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L'orientamento generale dell'IMU è di tentere stessa aliquota della I rata per la prima Casa, e almeno raddoppiare la Seconda Casa
ed è per questo motivo che aspettiamo il botto
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Torneremo a fare i contadini, almeno si mangia...
e mangiano anche bene, fidati!!....noi con 2 ettari di vigneto, non è l'occupazione principale di mio padre, abbiamo guadagnato 10000eurooooo......figurati chi ha 10 ettari e anche più
Fabrizio Goria per L'inkiesta.it
Mai così male nella storia dell'eurozona. In ottobre, secondo i dati della Banca centrale europea (Bce), i depositi nelle banche italiane sono calati di 26,4 miliardi di euro rispetto al mese precedente, fino a toccare quota 1.441 miliardi di euro. Una fuga di capitali che ha ribaltato quanto avvenuto in settembre, quando salirono di circa 30 miliardi di euro. I capitali escono, mentre gli investimenti calano e l'appeal dell'Italia resta ancorato alla Bce, che ha costruito la calma apparente in cui si trova l'eurozona in questo momento. Una quiete che però non si sa quanto potrà durare.
Perfino gli operatori più cauti sono rimasti colpiti dalla performance dei depositi presenti nelle banche italiane. «Un tracollo difficilmente spiegabile», dice a Linkiesta un analista di Société Générale. 26 miliardi e mezzo di euro sono tanti. Dopo un periodo di stabilizzazione, la fuga dei capitali continua a un ritmo sostenuto. Il fenomeno è prevalentemente italiano e spagnolo. In Grecia, dopo un crollo dei depositi avvenuto nei mesi scorsi, in concomitanza con le elezioni, i capitali hanno cominciato a tornare. Nello stesso periodo preso in esame per l'Italia, l'incremento è stato di 800 milioni di euro, fino a quota 161 miliardi di euro.
Due sono le possibili spiegazioni per ciò che sta succedendo in Italia, correlate fra loro. Da un lato c'è il timore di una patrimoniale. Timore che fra i detentori di grandi patrimoni ha iniziato a girare a fine settembre. Timori che hanno poi trovato una parziale rappresentazione reale quando, a metà novembre, il presidente del Consiglio Mario Monti parlò di «patrimoniale generalizzata». Immediatamente arrivò la smentita di Palazzo Chigi, che argomentò il fraintendimento riguardo le dichiarazioni di Monti. Nessuna patrimoniale, quindi, a causa della «mancanza di una base conoscitiva sufficientemente dettagliata» e della «necessità di evitare massicce fughe di capitali all'estero».
Fughe che però ci sono state lo stesso. Difficile pensare il contrario, dato che proprio Palazzo Chigi, nella stessa nota, ha rimarcato che un succedaneo della patrimoniale c'è già stato. «Non essendo perciò realizzabile una tassazione generalizzata del patrimonio, il Governo nel dicembre 2011 è intervenuto, con l'approvazione di tutti i partiti della maggioranza, su varie componenti della ricchezza patrimoniale separatamente, con un risultato effettivo in qualche modo paragonabile», disse il governo italiano.
L'altro motivo per cui la fuga dei capitali non rallenta riguarda un evento avvenuto alcuni mesi fa. Quando in luglio l'agenzia di rating Moody's ha declassato il giudizio sull'Italia di due note a Baa2, più precisamente. In concomitanza con quell'operazione, Moody's ha tagliato anche il Country ceiling rating da Aaa ad A2. Questo particolare giudizio rappresenta il rischio di un investimento in una nazione sotto il versante della libera circolazione dei capitali. Vale a dire che in questo modo le agenzie di rating calcolano la possibilità che un Stato introduca misure per bloccare i capitali all'interno dei propri confini territoriali. Il downgrade del Country ceiling italiano non è passato inosservato agli operatori finanziari, che hanno iniziato più a guardare gli scenari politici rispetto a quelli economici, la cui situazione è evidente. Il motivo è semplice: più aumentano le tensioni interne, contrarie al processo di integrazione europea, più questo indicatore va sotto pressione.
La fuga dei depositi continua, nonostante le azioni della Banca centrale europea. E dire che i segnali di una stabilizzazione della situazione italiana ci sono tutti. Oggi il Tesoro ha collocato Bot a sei mesi per 7,5 miliardi di euro al rendimento più basso dal settembre 2010, 0,91 per cento. Solo un anno fa un collocamento analogo aveva visto l'Italia promettere un tasso d'interesse del 6 per cento. In calo anche i Btp decennali, il cui rendimento sul mercato obbligazionario secondario è sceso fino al 4,58%, un livello che non si vedeva dal maggio 2011. Crisi finita? No. Ma qualcosa sta migliorando, almeno sulla carta.
L'obiettivo della Bce era quello di prendere tempo, in modo che le riforme messe in cantiere dal governo di Mario Monti possano produrre gli effetti previsti. Obiettivo raggiunto, per ora. Per il 2013 il limbo in cui è entrata l'eurozona dovrebbe infatti continuare. Almeno, fino alle elezioni tedesche, previste per il 22 settembre 2013. Sarà quell'appuntamento il vero punto di svolta per l'area euro.
In Italia se l’evasione fiscale è il principale
problema che frena la crescita, dall’altro non va sottaciuto che esiste una ulteriore
patologia rappresentata dall’eccessivo carico fiscale per chi le tasse le paga tutte, laddove,
infine, è completamente da rivedere la ripartizione del prelievo.
Infatti è fondamentale, per la struttura dell’economia del Paese e per l’equilibrio della
sua società, capire da dove e su chi si prelevano le tasse, ma, in particolare, in quale
misura. Ed in realtà, se come avviene, sono poco tassati patrimonio e rendite, ed invece
molto tassati il lavoro e le imprese, si avrà una società ricca patrimonialmente, ma per
nulla dinamica, sotto un profilo economico.
In realtà, se le rendite e i patrimoni sono poco tassati, sarà anche inefficace la
progressività sulla tassazione dei redditi, che creerà crescenti disuguaglianze.
Con un fisco come il nostro nessuno investe più, le imprese hanno poco capitale e
molti debiti e, soprattutto, aumenta il divario tra ricchi e poveri e, quindi, si impoverisce la
classe media, OVVERO NOI.
È necessaria una riforma fiscale che, prima che essere tecnica, voglia essere politica.
In altri termini, basta con il fisco che punta alla quantità, va attivata invece una ripartizione
del prelievo, meno funzionale alla rendita e più finalizzata a dare dinamismo all’economia e
che, riduca, infine, le attuali disuguaglianze.
