La S5 è bellissima. Il suo corpo basso e schiacciato a terra la fa apparire incollata all’asfalto e pronta a scattare in avanti con violenza alla minima richiesta del guidatore. Il suo profilo è elegante e sportivo allo stesso tempo;quelle nervatura che si adattano ai profili del passaruota anteriore e posteriore e corrono rettilinee sulla fiancata donano una “fine aggressività” al complesso. Anche il posteriore non sarebbe male visto singolarmente. Ma nell’intero contesto della vettura appare come la parte più banale e semplicistica. In definitiva, per me,la S5 sembra essere un’auto di categoria superiore rispetto alla diretta concorrenza. La sua presenza fisica è di molto superiore a quella di qualsiasi CLK o serie 3 coupè.IMHO.
Gli interni ripropongono gli stessi motivi e la stessa qualità di quelli della A4: una garanzia. Ma, in questo caso, i pannelli portiera sono fatti anche meglio ed hanno un design più sportivo e ricercato.
Una volta al volante, sembra di guidare, per dimensioni una A4 ed i cm in più in larghezza non sono avvertibili. Anzi, la A5 ha un corpo più atletico della sorella minore ed ancora più proporzionato grazie alla maggiore larghezza e alla minore lunghezza.
Come va la S5? Va bene. Benissimo. Il problema semmai rimane che da una versione “S” ci si aspetterebbe qualcosetta di più in termini di reattività ai comandi ma anche di cattiveria del motore. Nel complesso però il motore V8 è una bella forza: riprende con decisione anche nelle marce alte ed è dotato di una accelerazione “ovattata ma consistente” che viene accompagnata da un sound gorgogliante ai bassi anche più cupo rispetto alla R8. E’ agli alti regimi, quando ci si aspetterebbe la “botta finale” che difetta un po’ in termini di determinazione. Ma i 440NM del motore consentono alla S5 di essere estremamente elastica è amabile. Senza contare che la reattività al comando dell’acceleratore è davvero buona. Lo sterzo è progressivo e diretto. E ‘ un ottimo comando. Ma per una “S”…. l’avrei preferito ancora un pelo più focalizzato alla guida sportiva.
I freni però sono incriticabili: non difettano a potenza e sono ben modulabili. L’assetto è più sportivo e mirato rispetto alle versioni normali. Questa differenza emerge appena si fanno i primi metri in rettilineo e si riesce a sentire maggiormente la strada che scorre sotto la schiena (anche grazie ai pneumatici e cerchi molto più corsaioli). Inoltre in curva è molto piatto e ben bilanciato. Ma rimane un assetto da GT . La dove Gran Turismo equivale a guida sportiveggiante, dinamica ma comoda e senza “coltello tra i denti”. Infatti la S5 conserva comunque una certa eleganza nel filtrare la strada e garantisce la comodità richiesta dal cliente tipo di questa auto.
La capacità di trazione , la tenuta di strada e la stabilità sono al top del segmento grazie alla trazione integrale permanente con Torsen C. La vettura scivola tra le curve agilmente e coerentemente con quanto ci si aspetta da una Quattro. Anche nelle curve più strette prese allegramente i cavalli vengono scaricati tutti senza problemi e la vettura schizza via senza batter ciglio. E’ proprio alla luce di questo che si vorrebbe un assetto ancora più specializzato e uno sterzo ancora più sportivo. Ma alla fine, coerentemente con la filosofia della S, non ci sono estremizzazioni nelle reazioni o nelle risposte: la “tranquillità alla guida” è sempre preservata.
Come è da portare? Questa è una bella domanda. La vettura è molto bella da portare secondo me: risponde bene ed ha un gran motore. Ma quando scendi dalla R8 e sali su un’altra macchina, i primi minuti sono di shock e panico. Sembra che la vettura dove sei seduto sia scollegata dai comandi dell’acceleratore, dello sterzo e dei freni. In realtà poi ti riprendi e torni nel mondo della auto normali e scopri che comunque la S5 ha una tenuta di strada a tutta prova ed è molto piacevole da guidare. Ma non è la vettura da appassionato che può essere la M3 o un eventuale RS5; e ti chiedi se valga la pena spendere tutti questi soldi per un prodotto che è ottimo, ma non regala quel feeling e quel divertimento che ti aspetteresti .E’ più focalizzata sul piacere della vita a bordo (i sedili sono stupendi per estetica e comodità ma allo stesso tempo sono belli sportivi) e sul confort degli occupanti . Una “GT da passeggiate veloci”che coccola i suoi occupanti con la morbidezza delle pelli più pregiate e col bellissimo suono del V8 4.2 facendoli arrivare a destinazione senza grossi sussulti o grandi emozioni, ma riposati e con i vestiti perfettamente asciutti da qualunque minima gocciolina di sudore. A farli sudare ci penserà la RS5.
Qualche punto al capitolo “coinvolgimento di guida” lo prende grazie al cambio, l’unico manuale della giornata. Anche se la frizione non è sportivissima, la leva del cambio ha una buona manovrabilità e una consistenza tipica delle trasmissioni Audi.
Alla fine della fiera, se si valuta la S5 per quello che è e per quello per cui è stata concepita (il turismo veloce) il voto finale è sicuramente positivo e soddisfacente nonostante quella S tradisca un po’ l’aspettativa di sportività iniziale. Se però si cerca in una vettura un emozione di guida superiore è meglio rivolgersi altrove per spendere i 60.000 euro richiesti dall’Audi.
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