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Discussione: LETTERA COMUNITARIA a Quattroruote

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  1. #1
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    Icon10 LETTERA COMUNITARIA a Quattroruote

    Riporto anche qui il topic aperto di là, sperando di raccogliere più adesioni possibili.

    Da un anno a questa parte Audi (VGI) ha burocratizzato le procedure per la richiesta e l'ottenimento del nullaosta per i cerchi maggiorati.
    Di fatto oggi il nullaosta, elemento indispensabile per trascrivere nuove misure a libretto, viene concesso solo ed esclusivamente acquistando presso la rete ufficiale i cerchi originali. Dato che in effetti VGI non respinge le richieste, ma le accetta con "riserva", la famosa strada "dell'ingegnere" risulta di fatto preclusa.

    Consapevole di interpretare il malcontento generalizzato degli utenti del forum nei confronti di Audi per il suo comportamento meschino in questa vicenda, propongo di scrivere una lettera comune a Quattroruote, raccogliendo più firme possibili.
    Logisticamente è un po' difficoltoso, in quanto la "raccolta firme" è praticamente impossibile. Si potrebbe postare in questo topic una lettera tipo che ogni Socio/Utente potrebbe scaricare inviandola firmata a

    [email protected]

    Attendo i vostri pareri su questa iniziativa, specie di chi gestisce il Club e il Forum.
    Per parte mia penso che la forza dei numeri potrebbe essere dalla nostra (e questo dipende dalle adesioni...); d'altra parte però è anche diffiicle farsi soverchie illusioni, anche perché il comportamento di Audi è sì odioso e prevaricatore, tuttavia le nostre "istanze" non hanno carattere di NECESSITA' e quindi è più difficile che vengano ascoltate.
    Comunque tentar non nuoce.
    Ecco la lettera di seguito.