In parole molto più chiare, occorre rivisitare l’attuale struttura del prelievo, evitando di
sparare nel mucchio e, a mio parere, implementare la tassazione sui più ricchi ed evitare,
quindi di implementare la base contributiva attraverso, ad esempio, tagli alle detrazioni,
per ridurre il deficit. Attenzione all’esistente “deprivazione materiale” che colpisce oltre il
35% della popolazione italiana, deprivazione che ha intaccato seriamente il tenore di vita e
che ha peggiorato le condizioni di vita, anche del ceto medio.
Non esiste più l’illusione che la capacità di risparmio delle famiglie avrebbe continuato
a funzionare come ammortizzatore sociale. Le famiglie, oggi, ridotto il tenore di vita,
riducono anche i risparmi, ovvero li intaccano seriamente, trovandosi, oramai, senza alcun
cuscinetto di riserva. Rimangono, non si sa per quanto, le relazioni familiari, laddove scema
la fiducia, mentre esplodono le rabbie, i ribellismi, le tentazioni populistiche e la rivolta
contro l’austerità.
Assistiamo, invece ed infine, ad una politica implosa su se stessa, che non riesce ad
individuare una via d’uscita, anche dal recente redditometro, utilizzabile da gennaio p.v., post
approvazione D.M., redditometro con finalità ben diverse dal cosiddetto “Redditest” che, se
da un lato ha il dichiarato intento di stimolare il contribuente incoerente ad adeguare i
propri redditi, agevolando così lo sviluppo della tax compliance, dall’altro è percepito
“inutile per intercettare i grandi evasori”, ma utile per creare “tensione e panico” in milioni
di contribuenti, all’interno di una depressione economica non valorizzata dal sistema di cui
sopra, che rischia di “irradiare il terrorismo” nei consumi degli italiani, già sofferenti per la
pesante crisi economica, come dimostrano recenti e tempestive indagini per le quali, ad
esempio, i guadagni sotto la soglia dei 30mila euro rischiano di cozzare contro il recente
Redditest.
Da qui, l’urgente esigenza di semplificare e “rasserenare la vita” della maggioranza dei
cittadini, specie lavoratori dipendenti e pensionati, che dovrebbero, più che preoccuparsi di
dimostrare al fisco la loro coerenza fra spese e redditi dichiarati, conservare un decoroso
tenore di vita.
In sintesi, la politica fiscale errata dell’attuale Governo e dell’attuale
Parlamento, che non hanno voluto abbattere il debito pubblico, colpendo la grande e vera
evasione, nè tanto meno hanno saputo e voluto eliminare miliardi di euro “regalati ai partiti
politici” e relativi sprechi di danaro pubblico, continua, ignorando la pesante recessione in
atto che ha depresso i consumi, a sfornare piccole, ma delicate strategie preaccertative che
avranno, probabilmente, l’effetto di spingere, anche i lavoratori dipendenti e pensionati, a
rimodulare i propri tenori di vita, già modesti, in funzione anti redditest.
Quanto sopra, nella comprensibile preoccupazione di “evitare l’incoerenza” fra spese
sostenute e redditi dichiarati, fatte salve tutte le assicurazioni dell'Agenzia delle
Entrate, che, ancora una volta, sull’altare della “tax compliance”, scarica necessariamente
sui propri funzionari una gestione, tanto delicata e complessa, quanto odiata, di milioni di
“doppi contraddittori”.
Dovranno essere sviluppati, quindi, milioni di contradditori con i contribuenti,
all’interno del cumulo di due differenti metodiche accertative, ovvero accertamento
sintetico puro e redditometro, all’orizzonte di una riscossione provvisoria del 30%
dell’importo “non giustificato o non condiviso dai nostri uffici”, con un aggravio di carichi di
lavoro e di performance professionali che impongono una celere rivisitazione dell’attuale
trattamento giuridico ed economico degli oltre 30 mila funzionari operanti nella strategica
Agenzia delle Entrate.
Il tutto, senza che all’orizzonte si palesi alcuna semplificazione del sistema tributario,
bensì si sommino metodiche accertative altamente presuntive, quali, ad esempio,
spesometro, saldi conti titoli, ecc ecc…
L’introduzione di sistemi di “auto valutazione” della propria coerenza fiscale, se non
adeguatamente divulgati, vista l’alta pressione fiscale sui contribuenti, che già sfiora il
48%, in una recessione economica che ha depresso consumi e risparmi, rischia di sortire
effetti opposti a quelli sperati.
Bene che vada, forse, usciremo tutti coerenti, ma preoccupati, ma non dovrebbe
essere questo l’obiettivo di una illuminata politica fiscale, ancorché subiamo gli effetti
deleteri di una intollerabile evasione fiscale, che autorizza l’applicazione del noto principio
per cui “il fine giustifica i mezzi”.
Torneremo a fare i contadini, almeno si mangia...
ed è per questo motivo che aspettiamo il botto
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e mangiano anche bene, fidati!!....noi con 2 ettari di vigneto, non è l'occupazione principale di mio padre, abbiamo guadagnato 10000eurooooo......figurati chi ha 10 ettari e anche più
se intendete fare i contadni avendo una mezza casa rurale ,un'orto e un'aia dove scorrazza qualche gallina ci posso pure credere che forse si "potrebbe" vivere tranquilli.........ma se si vuol farne un lavoro o giu' di li credete a me che qualsiasi attivita' agroalimentare,grande o piccola che sia,oggi passa tempi troppo bui e chissa' come venirne fuori....
In Italia se l’evasione fiscale è il principale
problema che frena la crescita, dall’altro non va sottaciuto che esiste una ulteriore
patologia rappresentata dall’eccessivo carico fiscale per chi le tasse le paga tutte, laddove,
infine, è completamente da rivedere la ripartizione del prelievo.
Infatti è fondamentale, per la struttura dell’economia del Paese e per l’equilibrio della
sua società, capire da dove e su chi si prelevano le tasse, ma, in particolare, in quale
misura. Ed in realtà, se come avviene, sono poco tassati patrimonio e rendite, ed invece
molto tassati il lavoro e le imprese, si avrà una società ricca patrimonialmente, ma per
nulla dinamica, sotto un profilo economico.
In realtà, se le rendite e i patrimoni sono poco tassati, sarà anche inefficace la
progressività sulla tassazione dei redditi, che creerà crescenti disuguaglianze.
Con un fisco come il nostro nessuno investe più, le imprese hanno poco capitale e
molti debiti e, soprattutto, aumenta il divario tra ricchi e poveri e, quindi, si impoverisce la
classe media, OVVERO NOI.
È necessaria una riforma fiscale che, prima che essere tecnica, voglia essere politica.
In altri termini, basta con il fisco che punta alla quantità, va attivata invece una ripartizione
del prelievo, meno funzionale alla rendita e più finalizzata a dare dinamismo all’economia e
che, riduca, infine, le attuali disuguaglianze.
