Patarix
11-08-2009, 18:16
Buongiorno a tutti
È da ormai alcuni giorni che sto pensando di esprimere il mio grado di soddisfazione per la Q5 (motorizzata 3.0 Tdi)… Ritirata meno di 4 mesi mesi fa e dopo 8,700 km percorsi non posso che parlarne bene. A parte un dettaglio di configurazione dei sedili climatizzati (ventilavano e riscaldavano allo stesso tempo, problema risolto velocemente) la vettura non ha dato il benchè minimo problema. Zero, neanche quelle piccolezze che non potrebbero essere definibili come problemini, ma come semplici piccoli fastidi. Fin dal primo giorno l’auto si è sempre comportata come una vettura ormai matura, in produzione da diverso tempo, alla quale sono stati risolti tutti i problemi di giovinezza che in genere caratterizzano i primi 18-24 mesi di produzione.
Motore morbido, silenzioso ed ormai molto più sciolto rispetto ai primi 3-4mila km; più vado avanti con i km, più il complesso motore-trasmissione sembra lavorare meglio. A livello di confort, considerando il tipo di vettura, non posso che essere soddisfatto; rispetto all’X3 3.0d che avevo prima c’è stato un ENORME passo avanti, dal giorno alla notte. Anche rispetto all’X5 di mio padre (2009, dotata di cerchi da 18’, come la mia) la differenza a livello di rigidità sullo sconnesso si sente eccome, a tutto vantaggio della Q5.
Non posso fare a meno che elogiare lo Sterzo Dinamico; assieme ai sedili climatizzati (optional pressocchè obbligatorio dalle nostre parti) è la cosa che più apprezzo nella guida. Nella guida in città o fra curve a raggio corto (passi montani, ecc) la guida è estremamente riposante in quanto occorre sterzare molto di meno rispetto ad un comando normale, rendendo la guida molto più rilassante. Per chi ha l’abitudine di guidare con una mano sola nella guida tranquilla (è il mio caso) la differenza in termini di confort rispetto ad uno sterzo normale è ancora più marcata.
Anche sul fronte dei consumi (rispetto all’X3 3.0d) ho avuto una gradevole sorpresa; sui passi montani, in salita, consuma meno (complice probabilmente la logica di funziomento del cambio, che su X3 faceva slittare molto in convertitore), come anche a velocità costante in autostrada (differenza meno marcata in questo caso). In città, complice il fatto che la trasmissione cerca di far lavorare sempre il motore a bassi regimi (nell guida tranquilla, difficilmente si va oltre i 2000 giri, mentre l’X3 era quasi sempre OLTRE questa soglia), da l’impressione di consumare qualcosa meno, anche se in questo caso è più difficile fare dei raffronti quantificabili esattamente.
Climatizzazione eccellente: il sistema, in modalità automatica, tende a sparare meno aria dalle bocchette, ma in un modo o nell’altro riesce a raffreddare l’abitacolo in tempi più brevi rispetto a quanto accadeva sull’X3 (dotata in opzione di aria condizionata a portata ampliata). Anche l’X5 ha un’ottimo sistema (raffredda tanto velocemente quanto la Q5), solo che per ottenere gli stessi risultati dalle bocchette spara molta più aria, con conseguente peggioramento (momentaneo) nel confort acustico.
Il cambio automatico ha un funzionamento esemplare; morbidissimo nelle cambiate (sia rispetto ad X5 che specialmente X3) e rapido nel reagire ai comandi sia dell’accelleratore che ai comandi manuali. Esiste però un aspetto criticabile: quando si rallenta fino a circa 10-15 km/h e si ripreme l’accelleratore in maniera moderata, si avverte un piccolo buco d’accellerazione. Il cambio infatti in questa circostanza lascia innestata la seconda marcia ma il motore, trovandosi a circa 1000-1200 giri, si trova momentaneamente sotto coppia; la cosa penalizza un po’ lo slancio quando per esempio bisogna disimpegnare rapidamente un incrocio dopo aver rallentato per dare precedenza. I primissimi tempi, prima di capire fino in fondo la logica di funzionamento del cambio, la cosa mi dava un po’ fastidio... Poi ho capito che per ovviare al problema, in queste circostanze, è sufficiente premere con maggiore disinvoluta l’accelleratore ed in base alle circostanze e velocità in gioco, il cambio scala in prima marcia oppure innesta per 1 secondo la prima marcia e poi passa subito in seconda, facendo però lavorare anche la frizione (sfrizionata). Premendo a fondo l’accelleratore, la sfrizionata tiene il motore a circa 3000-3500 giri, garantendo un impressionante effetto elastico: in sostanza, si riparte con uno slancio veramente notevole, ed in tutto questo c’è quasi totale assenza di qualsiasi strattonamento (tipico invece dei cambi automatici tradizionali quando passano rapidamente in scalata da seconda a prima marcia). Chiaramente tutti questi fattori / fenomeni sono controllabilissimi (sia nell’intensità dell’accellerazione che nel comportamento del cambio) una volta capita la logica di funzionamento del cambio.
