Javelin
03-04-2010, 13:49
Salve a tutti gli amici del forum.
Ieri, grande giorno : quello del ritiro della mia Q5 tfsi 211 cv s-tronic.
Avendola acquistata presso la concessionaria Audi OLBICAR (Olbia) ,distante dalla mia residenza circa 270 km, gita fuori porta, per essere in sintonia con l'imminente lunedì di Pasqua.
Ad accogliermi il Responsabile Commerciale Vendite che, in maniera semplice e competente, mi descrive il corretto impiego dei numerosi optional che " pullulano " all'interno dell’autovettura. Vedo che ci tiene, lo ascolto, è comunque interessante; trenta minuti ben spesi.
Monto i porta-chiave omaggio, applico il contrassegno assicurativo sul parabrezza e …. in sella.
Un occhio ai sedili.
Sportivi, in pelle Milano nera, con regolazione elettrica.
Ben fatti, comodi e morbidi, regolazione elettrica millimetrica. I fianchetti laterali della zona toraco-addominale sono ben profilati e garantiscono una buona opposizione in curva; meno pronunciati quelli a livello delle cosce, probabilmente progettati per una discesa dal mezzo facile e agevole.
Posto di guida : scendendo da una BMW 320d (E90) attiva con seduta bassa e gambe allungate non potevo non notare la differenza ; un po’ come passare da una sedia a sdraio, in tela e stecche, ad una poltroncina di pelle. Non si offendano i BMWisti, lo sono anch’io ma il paragone è d’obbligo. Onore al merito direbbe qualcuno.
La Q5 si guida seduti, naturalmente seduti; alti rispetto al piano stradale ma non troppo , comodamente appoggiati all’ampio bracciolo centrale scorrevole.
Una lieve pressione sulla chiave, inappuntabile per design e fattura, e…. il motore non si accende. Come non si accende ? Osservo la lancetta del contagiri che “ eppur si muove “ e realizzo.
Quanto prima letto sul forum, è vero. Saggio forum, saggio e veritiero.
Il tfsi è proprio silenzioso. Abituato com’ero al ruvido avvio del common rail della mia BMW, sono sorpreso… e che sorpresa.
Selettore del cambio in drive e mi muovo sul piazzale della concessionaria assaporando uno sterzo leggerissimo, forse anche troppo, splendidamente assistito dal servotronic. I 1800 Kg che appoggiano su i mastodontici cerchi da 20 pollici dove sono ?
Su strada. In D l’s-tronic “snocciola “ le sue 7 marce in un attimo, senza sussulti o interruzioni, il motore lo asseconda sornione con una progressione da auto elettrica. Inavvertibile l’ingresso della soffiante, ho quasi la sensazione di guidare un “ volumetrico “ di qualche anno fa. Penso immediatamente “ soldi ben spesi “.
Qualcuno nel forum ha criticato questa “ filosofia “ di software dell’s-tronic deplorando l’eccessiva facilità con cui il programma gestionale del cambio “ propende “ verso il rapporto superiore.
Per me le caratteristiche di un cambio automatico a doppia frizione, impiegato nella modalità drive e con propulsore “ coppioso “ sin dai minimi regimi, devono essere queste. In questa configurazione l’auto va che è un piacere, è silenziosissima, consuma poco (nel tfsi il termine è opinabile).
Provo a “ smanettare “ con i paddles sul volante; la scalata è fulminea, un po’ meno il contrario, ma non così come qualcuno ha lamentato nei post precedenti.
Sono chiaramente in rodaggio, termine desueto per alcuni, e non intendo superare i 3000 giri/minuto; sulla SS 131 sono ampiamente sufficienti per viaggiare spediti senza incorrere in sanzioni.
I km scorrono agevolmente, getto lo sguardo sui comandi dell’ADS ( AUDI DRIVE SYSTEM ). Proviamo a cambiare; passo alla modalità AUTO.