In parole molto più chiare, occorre rivisitare l’attuale struttura del prelievo, evitando di
sparare nel mucchio e, a mio parere, implementare la tassazione sui più ricchi ed evitare,
quindi di implementare la base contributiva attraverso, ad esempio, tagli alle detrazioni,
per ridurre il deficit. Attenzione all’esistente “deprivazione materiale” che colpisce oltre il
35% della popolazione italiana, deprivazione che ha intaccato seriamente il tenore di vita e
che ha peggiorato le condizioni di vita, anche del ceto medio.
Non esiste più l’illusione che la capacità di risparmio delle famiglie avrebbe continuato
a funzionare come ammortizzatore sociale. Le famiglie, oggi, ridotto il tenore di vita,
riducono anche i risparmi, ovvero li intaccano seriamente, trovandosi, oramai, senza alcun
cuscinetto di riserva. Rimangono, non si sa per quanto, le relazioni familiari, laddove scema
la fiducia, mentre esplodono le rabbie, i ribellismi, le tentazioni populistiche e la rivolta
contro l’austerità.
Assistiamo, invece ed infine, ad una politica implosa su se stessa, che non riesce ad
individuare una via d’uscita, anche dal recente redditometro, utilizzabile da gennaio p.v., post
approvazione D.M., redditometro con finalità ben diverse dal cosiddetto “Redditest” che, se
da un lato ha il dichiarato intento di stimolare il contribuente incoerente ad adeguare i
propri redditi, agevolando così lo sviluppo della tax compliance, dall’altro è percepito
“inutile per intercettare i grandi evasori”, ma utile per creare “tensione e panico” in milioni
di contribuenti, all’interno di una depressione economica non valorizzata dal sistema di cui
sopra, che rischia di “irradiare il terrorismo” nei consumi degli italiani, già sofferenti per la
pesante crisi economica, come dimostrano recenti e tempestive indagini per le quali, ad
esempio, i guadagni sotto la soglia dei 30mila euro rischiano di cozzare contro il recente
Redditest.
Da qui, l’urgente esigenza di semplificare e “rasserenare la vita” della maggioranza dei
cittadini, specie lavoratori dipendenti e pensionati, che dovrebbero, più che preoccuparsi di
dimostrare al fisco la loro coerenza fra spese e redditi dichiarati, conservare un decoroso
tenore di vita.
In sintesi, la politica fiscale errata dell’attuale Governo e dell’attuale
Parlamento, che non hanno voluto abbattere il debito pubblico, colpendo la grande e vera
evasione, nè tanto meno hanno saputo e voluto eliminare miliardi di euro “regalati ai partiti
politici” e relativi sprechi di danaro pubblico, continua, ignorando la pesante recessione in
atto che ha depresso i consumi, a sfornare piccole, ma delicate strategie preaccertative che
avranno, probabilmente, l’effetto di spingere, anche i lavoratori dipendenti e pensionati, a
rimodulare i propri tenori di vita, già modesti, in funzione anti redditest.
Quanto sopra, nella comprensibile preoccupazione di “evitare l’incoerenza” fra spese
sostenute e redditi dichiarati, fatte salve tutte le assicurazioni dell'Agenzia delle
Entrate, che, ancora una volta, sull’altare della “tax compliance”, scarica necessariamente
sui propri funzionari una gestione, tanto delicata e complessa, quanto odiata, di milioni di
“doppi contraddittori”.
Dovranno essere sviluppati, quindi, milioni di contradditori con i contribuenti,
all’interno del cumulo di due differenti metodiche accertative, ovvero accertamento
sintetico puro e redditometro, all’orizzonte di una riscossione provvisoria del 30%
dell’importo “non giustificato o non condiviso dai nostri uffici”, con un aggravio di carichi di
lavoro e di performance professionali che impongono una celere rivisitazione dell’attuale
trattamento giuridico ed economico degli oltre 30 mila funzionari operanti nella strategica
Agenzia delle Entrate.
Il tutto, senza che all’orizzonte si palesi alcuna semplificazione del sistema tributario,
bensì si sommino metodiche accertative altamente presuntive, quali, ad esempio,
spesometro, saldi conti titoli, ecc ecc…
L’introduzione di sistemi di “auto valutazione” della propria coerenza fiscale, se non
adeguatamente divulgati, vista l’alta pressione fiscale sui contribuenti, che già sfiora il
48%, in una recessione economica che ha depresso consumi e risparmi, rischia di sortire
effetti opposti a quelli sperati.
Bene che vada, forse, usciremo tutti coerenti, ma preoccupati, ma non dovrebbe
essere questo l’obiettivo di una illuminata politica fiscale, ancorché subiamo gli effetti
deleteri di una intollerabile evasione fiscale, che autorizza l’applicazione del noto principio
per cui “il fine giustifica i mezzi”.
Il problema non è solo l'evasione fiscale che genera la crisi ma sono ben altri i motivi scatenanti:1 le entrate sono maggiori delle spese ergo si genera debito pubblico quindi al posto di aumentare le entrate tassandoci dovrebbero tagliare prima i costi soprattutto tutti quei parassiti che non fanno na ceppa. 2 se le banche chiudono i rubinetti difficilmente l'economia potrà ripartire 3 il fisco dovrebbe allinearsi a quello americano ed essere più equo. 4 IVA più bassa 5 i politici sono strapagati e questo e' un luogo comune ma un ********* come Bersani prende come Obama ....ma dai
:1 le entrate sono maggiori delle spese ergo si genera debito pubblico quindi al posto di aumentare le entrate tassandoci dovrebbero tagliare prima i costi soprattutto tutti quei parassiti che non fanno na ceppa.
Forse volevi dire: le spese sono maggiori delle entrate......
Quoto per Bersani & C.
Qulcuno in passato ha detto una grande verità. Ci sono politici che assumono questa figura come "Impiego", ciò dettato dal fatto che non hanno mai "lavorato"
Sono sempre stati in Parlamento e, se li buttassero nel mercato del lavoro, sarebbero
.....
D I S O C C U P A T I
Si ho invertito...grazie MAX
Il problema non è solo l'evasione fiscale che genera la crisi ma sono ben altri i motivi scatenanti:1 le entrate sono maggiori delle spese ergo si genera debito pubblico quindi al posto di aumentare le entrate tassandoci dovrebbero tagliare prima i costi soprattutto tutti quei parassiti che non fanno na ceppa. 2 se le banche chiudono i rubinetti difficilmente l'economia potrà ripartire 3 il fisco dovrebbe allinearsi a quello americano ed essere più equo. 4 IVA più bassa 5 i politici sono strapagati e questo e' un luogo comune ma un ********* come Bersani prende come Obama ....ma dai
Non ho affatto detto che il problema è l'evasione fiscale,
in sintesi ho detto:
che bisogna mirare meglio il prelievo fiscale;
che bisogna tassare i grandi patrimoni;
che è necessaria una riforma fiscale;
che le persone si sono rotte le @@ si subire;
che la politica fiscale è errata e continua a regalare milioni di euro ai partiti e a sprecare denaro pubblico;
che bisogna semplificare il sistema tributario;
ecc. ecc. ecc. ecc.
forse non hai letto attentamente..........