    OGGETTO: richiesta nullaosta c/o VGI omologazione pneumatici maggiorati

    Spett.le Redazione di Quattroruote,

    sono possessore di un’Audi, di cui sono davvero soddisfatto. La mia fiducia è stata ben ripagata dalla vettura per l’elevato confort, la sicurezza di guida e le prestazioni. Purtroppo alla qualità del prodotto in sé (peraltro non regalata), non fa riscontro un’equivalente qualità “globale”, che si compone di aspetti, come l’assistenza post-vendita, probabilmente di importanza ancora maggiore e che vengono sistematicamente trascurati.
    Facendomi portavoce del malcontento di numerosi clienti del Gruppo VW di mia conoscenza, vorrei stigmatizzare l’atteggiamento vessatorio di Volkswagen Group Italia nei confronti dei clienti che fanno richiesta di nullaosta per la trascrizione a libretto di pneumatici in alternativa. E’ indubbio che esistano, in Italia, carenze e limiti legislativi sul tema e ritardi nell’armonizzazione alle procedure europee (siamo davvero alla Preistoria), cui spero verrà posto rimedio al più presto; è altresì evidente che VGI non può assumersi la responsabilità di colmare questo vuoto normativo, tuttavia il comportamento dell’Importatore è tutt’altro che irrepensibile.
    In passato Autogerma rigettava qualsiasi richiesta di nullaosta, precisando che la richiesta di montaggio di cerchi maggiorati poteva essere fatta soltanto al momento dell’ordine e contestualmente all’acquisto di determinati pacchetti di accessori “sportivi”. Per un breve periodo la politica cambiò: il nullaosta veniva concesso, esaminando caso per caso, a patto che il cliente montasse cerchi originali. La circolare interna VA-33aclm076407 del 05/04/2007 delega la rete ufficiale a gestire tali pratiche, prescrivendo le linee di condotta per Concessionari e Service Partner: la concessione del nullaosta diventa sostanzialmente automatica per alcuni modelli a patto che i cerchi montati siano nuovi, originali e fatturati da Audi.
    In effetti, il montaggio di cerchi maggiorati non ha carattere di necessità, ma il comportamento di Audi Italia, oltre ad essere a mio parere poco corretto, lede il principio del libero mercato (non può essere il Costruttore stesso ad imporre i componenti da montare, se ne esistono di equivalenti e dotati di regolare omologazione), impedisce a molti operatori del settore seri e certificati di entrare in concorrenza, e ai clienti finali di seguire per conto proprio la questione, come accade da diversi anni in Germania. La direttiva presenta infatti diversi vizi di sostanza.
    Innanzitutto subordinare il rilascio del nullaosta all’originalità dei cerchi è sbagliato in linea di principio. Se vi fossero problematiche tecniche reali, il nullaosta non andrebbe mai concesso. Invocare fantomatiche ragioni di sicurezza è fuorviante e significa sottovalutare le competenze tecniche degli interlocutori e soprattutto arrogarsi indebitamente il diritto di giudicare i prodotti degli altri. D’altra parte, la responsabilità di montare particolari omologati è del proprietario del veicolo e non di VGI. Per le misure già a libretto non è posto alcun vincolo di originalità sui cerchi, come è giusto che sia, e, pur nei limiti dei prodotti certificati, c’è una scelta decisamente ampia di alternative al cerchio originale.
    Tra l’altro, proprio i cerchi originali sono gli unici a “circolare” senza certificati di omologazione TÜV, universalmente riconosciuti quali indici di qualità. Ne sanno qualcosa i clienti tedeschi per i quali in fase di omologazione, paradossalmente, è più agevole produrre la documentazione richiesta (“Gutachten”) per gli aftemarket che per gli OEM.
    In secondo luogo, non bisogna essere degli addetti ai lavori per sapere che i cerchi originali Audi vengono comunque prodotti da Costruttori noti e molto attivi nell’aftermarket quali ATS, BBS, Borbet e Ronal-Speedline, i cui standard qualitativi non possono che essere uguali o superiori a quanto richiesto da Audi ed in linea con i principali concorrenti sul mercato. Non è pensabile che i produttori OEM possano produrre per il proprio marchio con standard qualitativi di riferimento inferiori. In questo senso, le risposte date dall’Ufficio Omologazioni di VGI con stereotipata sufficienza fanno sorridere, e soprattutto costituiscono un insulto all’intelligenza dei veri appassionati.
    Il cliente è vincolato all’acquisto di cerchi nuovi: ammesso, e non concesso, che i cerchi debbano essere originali, cosa impedisce di impiegarne di usati, se non la palese necessità di VGI di fatturare? La logica infatti fa concludere che un cerchio originale è garantito solo da nuovo e che potrebbe durare meno di un pneumatico. Ma se l’originalità era un prerequisito per la sicurezza?
    In Germania il mercato è decisamente più evoluto del nostro e le procedure di omologazione, pur rigorose, sono alla portata di tutti. Risultato, sul mercato d’occasione c’è grande disponibilità di cerchi originali, praticamente nuovi e a prezzi molto competitivi.
    La “ciliegina sulla torta” è l’obbligo di esibire la fattura di acquisto dei cerchi, in quanto i Service Partner non sono in nessun modo in grado, nonostante costi orari da consulenza legale, di certificare l’originalità dei cerchi; rifiutano in maniera arrogante e categorica qualsiasi attività di verifica anche di fronte a cerchi con stampigliature originali (“Si figuri, falsificano anche quelle”), nell’ottica che il cliente è sempre lì per fregarli, mentre ci si rivolge a loro sempre e solo per necessità, ma questo forse non è ancora chiaro. Se la garanzia è strettamente legata all’utilizzo di parti originali, come si può distinguere, in eventuale sede di contestazione, i componenti originali dagli altri? Come si può rigettare il montaggio di cerchi provenienti da un’altra Audi di cui è noto il numero di telaio? Si tratta di una verifica da 15 secondi con il catalogo ricambi elettronico… Se questa è la competenza che viene offerta a chi si rivolge alla rete ufficiale, devo augurarmi di non avere mai problemi.
    Perché, infine, Audi si “preoccupa” di fornire la ruota completa, ricaricando anche il pneumatico di un mark up che il cliente potrebbe benissimo evitare? Perché al cliente viene preclusa anche la possibilità di scegliere la marca delle gomme?
    Da ultimo vorrei comprendere il destino di tutti questi vincoli una volta passato il collaudo e trascritta la nuova misura a libretto: sul libretto finisce semplicemente un misura di pneumatico e non resta alcuna traccia di riferimenti a cerchi specifici o quant’altro. Cosa succederebbe se il cliente decidesse di acquistare un secondo treno di route (magari invernali)?
    Se questa è la politica di fidelizzazione di VGI, devo confessare ha esattamente l’effetto contrario.
    Ma il cliente non dovrebbe avere sempre ragione?

    VOLKSWAGEN GROUP ITALIA S.P.A. Values and Guidelines

    Customer Orientation
    Our priority is Customer Satisfaction, and it is the basis for satisfying our Collaborators, shareholders, and others holding interest with regard to Volkswagen Group ("stakeholders").
    Our internal quality standards are coherently oriented towards the needs, expectations and desires of our Customers.

    Belle parole...

    Gradirei conoscere la vs. posizione in merito, auspicando un vs. intervento a chiarire la vicenda.

    Certo di un vs. cortese riscontro porgo

    Cordiali saluti
    Ultima modifica di leellah; 28-09-2008 alle 22:57

  2.  

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