'rotolamento', un po’ per i materiali e un po’ per il disegno della struttura, nonché del battistrada, pertanto mi/Le chiedo se Michelin potrà arrivare a produrre un pneumatico performante ma con spiccate doti sul contenimento del rotolamento e, di conseguenza, ad ottenere un minor consumo di carburante anche su gomme 'performanti'. Grazie Stefano P.

    Risposta

    MICHELIN lavora costantemente affinché l’automobilista non debba rinunciare a nulla. Pertanto consigliamo sempre che la scelta sia fatta in funzione dell’equilibrio tra tutte le prestazioni che uno pneumatico deve assolvere. La prestazione di cui Lei parla è la “Resistenza al Rotolamento” degli pneumatici che impatta direttamente sul consumo di carburante. MICHELIN pone certamente attenzione anche all’efficienza energetica degli pneumatici più sportivi ma che non può essere ricercata a scapito delle altre prestazioni, alcune delle quali sono tra loro “antagoniste”. Ecco perché, la scelta finale, intesa come mix prestazionale di una specifica gamma di pneumatici deve essere fatta in funzione dell’equilibrio ottimale tra tutte le prestazioni, in questo caso sportive: aderenza, precisioni di guida, eccattese dall’utilizzatore finale e naturalmente dallo “stato dell’arte” a livello tecnologico. L’attenzione sulla questione comunque c’è e resta ai massimi livelli, a questo proposito, ricordiamo che, a partire dal 1° novembre 2012, tutti gli pneumatici fabbricati a partire dal 1° luglio 2012 devono portare o essere accompagnati per legge da un etichetta (simile nella grafica a quella presente sugli elettrodomestici). Una delle 3 prestazioni che compare sull’etichetta è proprio quella sulla loro efficacia in consumo di carburante, oltre che l’efficacia in frenata sul bagnato e il livello di rumore esterno.


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    E con questo, avendo dato risposta a tutti i quesiti posti dai nostri utenti, abbiamo concluso la prima parte del progetto "Chiedi a Michelin". La seconda parte è stata programmata per il mese di ottobre.

    Audi RS Club ringrazia sentitamente Michelin ed i suoi "esperti" per averci coinvolto in prima persona in questa interessantissima iniziativa, che ha contribuito a dare ampia visibilità al nostro Club ed arricchire il bagaglio tecnico e le conoscenze dei nostri Soci ed utenti, con risposte mirate e complete. Michelin si sta rivelando un partner serio e propositivo, e di questo non possiamo che esserne orgogliosi.

    Ringraziamo inoltre sentitamente tutti i Soci ed utenti, che con le loro domande, hanno permesso di fatto la realizzazione di questa iniziativa bella e costruttiva.

    Vi diamo appuntamento ad ottobre 2013 con la seconda parte del progetto!

  6. #5
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    Ecco le risposte degli esperti Michelin alla domande della sessione invernale del progetto "L'Esperto Michelin Risponde":

    Risposte inserite il 15/10/2013 alle ore 10:50:

    1) DOMANDA POSTATA IL 11-10-2013 DA “R-Line”
    L’anno scorso ho montato sulla mia Audi A3 quattro pneumatici 205/50/17. Le ho poi vendute perché non mi piacevano come gomma (ma più Nokian, provate anche su differenti misure). Ora mi ad essere fortemente indeciso se montare di nuovo le 205/50/17, oppure passare alle 225/45/17 sempre presenti a libretto. Quali sono i benefici dell’una e dell’altra misura?

    RISPOSTA
    La misura 225/45/17 beneficia di un rapporto d’aspetto più spinto, quindi a parità di pneumatico: marca, gamma, indice di carico e categoria di velocità, ha generalmente una maggiore rigidità trasversale e quindi consente una migliore precisione di guida e di reattività al volante. Su neve compatta e/o fondi ghiacciati potrebbe essere più performante la misura con maggiore larghezza di sezione, mentre su neve smossa o fondente quello con larghezza di sezione più piccola
    .

