Il PowerShift è dotato di due frizioni a secco e sostanzialmente può essere interpretato come due cambi manuali accoppiati e robotizzati. Quindi mantiene inalterati tutti i vantaggi del cambio manuale sul classico automatico, garantendo una maggiore efficienza, una durata maggiore e anche minori consumi, stimati da Ford in un risparmio del 9% circa.
La struttura è simile a quella del DSG e degli altri cambi a doppia frizione (proposti tra gli altri, da BMW, Ferrari, Volvo, etc) con una frizione per i rapporti dispari (prima, terza e quinta) e l'altra per i pari (seconda, quarta e sesta).
Durante la marcia la centralina che gestisce il cambio cerca di intuire le intenzioni del guidatore: se ad esempio si è in accelerazione viene preselezionata la marcia superiore sulla frizione libera. Quando il guidatore preme la leva per effettuare il cambio marcia, contemporaneamente avviene uno scambio tra le frizioni, quella chiusa si apre e quella aperta si chiude.
Il tempo di cambiata è dunque ridotto al solo passaggio da una frizione all'altra, perché la selezione del rapporto avviene prima che il guidatore invii il comando. Inoltre, il motore non viene messo in folle nel cambio marcia e conseguentemente non è necessario chiudere il gas.
Il tempo di cambiata brevissimo sarà forse la chiave di successo dei doppia frizione sul mercato americano: nel funzionamento automatico non ci sono tempi morti e si ottiene una fluidità sconosciuta ai cambi robotizzati ed automatici classici.
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