Salve a tutti,

ecco le risposte alle prime domande poste agli esperti.

Risposte inserite il 03/07/2013 ore 18:10.

1) Ciao a tutti sono Simone e volevo porre questa domanda: Alcuni grandi costruttori di pneumatici dicono che le gomme buone andrebbero al posteriore e mi trovano d'accordo in quanto un sovrasterzo è più difficile da gestire di un sottosterzo . Il problema nasce che in molti consigliano di girare le ruote e se a un primo rigiro si suppone che le gomme anteriori fossero ancora buone il dubbio sorge quando questi pneumatici incominciano ad avere un pò di km e di anni sulle spalle e magari anche le spalle un pò consumate che ne riduce l'impronta reale a terra in quel caso girarle non lo vedo una grande cosa. che mi dite a riguardo. Saluti Simone.

Risposta

Anche MICHELIN, in caso di sostituzione di 2 soli pneumatici, consiglia di montare gli pneumatici nuovi o i meno usurati al posteriore, per i motivi che Lei ha giustamente citato. Questa operazione, da effettuarsi in base alle indicazioni e alle scadenze indicate dal costruttore del veicolo, ha principalmente due finalità: l’omogeneizzazione del livello d’usura: perché gli pneumatici dell’asse sterzante e/o motore tendono a consumarsi sensibilmente prima di quelli dell’asse trainato e/o non sterzante e l’omogeneizzazione della forma d’usura: dovuta a varie cause, alcune correlate a possibili sregolazioni del veicolo (assetto geometrico, ecc…) altre correlate al suo utilizzo e allo stile di guida del conducente. Pertanto la valutazione sull’opportunità o meno di permutare gli pneumatici tra loro oppure di allungare o accorciare l’intervallo dell’operazione, deve essere fatta considerando le effettive differenze tra lo stato di quelli anteriori e posteriori. L’anno di fabbricazione degli pneumatici non è di per se rilevante. Le spalle un pò consumate, spesso indizio di utilizzo a pressione insufficiente e/o su percorsi sinuosi, non riducono necessariamente l'impronta reale a terra: se si consumano è perché “toccano terra un po’ di più” e si usurano di più perché la pressione esercitata sul suolo è più localizzata sulle spalle. L’impronta a terra è piuttosto correlata alla pressione di gonfiaggio, un sovra-gonfiaggio la riduce. L’importante è valutare e far valutare periodicamente da un rivenditore specialista, se tutti gli pneumatici del veicolo siano in condizione o meno di essere utilizzati. In concreto: che abbiano i requisiti legali: battistrada con almeno 1,6 mm nei canali principali della scultura e che non presentino danneggiamenti importanti e non riparabili: tagli, bugne o rotture sul fianco o in sommità; deterioramento da rotolamento a piatto o in sottogonfiaggio, screpolature profonde della gomma, ecc…


2) Salve, Sarei interessato a sapere quale sia il miglior modo di gestire un treno di gomme su una trazione quattro presupponendo un tragitto misto tra città ed autostrada. Grazie

Risposta

Per un veicolo a quattro ruote motrici, la “gestione” dei pneumatici è generalmente identica a quella dei veicoli a due ruote motrici. L’intervallo delle permutazioni tra gli assali deve seguire le indicazioni del costruttore del veicolo. Una delle peculiarità che ci preme ricordare è piuttosto la raccomandazione del montaggio di 4 pneumatici IDENTICI (stessa marca, stessa misura, stessa gamma, stessa usura, pressioni, ecc…) su un veicolo a 4 ruote motrici (ad eccezione naturalmente di quando il veicolo è equipaggiato d’origine con dei pneumatici anteriori e posteriori differenti tra loro ad es: BMW X3 e X5). Questo perché, una differenza di sviluppo tra i pneumatici dell’assale anteriore e quelli dell’assale posteriore può danneggiare anche in modo grave, alcuni elementi della trasmissione: l’albero di trasmissione o Il differenziale centrale.


3) Buongiorno, vorrei capire, in termini di guidabilità e reazione alla direzionalità/appoggio laterale, quali differenze ci sono tra una spalla 'morbida' e 'dura' e come regolare la pressione dei pneumatici, se come prevede la casa costruttrice del mezzo o come suggerisce il costruttore del pneumatico. Questa deve essere in funzione del corretto appoggio a terra o regolata in funzione del riscontro alla guida (sacrificando la regolarità del consumo del battistrada)?

