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bergamaschi no speak english
fonte da l'eco di bergamo
Questo dialogo è realmente avvenuto nei giorni scorsi in via Novelli e può legittimamente inserirsi nel dibattito su Bergamo votata al turismo.
Un giovane turista straniero un po’ spaesato chiede aiuto a un passante di mezza età: «Excuse me, where is the Ostello?». «L’Ostello? Pota ghe n’è du a Berghem…» . «What…?». «Du, gh’è du ostello», e fa segno «due» con le dita. «Two ostello?». «Sé du. Té té conoset mia la via?». «Sorry…?». «Sé la via, la strit…». «Street? Antonio…», e non ricorda nient’altro. «Potà, ghe n’è de Antonio a Berghem. So mia. Ada, fa o bel laùr. Domanda ché alla caserma di carabinier…». «Cara…?». «Ca-ra-bi-nie-ri!» e gli indica la vicina caserma. «Police?». «Sé, pòlis, va lé. Sé però, sa pol mìa andà ‘n giro a l’estero sensa saì negot».
Mentre il ragazzo entra in caserma, l’indigeno si gira verso il sottoscritto che aveva seguito la scena: «Mé i capése mia chi turisti ché. I ve che in Italia, a Bèrghem, sènsa saì ona parola de italià…». «Sé, ‘lgà resù. Fai bé a dìghel»…
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Audi lover
Fai benon a dighel!!!!!
Grande tony...bèrghëm lè semper bèrghëm.
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Che tristezza
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purtroppo e' la realta' delle cose.L'italiano se gira per l'estero,si fa' capire o comunque si sforza per farsi capire,invece il turista parla tranquillamente la sua lingua come se lui ha tutte le ragioni dalla sua parte per farlo,fara' tristezza sicuramente lo so' ma e' cosi.
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