Esiste un’altro piccolo difetto che ho notato in scalata: quando il cambio – dopo aver premuto a fondo l’accelleratore – decide di scalare 2 marcie insieme, la cambiata è come se avvenisse in 2 tempi diversi. Ovvero: le 2 marcie vengono scalate con grande rapidità (quasi istantaneamente), ma il motore non sprigiona l’intera coppia se non circa mezzo secondo dopo la scalata. È un piccolo dettaglio di cui forse molti non si accorgeranno mai (tendo a fare moltissima attenzione a questi piccoli dettagli), ma è giusto parlarne. Il fenomeno non si presenta quando il cambio scala 1 o 3 marcie tutte insieme, caso in cui la cambiata ed erogazione coppia massima è pressocchè istantanea. Usando il cambio in maniera manuale, la riposta ai comandi di scalata è quasi istantanei, mentre quando si da’ l’input per passare ad una marcia superiore, in alcune circostanze c’è un ritardo di circa mezzo secondo (quando si è in discesa ed in rilascio).
Normalmente, quando il selettore del cambio viene lasciato in modalità automatica (Drive) e si agisce su una delle leve dello sterzo per cambiare marcia manualmente, se il cambio non riceve nuovi input per un periodo superiore ai 30 secondi circa, il cambio ripassa automaticamente alla modalità completamente automatica. Ho però notato che nelle discese il cambio “capisce” quando i comandi vengono dati per usare maggior freno motore; in sostanza, anche se il selettore è impostato su Drive il cambio non ripassa alla modalità automatica dopo i canonici 30 secondi crica, ma rimane in manuale fino a che non si ritorna in pianura o i movimenti sull’accelleratore gli fanno capire che probabilmente il conducente non ha più bisogno di usare le marcie manualmente per sfruttare maggior freno motore. Non so come siano riusciti in Audi a programmare questa singolare caratteristica così dannatamente bene, ma vi posso assicurare che per lo meno le MIE intenzioni in queste circostanze le capisce sempre molto bene.
Purtroppo, per mancanza di tempo, non posso dilungarmi oltre... Con il passare dei km, cercherò di tenervi aggiornati. Ad oggi però, dopo i primi 4 mesi, non posso che ricalcare nuovamente la mia soddifazione per questa vettura, alla quale (nonostante la mia pignoleria) fino ad ora non sono riuscito a trovare caratteristiche o difetti che arrechino disturbo.
Saludos a todos,
Alessandro
È da ormai alcuni giorni che sto pensando di esprimere il mio grado di soddisfazione per la Q5 (motorizzata 3.0 Tdi)… Ritirata meno di 4 mesi mesi fa e dopo 8,700 km percorsi non posso che parlarne bene. A parte un dettaglio di configurazione dei sedili climatizzati (ventilavano e riscaldavano allo stesso tempo, problema risolto velocemente) la vettura non ha dato il benchè minimo problema. Zero, neanche quelle piccolezze che non potrebbero essere definibili come problemini, ma come semplici piccoli fastidi. Fin dal primo giorno l’auto si è sempre comportata come una vettura ormai matura, in produzione da diverso tempo, alla quale sono stati risolti tutti i problemi di giovinezza che in genere caratterizzano i primi 18-24 mesi di produzione.
Motore morbido, silenzioso ed ormai molto più sciolto rispetto ai primi 3-4mila km; più vado avanti con i km, più il complesso motore-trasmissione sembra lavorare meglio. A livello di confort, considerando il tipo di vettura, non posso che essere soddisfatto; rispetto all’X3 3.0d che avevo prima c’è stato un ENORME passo avanti, dal giorno alla notte. Anche rispetto all’X5 di mio padre (2009, dotata di cerchi da 18’, come la mia) la differenza a livello di rigidità sullo sconnesso si sente eccome, a tutto vantaggio della Q5.
Non posso fare a meno che elogiare lo Sterzo Dinamico; assieme ai sedili climatizzati (optional pressocchè obbligatorio dalle nostre parti) è la cosa che più apprezzo nella guida. Nella guida in città o fra curve a raggio corto (passi montani, ecc) la guida è estremamente riposante in quanto occorre sterzare molto di meno rispetto ad un comando normale, rendendo la guida molto più rilassante. Per chi ha l’abitudine di guidare con una mano sola nella guida tranquilla (è il mio caso) la differenza in termini di confort rispetto ad uno sterzo normale è ancora più marcata.
Anche sul fronte dei consumi (rispetto all’X3 3.0d) ho avuto una gradevole sorpresa; sui passi montani, in salita, consuma meno (complice probabilmente la logica di funziomento del cambio, che su X3 faceva slittare molto in convertitore), come anche a velocità costante in autostrada (differenza meno marcata in questo caso). In città, complice il fatto che la trasmissione cerca di far lavorare sempre il motore a bassi regimi (nell guida tranquilla, difficilmente si va oltre i 2000 giri, mentre l’X3 era quasi sempre OLTRE questa soglia), da l’impressione di consumare qualcosa meno, anche se in questo caso è più difficile fare dei raffronti quantificabili esattamente.