Risposta

Per rispondere alla Sua dobbiamo estendere Il concetto 'morbida' e 'dura' non alla sola spalla dello pneumatico, come di solito si usa dire, ma alla sua intera architettura intesa come: carcassa, tele di sommità ed altri componenti nonché ed al tasso d’intaglio della scultura. La sensazione alla guida ed il comportamento dinamico dello pneumatico è infatti piuttosto legato al fatto che uno pneumatico possa avere un equilibrio di prestazioni più “sportivo” oppure più “turistico”. Gli pneumatici sportivi, sono di solito percepiti “più duri”, perché hanno caratteristiche risultanti di rigidità (trasversali e longitudinali) più elevate per ottenere più reattività di comportamento e quindi precisione di guida. Quelli più “turistici” invece hanno caratteristiche risultanti di rigidità meno spinte e risultano quindi “più morbidi” per rispondere principalmente ad esigenze di “confort”. La pressione di gonfiaggio di riferimento è bene che sia sempre quella indicata, in funzione della misura degli pneumatici e del tipo di utilizzo (normale o a pieno carico/autostradale) dal costruttore del veicolo. Le indicazioni dei fabbricanti di pneumatici di solito riprendono queste prescrizioni.


4) Si sente spesso di parlare di gomma "dura" e gomma "morbida" e Michelin viene definita la gomma morbida per eccellenza. Quale sono i vantaggi/svantaggi delle gomme dure e morbide? I pneumatici Michelin sono veramente i più morbidi del mercato? Per tipo di mescola o per carcassa di costruzione? Inoltre, una gomma per quanti anni conserva inalterate le sue caratteristiche se usata poco, ovviamente sempre montata su cerchio ma il veicolo si sposta regolarmente per evitare ovalizzazioni?

Risposta

In primo luogo, bisognerebbe chiarire se “gomma” è da intendersi come l’intero pneumatico oppure la sola gomma del battistrada. Se intendiamo quest’ultimo caso, possiamo dire che è piuttosto correlato al mondo della competizione dove le scelte degli utilizzatori possono effettivamente comprendere questa variabile. Nel mondo dei pneumatici stradali e per i veicoli di tutti i giorni ciò è estremamente riduttivo, anche perché nella maggioranza dei casi non vi sono versioni di pneumatici con mescole “dure” o “morbide” a parità di modello. Vantaggi/Svantaggi devono essere quindi considerati sulla base di una molteplicità di elementi. Estendendo il discorso possiamo dire che gli pneumatici sportivi, sono di solito percepiti “più duri”, perché hanno caratteristiche risultanti di rigidità (trasversali e longitudinali) più elevate per ottenere più reattività di comportamento e quindi precisione di guida. Quelli più “turistici” invece hanno caratteristiche risultanti di rigidità meno spinte e risultano quindi “più morbidi” per rispondere principalmente ad esigenze di “confort”. MICHELIN sviluppa e commercializza molte tipologie di pneumatici, da quelle per le citycar a quelle delle super sportive. Pertanto, in base a questa considerazione non ha fondamento l’affermazione che gli pneumatici MICHELIN siano o meno i più morbidi del mercato. Per quanto riguarda la durata in servizio degli pneumatici essa dipende dalle condizioni di immagazzinamento (temperatura, umidità, posizionamento, etc..) e dalle condizioni di impiego (carico, velocità, pressione di gonfiaggio, danneggiamenti accidentali, etc.) alle quali lo pneumatico è soggetto durante la sua vita. Dato che queste condizioni sono fortemente variabili, è impossibile prevedere a priori la durata dello pneumatico. Anche a livello normativo non esistono, prescrizioni o limitazioni di impiego direttamente riferite e/o collegabili alla sua data di fabbricazione, vista l’estrema variabilità di tutti i fattori in gioco associabili al concetto di durata. Tutti i produttori europei di pneumatici, prevedono e suggeriscono:
• Una serie di normali raccomandazioni per quanto concerne l’immagazzinamento.
• Il controllo periodico durante l’impiego.
Tale controllo, compete all''utente finale che in caso di dubbio può chiedere il parere di uno specialista.
Si raccomanda infine, in caso di sosta prolungata (es.: camper), di non lasciare gli pneumatici in condizioni di sottogonfiaggio per evitare danneggiamenti e/o deformazioni permanenti della carcassa e di verificare e ripristinare le pressioni corrette prima di ogni nuova utilizzazione del veicolo.