No Alex ho letto e stai riscrivendo le stesse cose....qui bisogna tagliare non tassare stai dicendo le stesse cose che ha messo in pratica monti e guarda dove ci troviamo...mirare meglio il prelievo fiscale? Più mirato di così ...più delle tasse occulte e non che abbiamo....tassare i grandi patrimoni...ammazziamo pure quelli che a ora garantiscono dei posti di lavoro così ritorniamo all'economia del baratto....scusa ma sono in disaccordo su tutto
oltre gli sprechi della P.A, della politica (rimborsi ecc.) degli enti inutili che ho sottinteso cosa vuoi ancora tagliare?
non dobbbiamo tassare i ricchi o chi rubato allora chi?
o dobbiamo pagare solo i dipendenti (che pagliamo alla fonte) i piccoli artigiani e commercianti che sono al collasso....
cosa proponi che non ho capito bene?
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Ah, dimenticavo, guarda che ti sbagli di grosso ma la mia è tutta una critica contro il governo Monti e la politica fiscale..........
ho 23 anni, sento parlare di queste cose da quando ci facevano leggere il corriere della sera al liceo, tra poco avrò i capelli bianchi e scommetto che staremo ancora a qui a parlare delle solite cose......dobbiamo dare una sterzata alla nostra vita e per farlo bisogna mandare a casa tutti sti politici ladroni, per farlo bisogna votare Grillo, io non vedo l'ora che si vada a votare, certo le sue qualità amministrative e gestionali sono in dubbio ma almeno spazzerebbe via sta gentaglia che ci sta portando al tracollo
p.s Se poi penso che 3 milioni di italioti hanno speso 2 euro per votare alle primarie del pd, torno sulla terra e dico che forse è meglio cambiar nazione.....
con tutto il rispetto per le posizioni politiche degli altri mi permetto di dire che tra tutti i politici sulla scena pochi sono PRESENTABILI (lasciamo stare il concetti di incandidabili)
tra questi non è escluso Grillo (in nomen omen)
la rivoluzione di cui si parla deve prima avvenire nelle coscienze per cui NESSUNO E' SALVO!!!
da dove vogliamo iniziare?
Armando_A3
30-11-2012, 12:48
tra questi non è escluso Grillo (in nomen omen)
sono d'accordo con te su Grillo
bisogna cambiare il sistema con cui la politica gestisce l'economia
destra, sinistra o centro per me sono uno peggio dell'altro
marcob_s3
30-11-2012, 12:57
ho 23 anni, sento parlare di queste cose da quando ci facevano leggere il corriere della sera al liceo, tra poco avrò i capelli bianchi e scommetto che staremo ancora a qui a parlare delle solite cose......dobbiamo dare una sterzata alla nostra vita e per farlo bisogna mandare a casa tutti sti politici ladroni, per farlo bisogna votare Grillo, io non vedo l'ora che si vada a votare, certo le sue qualità amministrative e gestionali sono in dubbio ma almeno spazzerebbe via sta gentaglia che ci sta portando al tracollo
p.s Se poi penso che 3 milioni di italioti hanno speso 2 euro per votare alle primarie del pd, torno sulla terra e dico che forse è meglio cambiar nazione.....
come non quotarti... la penso esattamente come te ;)
ho 23 anni, sento parlare di queste cose da quando ci facevano leggere il corriere della sera al liceo, tra poco avrò i capelli bianchi e scommetto che staremo ancora a qui a parlare delle solite cose......dobbiamo dare una sterzata alla nostra vita e per farlo bisogna mandare a casa tutti sti politici ladroni, per farlo bisogna votare Grillo, io non vedo l'ora che si vada a votare, certo le sue qualità amministrative e gestionali sono in dubbio ma almeno spazzerebbe via sta gentaglia che ci sta portando al tracollo
p.s Se poi penso che 3 milioni di italioti hanno speso 2 euro per votare alle primarie del pd, torno sulla terra e dico che forse è meglio cambiar nazione.....
quoto anzi straquoto
Lasciamo perdere la politica e parliamo del topic....
con tutto il rispetto per le posizioni politiche degli altri mi permetto di dire che tra tutti i politici sulla scena pochi sono PRESENTABILI (lasciamo stare il concetti di incandidabili)
tra questi non è escluso Grillo (in nomen omen)
la rivoluzione di cui si parla deve prima avvenire nelle coscienze per cui NESSUNO E' SALVO!!!
da dove vogliamo iniziare?
Purtroppo, mai come in questo periodo il tema del topic è correlato alla politica...
Quoto vr46. "La rivoluzione deve prima avvenire nelle coscienze".
Dai capitali "distratti" all'estero all'evasione del canone Rai, dal favore chiesto all'amico che lavora proprio in quell'ufficio (in cambio di un regalo, si capisce), ai dispositivi per evitare gli autovelox sulle autostrade. Tutto nel nome di "se quello lo fa, io so' più *******?"
Chi è senza peccato...
Grillo manda a casa tutti? E se fosse un lupo, travestito da agnello (che poi tanto agnello non mi pare...)?
Anche spazzando via l'attuale classe politica (o casta che dir si voglia), chi mi assicura che chi viene non lo faccia per curare i suoi, invece che gli interessi di tutti? Credo sia nell'indole di noi italiani trovare l'inganno appena fatta una legge. Figuriamoci poi ad aver la possibilità di farle, le leggi!
La rivoluzione deve prima avvenire nelle coscienze! Bisogna partire dai bambini, dalle scuole, per creare cittadini degni di questo nome.
Ma se le scuole non hanno più l'ora di "educazione civica" spesso a favore di "religione", se le vediamo impoverirsi di giorno in giorno, allora mi sa che veramente non rimane che andarsene!
Grazie Diadema per la stima,
ho chiesto alla preside della scuola di mia figlia di prevedere qualche lezione sull'economia per le elementari partendo da Robinson Crosuè proprio mentre mia moglie è impegnata nella stessa scuola a portare la Costituzione Italiana sempre sotto forma di lezioni per bambini delle elementari.
Il progetto è stato già attuato in una scuola di periferia su incarico dl Ministero e ...... udite udite ........ i bambini più interessati ed incuriositi (attenti e domandosi) erano quelli extracomunitari!!!
che vorrà dire?
:)
Scusate se mi intrometto.
Vero che non siamo troppo OT.
Ma mettere l'Italia che sta facendo enormi sacrifici ( che stiamo pagando NOI ) nelle mani di un comico che odora di anarchia e totalitarismo, con tutta la Sua buona volontà, pensate che risolvi il problema?
C'è il rischio di cadere dalla padella alla brace !!
Sono gli stessi sintomi che hanno portato al potere il fascismo in Italia ed il nazismo in Germania.