Climatizzazione eccellente: il sistema, in modalità automatica, tende a sparare meno aria dalle bocchette, ma in un modo o nell’altro riesce a raffreddare l’abitacolo in tempi più brevi rispetto a quanto accadeva sull’X3 (dotata in opzione di aria condizionata a portata ampliata). Anche l’X5 ha un’ottimo sistema (raffredda tanto velocemente quanto la Q5), solo che per ottenere gli stessi risultati dalle bocchette spara molta più aria, con conseguente peggioramento (momentaneo) nel confort acustico.
Il cambio automatico ha un funzionamento esemplare; morbidissimo nelle cambiate (sia rispetto ad X5 che specialmente X3) e rapido nel reagire ai comandi sia dell’accelleratore che ai comandi manuali. Esiste però un aspetto criticabile: quando si rallenta fino a circa 10-15 km/h e si ripreme l’accelleratore in maniera moderata, si avverte un piccolo buco d’accellerazione. Il cambio infatti in questa circostanza lascia innestata la seconda marcia ma il motore, trovandosi a circa 1000-1200 giri, si trova momentaneamente sotto coppia; la cosa penalizza un po’ lo slancio quando per esempio bisogna disimpegnare rapidamente un incrocio dopo aver rallentato per dare precedenza. I primissimi tempi, prima di capire fino in fondo la logica di funzionamento del cambio, la cosa mi dava un po’ fastidio... Poi ho capito che per ovviare al problema, in queste circostanze, è sufficiente premere con maggiore disinvoluta l’accelleratore ed in base alle circostanze e velocità in gioco, il cambio scala in prima marcia oppure innesta per 1 secondo la prima marcia e poi passa subito in seconda, facendo però lavorare anche la frizione (sfrizionata). Premendo a fondo l’accelleratore, la sfrizionata tiene il motore a circa 3000-3500 giri, garantendo un impressionante effetto elastico: in sostanza, si riparte con uno slancio veramente notevole, ed in tutto questo c’è quasi totale assenza di qualsiasi strattonamento (tipico invece dei cambi automatici tradizionali quando passano rapidamente in scalata da seconda a prima marcia). Chiaramente tutti questi fattori / fenomeni sono controllabilissimi (sia nell’intensità dell’accellerazione che nel comportamento del cambio) una volta capita la logica di funzionamento del cambio.
Esiste un’altro piccolo difetto che ho notato in scalata: quando il cambio – dopo aver premuto a fondo l’accelleratore – decide di scalare 2 marcie insieme, la cambiata è come se avvenisse in 2 tempi diversi. Ovvero: le 2 marcie vengono scalate con grande rapidità (quasi istantaneamente), ma il motore non sprigiona l’intera coppia se non circa mezzo secondo dopo la scalata. È un piccolo dettaglio di cui forse molti non si accorgeranno mai (tendo a fare moltissima attenzione a questi piccoli dettagli), ma è giusto parlarne. Il fenomeno non si presenta quando il cambio scala 1 o 3 marcie tutte insieme, caso in cui la cambiata ed erogazione coppia massima è pressocchè istantanea. Usando il cambio in maniera manuale, la riposta ai comandi di scalata è quasi istantanei, mentre quando si da’ l’input per passare ad una marcia superiore, in alcune circostanze c’è un ritardo di circa mezzo secondo (quando si è in discesa ed in rilascio).
Normalmente, quando il selettore del cambio viene lasciato in modalità automatica (Drive) e si agisce su una delle leve dello sterzo per cambiare marcia manualmente, se il cambio non riceve nuovi input per un periodo superiore ai 30 secondi circa, il cambio ripassa automaticamente alla modalità completamente automatica. Ho però notato che nelle discese il cambio “capisce” quando i comandi vengono dati per usare maggior freno motore; in sostanza, anche se il selettore è impostato su Drive il cambio non ripassa alla modalità automatica dopo i canonici 30 secondi crica, ma rimane in manuale fino a che non si ritorna in pianura o i movimenti sull’accelleratore gli fanno capire che probabilmente il conducente non ha più bisogno di usare le marcie manualmente per sfruttare maggior freno motore. Non so come siano riusciti in Audi a programmare questa singolare caratteristica così dannatamente bene, ma vi posso assicurare che per lo meno le MIE intenzioni in queste circostanze le capisce sempre molto bene.
Purtroppo, per mancanza di tempo, non posso dilungarmi oltre... Con il passare dei km, cercherò di tenervi aggiornati. Ad oggi però, dopo i primi 4 mesi, non posso che ricalcare nuovamente la mia soddifazione per questa vettura, alla quale (nonostante la mia pignoleria) fino ad ora non sono riuscito a trovare caratteristiche o difetti che arrechino disturbo.
Saludos a todos,
Alessandro