    2) DOMANDA POSTATA IL 11-10-2013 DA “meolo”
    Ciao a tutti sono Simone ed ho qualche quesito da porre si legge sempre che dalla temperatura di 7° C in giù le gomme invernali rendano meglio a prescindere che ci sia neve o meno. Guidando però con temperature comprese tra lo 0 e 7 gradi ho sempre trovato che forzando l'andatura l'allargare la traiettoria quindi sbandare leggermente era più prerogativa delle gomme col cristallo che con le estive. Quindi è proprio vero che le invernali col freddo ma su asciutto senza ghiaccio vanno meglio delle estive? Nulla da dire invece sulla trazione che hanno le invernali sulla neve rispetto a un pneumatico estivo. Altra domanda, sento vociferare su un'eventuale obbligo di pneumatici da neve nei mesi invernali e non di obbligo di catene a bordo. Cosa c'è di vero? Ultima domanda, appurato che anche voi consigliate di montare al posteriore gomme estive in buono stato piuttosto che davanti, con le invernali cosa consigliate? La ringrazio anticipatamente.

    RISPOSTA
    1) Gli pneumatici invernali dispongono di una gomma concepita per restare più morbida rispetto a quella degli estivi quando le temperature si abbassano, al di là della presenza o meno di bagnato. Di conseguenza la gomma del battistrada ha generalmente migliori possibilità di aderire al suolo.
    2) Per quanto di nostra conoscenza, le attuali ordinanze citano l’equivalenza “normativa” di pneumatici e di catene da neve.
    3) La raccomandazione di MICHELIN è di equipaggiare il veicolo con 4 pneumatici invernali della stessa gamma e nel caso di montaggio di 2 soli pneumatici, di montare i più nuovi al posteriore.


    3) DOMANDA POSTATA IL 12-10-2013 DA “Radiesh”
    Salve, ho acquistato da poco la nuova Audi A3 SportBack 2.0 tdi (150cv) con pneumatici 225/45/17 91Y. Vorrei equipaggiarla nel periodo invernale con delle gomme termiche (vado spesso a sciare) . Ho però delle perplessità:
    1) Io vivo in campania, dove le temperature difficilmente scendono sotto i 7 gradi (mediamente siamo sui 12-13). Rovinerei i pneumatici utilizzandoli a temperature superiori? A temperature superiori mantengono ugualmente i loro livelli di performance?
    2) Considerando che utilizzerei queste gomme da fine ottobre fino a inizio aprile (poi monto le estive), con percorrenza media di circa 8.000 km. Quanti anni/stagioni invernali potrei farci prima di dover cambiare i pneumatici?
    Grazie in anticipo. Cordiali saluti

    RISPOSTA
    1) A temperature superiori ai 7 gradi, e senza presenza di neve al suolo, gli pneumatici invernali, per loro stessa costituzione offrono generalmente prestazioni peggiori rispetto agli analoghi pneumatici estivi, soprattutto in termini di aderenza asciutto/bagnato, di consumo carburante e di forma d’usura.
    2) Dipende dalla “qualità” degli pneumatici e da molti altri fattori. In linea generale, se utilizzati nella stagione “giusta” la durata degli pneumatici invernali può essere paragonabile a quella degli analoghi pneumatici estivi. Bisogna considerare però che la durata chilometrica, a parità di pneumatico, è fortemente influenzata da: Il tipo di veicolo; la tipologia di guida (sportiva, normale, lenta, ecc.); il tipo di percorso (collinari, montani, autostradali, cittadini, ecc.); i carichi; il tipo e la condizione dei fondi stradali; le condizioni atmosferiche ed ambientali.