Trascorrono pochi secondi e l’auto quasi si “ irrigidisce “ sotto le mie mani. Lo sterzo perde qualcosa in leggerezza, le irregolarità dell’asfalto si fanno più presenti ma mai fastidiose, il pedale dell’acceleratore risponde con minore ritardo.
Guido per circa 50 km così “ configurato “ . Mi sembra quasi di aver cambiato modello di auto ma sono sempre sulla stessa.
Proviamo in Dynamic ? Proviamo.
Qualche secondo e le percezioni precedentemente avvertite ora si fanno evidenti.
Sterzo, cambio, acceleratore, sospensioni ora fanno sul serio; l’ultimo rapporto superiore, la settima per intenderci, non è più disponibile. L’auto è tangibilmente più reattiva, la Q5 da passeggio dei primi km è un vago ricordo, la guida richiede maggiore concentrazione ma siamo solo agli inizi, per oggi può bastare. Torno in modalità Confort.
Penso : “ che diabolico aggeggio quest’ADS, quasi si compiace nel trasformarti, in pochi attimi, il giocattolo che stai guidando. Dott. Jekyll e mr Hyde ora vivono ad Ingolstadt ?“.
Questo gioco, comunque, è davvero un gran bel gioco.
Termino i miei primi 300 km a bordo della mia Q5, entro in garage e parcheggio molto agevolmente, complice il validissimo apporto fornitomi dai sensori anteriori e posteriori, apprezzo la potenza degli xeno (a naso mi sembrano superiori a quelli della BMW), un colpo d’occhio ai consumi : 10.5 litri per 100 km ( tantini per una statale senza traffico ), spengo e scendo; non sono assolutamente stanco,la mia colonna vertebrale, in perenne conflitto con i sedili confezionati in quel di Monaco di Baviera, oggi ha trovato l’anima gemella, vorrei ripartire ma impegni di lavoro mi chiamano.
Domani tornerò, sicuro.
Finisco : qualcuno l’ha affettuosamente chiamata bambina o cucciolotto, qualcun altro astronave…. per me, semplicemente, una signora macchina
Ieri, grande giorno : quello del ritiro della mia Q5 tfsi 211 cv s-tronic.
Avendola acquistata presso la concessionaria Audi OLBICAR (Olbia) ,distante dalla mia residenza circa 270 km, gita fuori porta, per essere in sintonia con l'imminente lunedì di Pasqua.
Ad accogliermi il Responsabile Commerciale Vendite che, in maniera semplice e competente, mi descrive il corretto impiego dei numerosi optional che " pullulano " all'interno dell’autovettura. Vedo che ci tiene, lo ascolto, è comunque interessante; trenta minuti ben spesi.
Monto i porta-chiave omaggio, applico il contrassegno assicurativo sul parabrezza e …. in sella.
Un occhio ai sedili.
Sportivi, in pelle Milano nera, con regolazione elettrica.
Ben fatti, comodi e morbidi, regolazione elettrica millimetrica. I fianchetti laterali della zona toraco-addominale sono ben profilati e garantiscono una buona opposizione in curva; meno pronunciati quelli a livello delle cosce, probabilmente progettati per una discesa dal mezzo facile e agevole.
Posto di guida : scendendo da una BMW 320d (E90) attiva con seduta bassa e gambe allungate non potevo non notare la differenza ; un po’ come passare da una sedia a sdraio, in tela e stecche, ad una poltroncina di pelle. Non si offendano i BMWisti, lo sono anch’io ma il paragone è d’obbligo. Onore al merito direbbe qualcuno.
La Q5 si guida seduti, naturalmente seduti; alti rispetto al piano stradale ma non troppo , comodamente appoggiati all’ampio bracciolo centrale scorrevole.
Una lieve pressione sulla chiave, inappuntabile per design e fattura, e…. il motore non si accende. Come non si accende ? Osservo la lancetta del contagiri che “ eppur si muove “ e realizzo.
Quanto prima letto sul forum, è vero. Saggio forum, saggio e veritiero.