5) Ciao dato che molto spesso si confonde il Pilot Sport 3 come un evoluzione del Pilot Sport 2 potreste elencare le varie caratteristiche e differenze tra i 2? Grazie mille

Risposta

Il MICHELIN Pilot Sport 3 è per alcune misure un’evoluzione del MICHELIN Pilot Sport 2.

Infatti, MICHELIN Pilot Sport 2 si è evoluto in parte (Cerchio: da 15’’ a 19’’) nella gamma MICHELIN Pilot Sport 3 ed in parte (Cerchio: da 17’’ a 22’’) nella gamma MICHELIN Pilot Super Sport.

MICHELIN Pilot Sport 3, rispetto al Pilot Sport 2, ha una migliore tenuta di strada in curva e riduce lo spazio di frenata fino a 3 metri sul bagnato (Test effettuati da TÜV Süd nel 2009, sulla misura 245/40 ZR 18 Y rispetto allo pneumatico MICHELIN Pilot Sport PS2)

MICHELIN Pilot Sport 3 : principali caratteristiche tecniche

« Sistema Anti Surf »: aderenza ottimale su suolo bagnato:
Il pneumatico MICHELIN Pilot Sport 3 ha un profilo ottimizzato che gli permette di fendere le pozzanghere là dove gli altri pneumatici sono soggetti all’aquaplaning in caso di alti spessori d’acqua sulla carreggiata.

Per la prima volta in una gamma sportiva, MICHELIN introduce il marcaggio « GREEN X » :
Il marcaggio GREEN X apposto sul fianco del MICHELIN Pilot Sport 3 è la garanzia che questo pneumatico fornisce un livello d’efficienza energetica tra i migliori sul mercato. Con questo marcaggio, MICHELIN s’impegna a ridurre il consumo di carburante dei veicoli e a ridurre così
le emissioni di CO2.

Prestazioni ed efficienza energetica grazie alla « Mescola Green Power » :
Questa rivoluzionaria mescola di gomma permette di conciliare contemporaneamente aderenza su suolo bagnato, risparmio di carburante e durata chilometrica. Con 18 vittorie di cui 12 consecutive alla 24 Ore di Le Mans, MICHELIN inventa lo sport responsabile!

MICHELIN Pilot Sport PS2 : principali Caratteristiche tecniche

«Sistema VCP » (Variable Contact Patch):
La superficie di gomma al suolo non diminuisce all’aumentare delle sollecitazioni trasversali (curva).

Scultura massiccia con basso tasso d’intaglio:
Elevatissima rigidità e per resistere alle deformazioni derivanti dalla fase d’appoggio in curva.

Battistrada con scultura asimmetrica e bi-mescola:
Per essere performante sul bagnato, senza rinunciare a nulla sull’asciutto.


6) Salve essendo che percorro pochissimi km all’anno esiste una gomma che tenga le sue caratteristiche e non debba buttare nuova dopo 5 anni e non più di 20000 km grazie.

Risposta

Non è possibile una risposta in questi termini perché la “durata dello pneumatico” (sia in senso generico, che alle condizioni di servizio) è estremamente variabile perché dipende da molti fattori. La durata in servizio degli pneumatici dipende dalle condizioni di immagazzinamento (temperatura, umidità, posizionamento, etc..) e dalle condizioni di impiego (carico, velocità, pressione di gonfiaggio, danneggiamenti accidentali, etc.) alle quali lo pneumatico è soggetto durante la sua vita, condizioni che sono fortemente variabili, per cui è impossibile prevedere a priori la durata dello pneumatico. La durata chilometrica, a parità di pneumatico, è fortemente influenzata da: Il tipo di veicolo; la tipologia di guida (sportiva, normale, lenta, ecc.); il tipo di percorso (collinari, montani, autostradali, cittadini, ecc.); i carichi; il tipo e la condizione dei fondi stradali; le condizioni atmosferiche ed ambientali; ecc….Anche a livello normativo non esistono, prescrizioni o limitazioni di impiego direttamente riferite e/o collegabili alla sua data di fabbricazione.