    4) DOMANDA POSTATA IL 12-10-2013 DA “Amenic”
    Salve. In relazione alla mia vettura, Audi RS3. Avrei un quesito, attualmente monto delle Continental sportcontact estive (equipaggiamento di serie Audi su RS3) che hanno sigla R02. Se non ricordo male la sigla Audi è AO oppure R01, ora, volendo equipaggiare la vettura con invernali Michelin Pilot Alpin 4: (come indicato anche da www.michelin.it)
    235 / 35 R19 91 W XL
    225 / 35 R19 88 W XL
    Queste dimensioni sono a catalogo anche con omologazione Audi e relativi codici? Devo quindi richiedere dettagli particolari al gommista, che nel caso è anche un Mastro Michelin ???? Un vostro tecnico ad un trackday a Franciacorta ci consigliò di richiedere e montare sempre e solo pneumatici siglati Audi. Grazie.

    RISPOSTA
    RO1 è la marcatura che contraddistingue gli pneumatici dedicati alle AUDI QUATTRO (A5; S5; RS4; RS6, TT). In questo caso, come per tutti gli pneumatici con marcature specifiche, si identifica l’equipaggiamento d’origine scelto dal costruttore del veicolo. La raccomandazione MICHELIN è in genere di rispettare al ricambio le specifiche del costruttore, se gli pneumatici sono effettivamente esistenti (anche se non vi sono necessariamente dei vincoli di tipo normativo in merito). Nell’offerta MICHELIN disponiamo delle misure indicate solo nella versione “generalista”, quindi senza marcature specifiche: PILOT ALPIN PA4 - 235/35 R19 91W XL e 225/35 R19 88W XL.

  7. #6
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    Risposte inserite il 17/10/2013 alle ore 15:37:

    5) DOMANDA POSTATA IL 16-10-2013 DA “ehemanuele”
    Salve volevo sapere fino a che "età" massima (DOT) è consigliabile acquistare gli pneumatici prima di essere considerati troppo "vecchi".

    RISPOSTA
    A livello normativo non esistono prescrizioni o limitazioni di impiego direttamente riferite e/o collegabili alla sua data di fabbricazione, vista l’estrema variabilità di tutti i fattori in gioco associabili al concetto di durata d’utilizzo o di invecchiamento dello pneumatico. Lo scopo di riportare la data di fabbricazione e di altri dati, sul fianco dello pneumatico è piuttosto quello di consentire produttori di pneumatici la cosiddetta tracciabilità del prodotto. Tutti i produttori europei di pneumatici prevedono e suggeriscono una serie di normali raccomandazioni per quanto concerne l’immagazzinamento. Tali raccomandazioni hanno lo scopo di limitare i naturali fattori d’invecchiamento (umidità, temperatura, luce, fonti d’ozono, ecc.). La garanzia legale, come previsto dalla Direttiva Europea 1999/44/CE. è di 2 (due) anni a partire dalla data di vendita del pneumatico. Essa è quindi svincolata dalla data di produzione del pneumatico.

  8. #7
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    Risposte inserite in data 18/10/2013 alle ore 17:36:

    6) DOMANDA POSTATA IL 16-10-2013 DA “CeceA3”
    Salve, mi riaggancio alla domanda posta da R-Line per una questione sulla scelta della misura dello pneumatico invernale: dando per assodato che su neve uno pneumatico 205/55 R16 consente un grip maggiore rispetto ad un 225/45 R17, sulla base di possibili test effettuati in Michelin sarebbe possibile quantificare la differenza di tenuta o avere, almeno, qualche indicazione tecnica più precisa?
    Analogamente, sarebbe possibile avere lo stesso tipo di raffronto tra 205/55 R16 e 205/50 R17?
    Grazie