Meditate, gente. meditate.....
sempre meglio che morire di politici navigati. Meditando e dovendo scegliere di che morte morire, sceglieresti la morte certa con i politicanti attuali o sceglieresti l'opzione del "potremmo provare, che ho da perdere?" ( con grillo non costo il rimborso elettorale e già c'ho guadagnato), sempre che, guardandoci dall'interno non si abbiano interessi personali o connivenza verso quel politico o quell'altro.
Scusate l'OT ma son stanco di sentire e leggere tutto ed il contrario di tutto su Grillo che ad oggi NON ha governato/creato buchi o qualsivoglia ruberia mentre i soliti ignobili siedono sempre lì dove non batte l'onestà.
Scusate se mi intrometto.
Vero che non siamo troppo OT.
Ma mettere l'Italia che sta facendo enormi sacrifici ( che stiamo pagando NOI ) nelle mani di un comico che odora di anarchia e totalitarismo, con tutta la Sua buona volontà, pensate che risolvi il problema?
C'è il rischio di cadere dalla padella alla brace !!
Sono gli stessi sintomi che hanno portato al potere il fascismo in Italia ed il nazismo in Germania.
Meditate, gente. meditate.....
Quoto.
Grazie Diadema per la stima, ho chiesto alla preside della scuola di mia figlia di prevedere qualche lezione sull'economia per le elementari partendo da Robinson Crosuè proprio mentre mia moglie è impegnata nella stessa scuola a portare la Costituzione Italiana sempre sotto forma di lezioni per bambini delle elementari.
Il progetto è stato già attuato in una scuola di periferia su incarico dl Ministero e ...... udite udite ........ i bambini più interessati ed incuriositi (attenti e domandosi) erano quelli extracomunitari!!!
che vorrà dire?
:)
Che ormai è genetico! :)
Io invece durante un incontro con gli insegnanti ho fatto presente che nella storia della cicala e della formica, non si può sostenere che la formica sia furba, come invece era stato detto ad una prima elementare. Semmai è previdente! Solo in Italia il termine "furbo" ha ormai una accezione positiva. Invece ovunque ci sia una furbizia, c'è un'ingiustizia! Mi hanno guardato come fossi un alieno.
(Questo, è OT. Scusate.)
Mettere un ex comico a fare il politico ma come state?
Ma chi l'ha detto che è un EX comico?
E' proprio questo il problema ....!!!! :w00t:
In primis qui ci vuole un imprenditore che rinegozi il debito pubblico e che applichi una spending review senza fare carneficine. Problema sanità costa troppo bene si pagherà in base al reddito fasce basse non pagano fasce medio alte pagano un ticket . Problema evasione, permettiamo a tutti di scaricare l' IVA vedete come chiediamo tutti fatture e scontrini anche quando viene idraulico a casa. Problema euro e stipendi de tassazione tredicesime . Problema occupazione diminuzione importazione e INPS minima per tre anni per chi da lavoro...problema politica taglio esuberi e impedire la sommatoria delle pensioni per i vari incarichi, eliminazione auto blu, eliminazione fondi pubblici per i partiti , stipendi base....monti ha toccato il ceto medio basso facendolo diventare basso ... I ricchi sono sempre ricchi e hanno un potere d'acquisto più alto..da ex banchiere ha favorito le banche e chi lo tiene ancora in vita...senatore di sto c...o fuori dalle palle ..l' unica cosa buona che ha fatto questo governo e' la sanatoria degli extra comunitari a cui ha spillato un bel po' di soldi...venite in Italia a cercare l'America ...bene ve la diamo noi l'America... 1000 euro a cranio + INPS arretrata...mi spiace non sono razzista ma se sta gente non serve a nessuno e rompe li maroni nel nostro paese la si accompagna al confine e fuor dai ball...dicono a Milano....tanto stanno qua senza permesso di soggiorno e usufruiscono di tutto ciò che paghiamo noi...! In ultimo stampiamo denaro anche se aumenterà l'inflazione ma una tantum alleggeriremo le famiglie e obbligare le banche a riaprire il credito... Io farei questo
l'economia reale è a pezzi,ci stanno derubando dei nostri soldi per alimentare 2 mostri intoccabili come gli sprechi della pubblica amministrazione e la finanza...se il fascismo è la medicina a questo, ben venga, a questo punto è giusto ripristinare antichi valori.....in un paese dove:"sei figo se rubi, se fai soldi facilmente e non paghi a nessuno", sapete come ce lo vedo bene il fascismo:iconcool:
Dimenticavo problema carceri e legalità : estradizione persone non italiane sei rumeno e hai commesso un crimine via in Romania...italiani criminali a fare i servizi sociali...mense pulizie manutenzione strade ...pulire cessi no televisione in carcere e sovraffollamento fuori con i braccialetti alle caviglie e persone che controllano lavori svolti...
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[QUOTE=Leo89;854518]l'economia reale è a pezzi,ci stanno derubando dei nostri soldi per alimentare 2 mostri intoccabili come gli sprechi della pubblica amministrazione e la finanza...se il fascismo è la medicina a questo, ben venga, a questo punto è giusto ripristinare antichi valori.....in un paese dove:"sei figo se rubi, se fai soldi facilmente e non paghi a nessuno", sapete come ce lo vedo bene il fascismo:iconcool:[/Leo .io penso ci vogliano delle regole disciplina e rispetto che poi questo sia etichettato come fascismo o come regime dittatoriale potrà essere impopolare ma meglio che si etichetti così, basta che si viva meglio così stiamo andando solo alla deriva
quoto coki!!
qui da me c'è molta gente straniera che non fa' un cavolo dalla mattina alla sera, io ho un negozio in pieno centro e vedo tantissimi di quegli stranieri liberi dalla mattina alla sera, non so' come vivono anzi sì: giro di prostituzione, spaccio di droga, non pagano niente a nessuno( la mia ragazza ha affittato un appartamento ad una famiglia romena, gliel'avevo detto di non farlo:maad:, hanno pagato solo la caparra e qualche mese e poi niente più, ci ha perso diverse migliaia di euro), questa gente deve essere espulsa seduta istante dall'italia....sono d'accordo anche sul lavoro duro in carcere, così vediamo se commettono un crimine, italiani e non......bisogna instaurare una cultura diversa già tra i banchi di scuola, cultura basta sul senso della civiltà, di amore verso il prossimo, di fiera appartenenza allo stato, famiglia e semplicità
ROBERTOA6
01-12-2012, 10:28
Non posso che quotare tutti voi, purtroppo l'Italia è questa e nn cambierà mai,invece di aiutare a chi da lavoro,lo tartassano di tasse.Purtroppo secondo tanti l'italia è il paese dei balocchi e quindi eccì perché vengono tutti qui.il resto d'europa che fa?nn hai il permesso di soggiorno?ti rispediamo a casa qui invece accoglienza a non finire e poi.....succede come qualche anno fa che danno fuoco a questi centri,distruggono la nave che li trasporta buttando in acqua sedie,divani,tavoli,tv ecc.
e a noi aumentano le tasse.