Il tfsi è proprio silenzioso. Abituato com’ero al ruvido avvio del common rail della mia BMW, sono sorpreso… e che sorpresa.
Selettore del cambio in drive e mi muovo sul piazzale della concessionaria assaporando uno sterzo leggerissimo, forse anche troppo, splendidamente assistito dal servotronic. I 1800 Kg che appoggiano su i mastodontici cerchi da 20 pollici dove sono ?
Su strada. In D l’s-tronic “snocciola “ le sue 7 marce in un attimo, senza sussulti o interruzioni, il motore lo asseconda sornione con una progressione da auto elettrica. Inavvertibile l’ingresso della soffiante, ho quasi la sensazione di guidare un “ volumetrico “ di qualche anno fa. Penso immediatamente “ soldi ben spesi “.
Qualcuno nel forum ha criticato questa “ filosofia “ di software dell’s-tronic deplorando l’eccessiva facilità con cui il programma gestionale del cambio “ propende “ verso il rapporto superiore.
Per me le caratteristiche di un cambio automatico a doppia frizione, impiegato nella modalità drive e con propulsore “ coppioso “ sin dai minimi regimi, devono essere queste. In questa configurazione l’auto va che è un piacere, è silenziosissima, consuma poco (nel tfsi il termine è opinabile).
Provo a “ smanettare “ con i paddles sul volante; la scalata è fulminea, un po’ meno il contrario, ma non così come qualcuno ha lamentato nei post precedenti.
Sono chiaramente in rodaggio, termine desueto per alcuni, e non intendo superare i 3000 giri/minuto; sulla SS 131 sono ampiamente sufficienti per viaggiare spediti senza incorrere in sanzioni.
I km scorrono agevolmente, getto lo sguardo sui comandi dell’ADS ( AUDI DRIVE SYSTEM ). Proviamo a cambiare; passo alla modalità AUTO.
Trascorrono pochi secondi e l’auto quasi si “ irrigidisce “ sotto le mie mani. Lo sterzo perde qualcosa in leggerezza, le irregolarità dell’asfalto si fanno più presenti ma mai fastidiose, il pedale dell’acceleratore risponde con minore ritardo.
Guido per circa 50 km così “ configurato “ . Mi sembra quasi di aver cambiato modello di auto ma sono sempre sulla stessa.
Proviamo in Dynamic ? Proviamo.
Qualche secondo e le percezioni precedentemente avvertite ora si fanno evidenti.
Sterzo, cambio, acceleratore, sospensioni ora fanno sul serio; l’ultimo rapporto superiore, la settima per intenderci, non è più disponibile. L’auto è tangibilmente più reattiva, la Q5 da passeggio dei primi km è un vago ricordo, la guida richiede maggiore concentrazione ma siamo solo agli inizi, per oggi può bastare. Torno in modalità Confort.
Penso : “ che diabolico aggeggio quest’ADS, quasi si compiace nel trasformarti, in pochi attimi, il giocattolo che stai guidando. Dott. Jekyll e mr Hyde ora vivono ad Ingolstadt ?“.
Questo gioco, comunque, è davvero un gran bel gioco.
Termino i miei primi 300 km a bordo della mia Q5, entro in garage e parcheggio molto agevolmente, complice il validissimo apporto fornitomi dai sensori anteriori e posteriori, apprezzo la potenza degli xeno (a naso mi sembrano superiori a quelli della BMW), un colpo d’occhio ai consumi : 10.5 litri per 100 km ( tantini per una statale senza traffico ), spengo e scendo; non sono assolutamente stanco,la mia colonna vertebrale, in perenne conflitto con i sedili confezionati in quel di Monaco di Baviera, oggi ha trovato l’anima gemella, vorrei ripartire ma impegni di lavoro mi chiamano.
Domani tornerò, sicuro.
Finisco : qualcuno l’ha affettuosamente chiamata bambina o cucciolotto, qualcun altro astronave…. per me, semplicemente, una signora macchina