    RISPOSTA
    Il vantaggio di uno pneumatico con larghezza di sezione più stretta è piuttosto limitato all’utilizzo su neve soffice o fondente. Infatti, questa condizione è più assimilabile all’utilizzo su forti spessori d’acqua dove uno pneumatico con limitato ingombro trasversale beneficia di un effetto “prua” che, come l’analoga parte della barca da cui prende il nome, attraversa più agevolmente il fluido che incontra durante il rotolamento. Non abbiamo disponibilità di risultati di test così specifici come quello da lei richiesto data la molteplicità di variabili in gioco. La misura dello pneumatico, infatti non è che una, ve ne sono molti altri fattori, es: la marca, il modello, le condizioni d’usura, le pressioni di gonfiaggio, il modello del veicolo ed il suo stato d’uso, i carichi, il tipo di fondo. Ha più senso, se vuole, correlare l’aderenza all’area d’impronta generata dallo pneumatico al suolo. Infatti è da tener di conto che la superficie dell’area di contatto al suolo (S) è uguale al carico(F) diviso per la pressione(P). S=F/P. in altri termini: Stessa pressione (P), stesso carico (Fz) = stessa ampiezza della superficie di contatto (S).


    7) DOMANDA POSTATA IL 16-10-2013 DA “Tidus”
    Per i pneumatici invernali si fa spesso confusione tra pneumatici M+S con e senza il simbolo della "montagna" e pneumatici senza la scritta M+S e la presenza del solo simbolo della montagna. Quale differenza c'è tra le varie marcature e quale marcatura richiede la legge per non usare catene?
    Altra domanda, mi hanno detto che le gomme Riken sono una sottomarca delle Michelin. E' possibile avere conferma/smentita in merito ed eventuali ulteriori informazioni sui pneumatici?
    visto che mi trovo ancora un'altra domanda, che differenza c'è tra pneumatici simmetrici, asimmetrici e direzionali con relativi vantaggi/svantaggi?

    RISPOSTA
    Gli pneumatici con sola marcatura M+S (Mud + Snow) sono, secondo la regolamentazione europea, pneumatici “da neve”, tuttavia le prestazioni nelle condizioni invernali non sono state oggetto di alcun test normalizzato. Lo pneumatico M+S con il “fiocco di neve” o marcatura 3PMSF (3 Peaks Mountain SnowFlake) indica invece che è adatto a condizioni di neve severe con prestazioni basate sui risultati di test normalizzati di frenata in condizioni invernali, secondo quanto previsto dal regolamento ECE 117.02. Attualmente, ci risulta che le normative e o le ordinanze locali vigenti in Italia, identifichino gli pneumatici da neve con le sole marcature M+S, MS, M-S o M&S. La marca RIKEN fa parte del portafoglio multimarca del Gruppo Michelin. Le informazioni sul prodotto sono reperibili presso la distribuzione. Infine, riferendosi al disegno della scultura del battistrada si definiscono gli pneumatici simmetrici: quando il disegno della parte esterna è uguale a quello della parte interna. Asimmetrici: quando il disegno della parte esterna è diverso da quello della parte interna. Direzionali: quando la scultura del battistrada ha un’ orientamento che impone il rotolamento dello pneumatico in una sola direzione. Difficile generalizzare è quindi stabilire vantaggi e svantaggi di una o dell’altra soluzione perché la prestazione di uno pneumatico è sempre la risultante del funzionamento della sua scultura, dell’architettura e dei materiali impiegati. Attualmente, nell’offerta MICHELIN è utilizzata di sovente, sulle gamme estive (Energy, Primacy, Pilot) la scultura asimmetrica perché consente di ottimizzare le performance asciutto/bagnato. Nelle gamme Invernali (Alpin, Pilot Alpin) è utilizzata anche la scultura direzionale per ottimizzare soprattutto la motricità su neve.

  9. #8
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    Risposte inserite in data 22/10/2013 alle ore 10:00:

    8) DOMANDA POSTATA IL 17/10/2013 DA "spaceboy":
    Ho trovato in vendita scontati dei Michelin Pilot Alpin PA2 senza il DOT sul fianco del pneumatico, è possibile? Potrebbero essere recenti come produzione o visto il modello sono sicuramente vecchi?