Scusate per il piccolo OT
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Per non parlare della pretesa di togliere il crocifisso dalle auto.
Premetto che io credo in dio ma non nella chiesa.Ma sono queste pretese che mi danno fastidio,visto che quando noi andiamo all'estero rispettiamo le loro leggi mentre qui pretendono e noi li lasciamo fare
Un imprenditore al governo? Ne abbiamo già avuti, ed hanno pensato quasi esclusivamente alle loro aziende...
Purtroppo non esiste il principe illuminato, con buona pace di Machiavelli!
Io penso che davvero qui ci voglia un imprenditore perché a differenza dei tecnici che sanno far tornare i conti e questo e' indubbio...(ma a discapito di chi) un imprenditore possa risollevare l'economia e rifarla girare. Qui bisogna smetterla di spendere soldi pubblici e fare comizi con camper che paghiamo noi è con gente che si sputa addosso le colpe.. meno parole più fatti.le tasse vanno abbassate ma pagate da tutti, l'Italia dei furbi con la sua mentalità ci ha portato a questo degrado. Parliamo chiaro a tutti farebbero comodo gli stipendi dei nostri politici ma sono anche questi insieme alla spesa pubblica che fanno si che il nostro debito lieviti. Se le entrate sono 100 non possiamo spendere 120, se il costo del denaro e' fissato al 1,5% le banche non possono girarlo a noi al 7%. Qui non si devono favorire le caste ma siamo tutti noi che dovremmo diventare una casta unica come la svizzera. Rimasta fuori dall'euro con la sua economia e con i suoi garbugli, vige l'ordine la pulizia e la gente vive bene. Conoscete uno svizzero povero? Io no, finora abbiamo commesso solo errori che possono ancora essere rimediati prima di arrivare al default e anche se ci si arrivasse c' e' sempre un piano di emergenza. Basta con la sudditanza con la Germania, basta pietosi leccaggi alla signora Angela e suo contorno. Siamo italiani ci possiamo rimboccare le maniche e far vedere chi siamo...
secondo me ci vuole una persona Sola per un 5 anni per sistemare le cose... non 1000 Ladri che fanno solo i Loro interessi!! cmq non entro più in discorsi di politica perchè purtroppo conosco di persona molti politici che sono stati nel precedente Governo e non mi interessa più neanche parlarne!!!... sono convinto che in Italia non ci sarà mai un Governo del Popolo Per il Popolo... quindi è brutto da dire ma me ne frego altamente!
marcob_s3
01-12-2012, 12:57
l'economia reale è a pezzi,ci stanno derubando dei nostri soldi per alimentare 2 mostri intoccabili come gli sprechi della pubblica amministrazione e la finanza...se il fascismo è la medicina a questo, ben venga, a questo punto è giusto ripristinare antichi valori.....in un paese dove:"sei figo se rubi, se fai soldi facilmente e non paghi a nessuno", sapete come ce lo vedo bene il fascismo:iconcool:
lo vedrei molto bene anche io :biggrin:
coki ho dei grossissimi dubbi sul fatto che il governo tecnico metta i conti a posto.....il rapporto deficit/pil è aumentato
l'economia reale è a pezzi,ci stanno derubando dei nostri soldi per alimentare 2 mostri intoccabili come gli sprechi della pubblica amministrazione e la finanza...se il fascismo è la medicina a questo, ben venga, a questo punto è giusto ripristinare antichi valori.....in un paese dove:"sei figo se rubi, se fai soldi facilmente e non paghi a nessuno", sapete come ce lo vedo bene il fascismo:iconcool:
Ma scusate, può esser che non si conosca mai una via di mezzo, o va male o il taglione?
E' proprio per comportamenti come questi che la storia insegna ad usare la saggezza, e coloro che non l'hanno fatto ne hanno pianto le conseguenze.
Ci vuole un approccio meditato e programmatico, con le persone giuste, e.....soprattutto senza compromessi.
lo stesso governo tecnico sata facendo miracoli, ma non sta facendo quello che dovrebbe a causa delle lobbies dei suoi sostenitori.
quindi, risultati pochi, sacrifici molti.
ma è inutile che ce la prendiamo con il governo tecnico, che fa quello che può ma è continuamente ricattato e minacciato dal PDL, dal PD, dalla CGIL, dall'ARCI, dagli attacchi della stampa, da Grillo, dai Comunisti, da Di Pietro, da Confindustria, da Confcommercio e da chi sa Dio ancora chi. L'unico che lo sosteneva ( Napolitano) lo ha mollato da poco
Bisognerebbe invece che le coscienze del cittadino medio e degli elettori si risvegliassero facendo un uso saggio del proprio voto, non facendosi prendere da ragionamenti ( di parte ), accettando magari di cambiare completamente corrente se quella in cui si è creduto sino ad ora ha deluso, non votando il primo urlatore che passa, ma ascoltando i programmi o, ancora meglio, contribuire a scriverli partecipando di persona.
Selezionando persone competenti o meglio di tutte. organizzandosi in movimenti di opinione per orientare il voto.....
pirata v6
01-12-2012, 20:01
l'unica cosa che bisognerebbe fare e mandare a quel paese tutti e andarsene all'estero,ovunque la vita al di fuori dell'italia e migliore oggi come oggi e se ci riesco e quello che faro' spero.............................
l'unica cosa che bisognerebbe fare e mandare a quel paese tutti e andarsene all'estero,ovunque la vita al di fuori dell'italia e migliore oggi come oggi e se ci riesco e quello che faro' spero.............................Come non darti ragione, e dire che almeno tu sei in una regione con una realtà ben diversa dalla mia, a noi del Calafrica ci tocca soltanto emigrare...sì...in Africa però, è più vicino..:sick:
Come non darti ragione, e dire che almeno tu sei in una regione con una realtà ben diversa dalla mia, a noi del Calafrica ci tocca soltanto emigrare...sì...in Africa però, è più vicino..:sick:
Mah, ti dirò...
dalle mie parti sono più i calabresi che i comaschi !! :tongue:
Mah, ti dirò...
dalle mie parti sono più i calabresi che i comaschi !! :tongue:
Ah beh....:ohmy: :w00t:
ma a parte la "razza" :tongue: penso che conti il territorio, la cultura, la società ..che di certo non sono quelli di Calafrica...:dry:
Mah, ti dirò...
dalle mie parti sono più i calabresi che i comaschi !! :tongue:
Poi dopo oggi invasione pure di romani !!!!!
pirata v6
01-12-2012, 22:03
non pensare che qui da me sia meglio, siamo tutti sulla stessa barca,non e detto che ci riesca ad emigrare pero' ho il buon proposito di provare, intanto vado via un paio di settimane in ferie e tasto il terreno, cosi vedo anche come gira,vedo se riesco a trovare lavoro detta tra noi andare all'estero non e semplice come quelli che vengono in italia ma nulla e impossibile, il fatto e che stiamo andando sempre peggio, vedrete quanti questo fine anno saltano( vanno in fallimento ), la gente e talmente stanca che prima o poi seccede qualcosa
Poi dopo oggi invasione pure di romani !!!!!