7) Buongiorno, vorrei sapere quali sono le differenze tra un pneumatico "standard" e uno con marchiatura "AO" specifico per Audi. Inoltre vorrei sapere quando il Primacy 3 verrà commercializzato nella misura 245/45/17 95Y AO.

Risposta

Nel caso in cui il capitolato di un costruttore di autoveicoli ci imponga delle varianti rispetto al pneumatico “standard” esistente in una determinata gamma, viene prodotto un nuovo pneumatico identificato da una marcatura specifica. Gli pneumatici contrassegnati dalla marcatura “AO” (AUDI ORIGINAL) sono sviluppati in collaborazione con AUDI e destinati principalmente ad equipaggiare in origine ed al ricambio i veicoli di questo costruttore. Questi pneumatici, come del resto tutti quelli contraddistinti da marcature specifiche costruttori non sono da considerare né migliori né peggiori di quelli standard ma hanno un equilibrio di prestazioni che punta in genere ad ottimizzare il comportamento della vettura (handling), in funzione delle richieste del costruttore del veicolo.
Ad oggi, non vi sono ancora previsioni per la commercializzazione della gamma Primacy 3, con marcatura “AO”, nella misura da Lei indicata.


8) Salve, vorrei sapere in che cosa differiscono gli pneumatici che riportano la dicitura "RO", espressamente destinati alle versioni RS di Audi.

Risposta

Nel caso in cui il capitolato di un costruttore di autoveicoli ci imponga delle varianti rispetto al pneumatico “standard” esistente in una determinata gamma, viene prodotto un nuovo pneumatico identificato da una marcatura specifica. Gli pneumatici contrassegnati dalla marcatura “RO1” sono sviluppati in collaborazione con AUDI e destinati ad equipaggiare, in origine ed al ricambio, in particolare i veicoli AUDI RS4, RS6, R8, TT( cerchio 19"). Questi pneumatici, come del resto tutti quelli contraddistinti da marcature specifiche costruttori non sono da considerare né migliori né peggiori di quelli standard ma hanno un equilibrio di prestazioni che punta in genere ad ottimizzare il comportamento della vettura (handling), in funzione delle richieste del costruttore del veicolo. Date le specificità di questi veicoli, MICHELIN raccomanda fortemente il montaggio omogeneo di 4 pneumatici con questa marcatura.


9) Ciao , perchè non fare una bella semislick in misura 255/35/19 ??? Mi confronto continuamente con ragazzi che devono cambiare cerchi per potere avere una gomma semislick o rinunciano per una super sport ...só che è in preparazione una gomma 235/35/19 ma é una misura che quasi nessuna vettura sportiva Audi monta...grazie!

Mi accodo a quanto scritto da Oski. Come mai si è dato risalto a sviluppare una gomma semislick in 235/35 R19 piuttosto che concentrarsi sullo sviluppo di una Super Cup (o la nuova Cup 2 la butto li) in 255/35 R19??

Rispondo da utente a oski e pellet. Non dimenticate che 235-35-19 è la misura anteriore di: R8, gt3 e svariate porsche, lambo, svariate ferrari e via dicendo. Bmw m3 e92 monta dietro 265... Sono solo le audi che montano 255 (tra l'altro anche a6 gasolio) e sono più delle GT che delle sport car, tanto che michelin ed altri fanno supersport in misura 255. La parola ovviamente a michelin che darà magari delle belle notizie in merito.


Risposta

La gamma Pilot Sport CUP è la gamma MICHELIN sviluppata per l’utilizzo strada/circuito. Le cosiddette “semislick”.

Il limitato numero di misure disponibili è dovuto al fatto che questa gamma è stata sviluppata per equipaggiare principalmente i veicoli PORSCHE 911, GT2, GT3 e BMW M.

Al momento non è ancora disponibile la misura 255/35 ZR 19. Come per eventuali altre misure ciò dipende dalle fattibili e future evoluzioni di questa gamma di pneumatici.

Precisiamo che la misura 235/35R19 è disponibile in due versioni:

MICHELIN PILOT SPORT CUP+ 235/35 ZR 19 (87Y) N1 (N1 = Marcatura specifica PORSCHE)

MICHELIN PILOT SPORT CUP 235/35 ZR 19 (87Y)