    RISPOSTA
    Controlli su entrambi i fianchi dello pneumatico perché potrebbe essere riportata solo su uno di questi. Comunque a livello normativo non esistono prescrizioni o limitazioni di impiego direttamente riferite e/o collegabili alla sua data di fabbricazione. La garanzia legale, come previsto dalla Direttiva Europea 1999/44/CE. è di 2 (due) anni a partire dalla data di vendita del pneumatico. Essa è quindi svincolata dalla data di produzione del pneumatico.


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    E con questo, avendo dato risposta a tutti i quesiti posti, abbiamo concluso la seconda ed ultima parte del progetto "Chiedi a Michelin".

    Audi RS Club ringrazia sentitamente Michelin ed i suoi "esperti", ed in particolare Rossana Pasini, per averci coinvolto in prima persona in questa interessantissima iniziativa, che ha contribuito a dare ampia visibilità al nostro Club ed arricchire il bagaglio tecnico e le conoscenze dei nostri Soci ed utenti, con risposte mirate e complete. Michelin si è confermato un partner serio e propositivo, e di questo non possiamo che esserne orgogliosi.

    Ringraziamo inoltre sentitamente tutti i Soci ed utenti, che con le loro domande, hanno permesso di fatto la realizzazione di questa iniziativa bella e costruttiva.

  10. #9
    Michelin_Rossana
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    Buongiorno a tutti,
    Riprendo il commento di Black Angel, ringraziando tutti quelli che hanno partecipato all'iniziativa con la speranza che le risposte fornite dai nostri tecnici siano state esaustive.
    Nel caso comunque aveste ancora qualche dubbio, non esistate a contattarmi attraverso la messaggistica privata del forum, chiamando il nostro servizio consumatori o visitando il sito Michelin.it.
    Siamo felici di accompagnare l'Audi RS Club nelle sua attività, così come invitare alcuni dei suoi membri ai nostri eventi.
    Rimango a vostra disposizione.
    A presto,
    Rossana

  11.  

  12. #10
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    Ecco le risposte alla nuova campagna "Ask the expert Michelin", on line dal 18 al 24 luglio 2014.



    Risposte inserite il 22/07/2014 alle ore 10:30:


    1) Domanda postata da andrea.fiume il 18/07/2014 alle ore 22:28
    Salve, mi piacerebbe sapere se Michelin consiglia particolari precauzioni per la conservazione dei suoi pneumatici durante il periodo di non utilizzo o se ci sono dei comportamenti da evitare assolutamente.
    Grazie

    RISPOSTA
    Gli pneumatici devono essere immagazzinati:
    - in un locale pulito, aerato, asciutto, temperato (evitare la formazione di condensa) e al riparo dalla luce diretta del sole e dalle intemperie; se sono posizionati all’esterno, dovranno essere accuratamente riparati, con una protezione adeguata da acqua e umidità;
    - lontano da sostanze chimiche, solventi o idrocarburi che possano interagire con la natura della gomma; lontano da oggetti che possano penetrare la gomma (punte di metallo, legno...); lontano da fonti di calore, da fiamme, da corpi incandescenti, da materiale che possa provocare scintille o scariche elettriche e da qualsiasi fonte di ozono (trasformatori, motori elettrici, saldatori...);
    - ad una temperatura di magazzino inferiore a 35 °C, preferibilmente inferiore a 25 °C;
    - evitare ogni contatto con tubi e/o radiatori;
    - anche se le basse temperature non sono di per sé negative, in tali condizioni evitare le deformazioni;
    - se gli pneumatici sono da montare immediatamente dopo l’uscita dal magazzino, attendere che la loro temperatura sia di circa 20 °C.
    Per ulteriori informazioni, consultare il documento “Raccomandazioni d’Utilizzo e di Sicurezza ”scaricabile al seguente link:
    http://www.michelin.it/content/pdf/4...rezza_2012.pdf


    2) Domanda postata da kevin#34 il 19/07/2014 alle ore 21:53
    Salve, gradirei un parere tecnico definitivo sul gonfiaggio ad azoto sia per uso strada che pista (a prescindere da aspetti quali costo e reperibilità)