Abbiamo pure parlato in romanesco
Eccala lla!
Ah ah ah :laugh:
Armando_A3
02-12-2012, 00:27
In verità ultimamente nessun politico dice come stanno veramente le cose in Italia
Il debito pubblico ( o debito sovrano ) dell'Italia ammonta a oltre 2.000 miliardi.....si avete letto bene duemila miliardi.
Nel 2011 erano esattamente 1901 miliardi, pari al 122% del Pil realizzato nel 2010.
Sono cifre impossibile da pagare....inutile continuare a prendere per culo gli Italiani illudendoli che nel 2014 ci sarà un pareggio di bilancio.
E' impossibile pagare tutti questi miliardi.
Tra le tante cavolate che hanno detto i Greci di Alba Dorata, qualche cosa giusta l'hanno azzeccata.
- uscire dalla Comunità Europea
- azzerare il debito pubblico
- stampare di nuova la propria moneta
L'Italia per salvarsi deve uscire da sotto il dominio della CEE e di conseguenza della Germania, congeliamo il debito sovrano e paghiamo solo gli interessi del capitale.
Ristampiamo la Lira e investiamo nel nostro Paese.
Mi scuso con i mod di sezione se sono andato troppo OT
pirata v6
02-12-2012, 01:07
bravo ai detto sacrosante parole !!!
In verità ultimamente nessun politico dice come stanno veramente le cose in Italia
Il debito pubblico ( o debito sovrano ) dell'Italia ammonta a oltre 2.000 miliardi.....si avete letto bene duemila miliardi.
Nel 2011 erano esattamente 1901 miliardi, pari al 122% del Pil realizzato nel 2010.
Sono cifre impossibile da pagare....inutile continuare a prendere per culo gli Italiani illudendoli che nel 2014 ci sarà un pareggio di bilancio.
E' impossibile pagare tutti questi miliardi.
Il nostro debito aumenta solo per colpa di interessi sui titoli di stato quadrupli (e un anno fa era molto peggio) rispetto a quelli tedeschi.
Il pareggio di bilancio non c'entra nulla con l'estinzione del debito (che mi sembra ovvio non ci potrà mai essere, almeno con tassi di crescita del PIL usuali per un paese avanzato).
http://it.wikipedia.org/wiki/Pareggio_di_bilancio
Come non darti ragione, e dire che almeno tu sei in una regione con una realtà ben diversa dalla mia, a noi del Calafrica ci tocca soltanto emigrare...sì...in Africa però, è più vicino..:sick:
quoto, noi del sud siamo messi davvero male, non abbiamo un tessuto industriale valido, c'è molta delinquenza e omertà....per me siamo molto simili alla grecia in termini di qualità della vita e disoccupazione.......il nord invece essendo più vicino a paesi come francia, svizzara, austria se la riesce a cavare meglio anche se il settore industriale corre una crisi nera anche in virtù della concorrenza sleale, si vedano i cinesi a Prato
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non pensare che qui da me sia meglio, siamo tutti sulla stessa barca,non e detto che ci riesca ad emigrare pero' ho il buon proposito di provare, intanto vado via un paio di settimane in ferie e tasto il terreno, cosi vedo anche come gira,vedo se riesco a trovare lavoro detta tra noi andare all'estero non e semplice come quelli che vengono in italia ma nulla e impossibile, il fatto e che stiamo andando sempre peggio, vedrete quanti questo fine anno saltano( vanno in fallimento ), la gente e talmente stanca che prima o poi seccede qualcosa
se posso permettermi: dove hai intenzione di emigrare?
io sto' pensando seriamente all'australia, avrei l'appoggio dei paranti della mia ragazza,tuttavia le cose stanno cambiando anche lì, lavoro in nero, molti part time e bisogna stare attenti perchè essendo noi emigrati siamo esposti a bidonate colossali, tipo: ti promettono un lavoro che in realtà è tutt altro però con l'appoggio di qualcuno del posto diventa più facile, loro hanno detto che chi non ha intenzione di lavorare non lavora in australia....devo finire i 2 esami per la laurea e vedo il da farsi però non è per niente facile perchè la mia ragazza ha la madre invalida e deve curarsi in tutto e per tutto di lei, quindi non credo esistano attualmente possibilità che lei possa venire in un futuro prossimo da me:sad:
sono davvero combattuto
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In verità ultimamente nessun politico dice come stanno veramente le cose in Italia
Il debito pubblico ( o debito sovrano ) dell'Italia ammonta a oltre 2.000 miliardi.....si avete letto bene duemila miliardi.
Nel 2011 erano esattamente 1901 miliardi, pari al 122% del Pil realizzato nel 2010.
Sono cifre impossibile da pagare....inutile continuare a prendere per culo gli Italiani illudendoli che nel 2014 ci sarà un pareggio di bilancio.
E' impossibile pagare tutti questi miliardi.
Tra le tante cavolate che hanno detto i Greci di Alba Dorata, qualche cosa giusta l'hanno azzeccata.
- uscire dalla Comunità Europea
- azzerare il debito pubblico
- stampare di nuova la propria moneta
L'Italia per salvarsi deve uscire da sotto il dominio della CEE e di conseguenza della Germania, congeliamo il debito sovrano e paghiamo solo gli interessi del capitale.
Ristampiamo la Lira e investiamo nel nostro Paese.
Mi scuso con i mod di sezione se sono andato troppo OT
siamo tecnicamente falliti, l'ufficialità non la danno naturalmente ma analizzando i dati macroeconomici anche un bambino capirebbe che abbiamo bisogno di un curatore fallimentare più che di un governo politico...ed il bello è che il futuro è buio, a rischio c'è anche la tenuta del sistema sanitario e previdenziale
p.s Se i greci avessero votato alba dorata avrebbero non dico risolto i loro problemi ma sarebbero stati dei poveri "felici" invece hanno votato gli strozzini pro Europa e questi sono i risultati
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in rete ci sono altri video, questo è uno dei tanti...
SeiperQuattro
02-12-2012, 10:08
In verità ultimamente nessun politico dice come stanno veramente le cose in Italia
Il debito pubblico ( o debito sovrano ) dell'Italia ammonta a oltre 2.000 miliardi.....si avete letto bene duemila miliardi.
Nel 2011 erano esattamente 1901 miliardi, pari al 122% del Pil realizzato nel 2010.