    RISPOSTA
    L’Azoto è un gas inerte quindi, in sostanza, dell'aria deumidificata e privata dell'ossigeno (l'aria contiene quasi l’80% di Azoto). Tutti gli pneumatici Michelin sono progettati per essere gonfiati con aria. Il gonfiaggio con aria consente allo pneumatico di esprimere tutte le prestazioni attese, a patto che l'utilizzatore rispetti scrupolosamente le pressioni di gonfiaggio raccomandate dal costruttore del veicolo e riportate nei libretti di uso e manutenzione. Tuttavia, in certi tipi di utilizzo, il gonfiaggio ad azoto può essere comunque consigliabile; è raccomandato soprattutto quando lo pneumatico è usato in ambienti ad alto rischio e/o quando l'utente vuole ridurre le conseguenze di un surriscaldamento anormale e potenziale dell’insieme di pneumatico-ruota (per esempio in alcuni pneumatici per aerei e macchine per il movimento terra). Inoltre, la natura inerte dell’Azoto può ritardare alcune delle naturali evoluzioni delle proprietà dei materiali dello pneumatico, per questo è raccomandato per gli pneumatici usati occasionalmente. Per esempio, il gonfiaggio con azoto è particolarmente indicato per gli pneumatici di scorta (ruotini o pneumatici full-size).Per tutti gli altri pneumatici in utilizzo normale, il gonfiaggio con Azoto non è richiesto, e non può sempre portare l'aspettato beneficio. È vero che le proprietà fisiche dell’azoto riducono la perdita di pressione causata della naturale e lenta permeabilità dei materiali dello pneumatico ma l'esistenza di molte altre possibili cause di perdita d’aria (contatto pneumatico/cerchio, valvola, contatto valvola/cerchio e ruota) non garantisce un migliore mantenimento della pressione per coloro che scelgono il gonfiaggio con azoto. Per questo motivo, il gonfiaggio con Azoto non dispensa l’automobilista da un regolare controllo e ripristino della pressione di gonfiaggio degli pneumatici.




    Risposte inserite il 04/08/2014 alle ore 17:05:


    Domanda postata da ehemanuele il 22/07/2014 alle ore 12:35
    3) Salve volevo sapere come mai gli pneumatici invernali hanno una resa sul bagnato peggiore rispetto a quelli con mescola estiva (l'ho notato dalle tabelle delle caratteristiche del pneumatico). Come mai? Non dovrebbe essere il contrario?

    RISPOSTA
    Immagino che si riferisca all’etichettatura europea degli pneumatici, per la prestazione frenata sul bagnato. Innanzitutto non è possibile generalizzare la cosa, perché ci sono in commercio sia pneumatici invernali che hanno categorie di etichettatura superiori agli estivi, sia il contrario. Per contro, ciò può apparire confrontando prodotti omogenei, inteso per Marca e Misure. Infatti, la categoria dell’etichettatura per l’aderenza sul bagnato, non è direttamente comparabile tra invernali ed estivi. Il motivo sta nel fatto che le condizioni di temperatura ambientale alla quale è effettuato il test in base al protocollo europeo, sono diverse a seconda della tipologia di pneumatico: tra 5°C e 35°C per gli estivi; tra 2°C e 20°C per gli invernali. Questa differenza influisce sensibilmente sul risultato finale. Per quanto la riguarda, e sempre nell’intenzione di essere più vicina ai suoi utilizzatori, Michelin effettua tutti i suoi test di frenata sul bagnato alle temperature più rappresentative delle condizioni d’utilizzo dei suoi prodotti in Europa. Intorno a 20°C per gli pneumatici turismo e trasporto leggero estate e intorno a 7°C per gli pneumatici turismo e trasporto leggero inverno.
    Ultima modifica di Black-Angel; 04-08-2014 alle 18:06

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