Sono cifre impossibile da pagare....inutile continuare a prendere per culo gli Italiani illudendoli che nel 2014 ci sarà un pareggio di bilancio.
E' impossibile pagare tutti questi miliardi.
Tra le tante cavolate che hanno detto i Greci di Alba Dorata, qualche cosa giusta l'hanno azzeccata.
- uscire dalla Comunità Europea
- azzerare il debito pubblico
- stampare di nuova la propria moneta
L'Italia per salvarsi deve uscire da sotto il dominio della CEE e di conseguenza della Germania, congeliamo il debito sovrano e paghiamo solo gli interessi del capitale.
Ristampiamo la Lira e investiamo nel nostro Paese.
Mi scuso con i mod di sezione se sono andato troppo OT
quoto tutto, dalla prima all'ultima parola.
Ci fanno gridare allo scandalo dei politici ladroni solo per sviare la nostra attenzione da quello che è il vero problema.
I politici sono ladroni, su questo non ci piove, ma la loro colpa più grave, oggi, non è quella di aver rubato, ma quella di aver venduto all'europa la sovranità finanziaria dello stato italiano.
Da oggi le banche chiedono (soldi, e cos'altro?), l'europa dispone e i governi nazionali eseguono, senza più alcun margine di sovranità sulle proprie politiche di bilancio.
E quelli che pagano siamo noi, sia con maggiori tasse che con minori servizi pubblici (non è che i primi effetti non li stiamo vedendo, vero?).
Lo sapevate che l'Italia dovrà versare al MES (Mechanism of European Stability) la bellezza di 117 miliardi di euro? E da dove li prenderà secondo voi?
Sono soldi che, da soli, basterebbero a ridurre di qualche punto percentuale IVA e imposte dirette ed a rianimare settori pubblici come la sanità o l'istruzione che invece sono in condizione di eutanasia ed in odore di privatizzazione (e gli ultimi 'dico non dico' del bocconiano la dicono lunga su questo).
E invece no, questi tesori messi insieme con tanti sacrifici (nostri) li dobbiamo regalare alla fottuta europa, che di fatto, sotto il pugno di ferro della finanziariamente nazista germania, sta riducendo gli stati membri, e in particolare quelli più deboli come noi, alla fame.
Con la scusa del pareggio di bilancio.
Fra dieci anni o anche meno mangeremo pane e pareggio di bilancio (e sul pane ho pure dei dubbi).
Sarà anche vero che il pareggio di bilancio è un male che va curato, ma per curare lui stanno uccidendo noi.
Ragazzi, vi invito a leggere questo articolo, premettendo che i tempi sono evidentemente cambiati e che non c'è più spazio per le rivoluzioni di sangue siccome ho letto nei post sopraesposti.
Preciso che l'autore è del PD ma io non ho molta stima del PD
“Un nuovo umanesimo ci salverà”, di Mauro Ceruti e Edgar Morin
Per i dotti dell’Umanesimo e del Rinascimento la civiltà europea poggiava su quattro colonne. Alle tre colonne delle tre grandi tradizioni monoteistiche (cristiana, ebraica, islamica) si aggiungeva la quarta colonna della sapienza degli antichi, della civiltà latina e greca riscoperta dagli umanisti nel Quattordicesimo e nel Quindicesimo secolo, attraverso le mediazioni più diverse, quali il monachesimo celtico e la cultura araba.
Era un’immagine di unità nella diversità e di diversità nell’unità. Attraverso la loro integrazione e interazione, le quattro tradizioni producevano l’equilibrio e la solidità dell’intera costruzione. Lo specifico del l’identità europea, e dell’identità italiana all’interno dell’identità europea, è proprio questa diversità, che è ancora e molto di più della diversità delle quattro colonne: è diversità di culture materiali, di lingue, di paesaggi naturali e umani, di climi, di tradizioni, di Nazioni, di Regioni e di città…
Il vero nucleo dell’Umanesimo sta dunque non in una replica formale dei modelli classici, ma in un nuovo modello di umanità, pervaso dallo spirito dell’accettazione reciproca e della convivenza delle diversità. La relazione fra passato e presente, fra culture diverse è sentita come feconda.
L’immagine dei «nani sulle spalle dei giganti» delineava per la prima volta un’idea di progresso, cioè la possibilità che nel futuro potesse darsi qualcosa di inedito, e di migliore, rispetto al passato, e la possibilità di vedere più lontano rispetto ai giganti del passato: ma questa possibilità era indissolubile dallo studio del passato e dalla riflessione sulle memorie.
Fra l’Umanesimo e gli orizzonti planetari dei nostri giorni c’è la complessa esperienza dei cinquecento anni dell’età moderna, che sono anche i cinquecento anni del l’età planetaria (o della prima globalizzazione).
Fra il Quattrocento e il Cinquecento ha avuto inizio l’età planetaria del popolamento umano della Terra, la storia attraverso la quale tutti i frammenti del pianeta si sono trovati a legarsi gli uni agli altri. I primi secoli dell’era planetaria hanno prodotto il crollo delle barriere agricole e culturali del mondo, la nascita di un sistema economico mondiale, la scoperta della diversità antropologica, biologica ed ecologica su tutta la Terra, l’interconnessione di tutti i continenti, il dominio delle culture forti su quelle deboli e, alla fine, l’occidentalizzazione del mondo, attraverso la conquista. Si è generata una rete di comunicazioni mondiali, il cui sviluppo si è poi straordinariamente intensificato dopo la soglia del 1989, dando inizio a quella fase dell’era planetaria che chiamiamo globalizzazione. Gli sviluppi scientifici, tecnici, economici hanno prodotto nel Novecento un divenire planetario comune per tutti gli esseri umani. E si è insediato un unico mercato mondiale all’insegna del liberismo economico.
Il travalicare europeo nel mondo, allora e per tutta l’età moderna, sono stati segnati da un’ambivalenza essenziale, da un intreccio conflittuale fra creazione e distruzione che continua fino ai nostri giorni. Dopo il prodromo delle stragi di massa delle due Guerre mondiali, l’esplosione atomica di Hiroshima del 1945 è stata la campana d’allarme di un inedito pericolo estremo: la distruzione locale può precipitare nell’annientamento globale; l’umanità può sfociare nell’abisso ultimo del nulla. Questo rischio è oggi presente anche nel sempre più difficile rapporto dell’uomo con l’ambiente: è il rischio insito nel riscaldamento globale, nell’inquinamento dei suoli e delle acque, nel depauperamento delle risorse…
Nella nostra epoca si affollano grandi promesse, ma anche grandi minacce. Da una parte, il progresso scientifico-tecnico sembra aprire inedite possibilità di emancipazione rispetto agli obblighi materiali, alle fatiche quotidiane, alle malattie e alla morte stessa. Da un’altra parte, l’incubo della morte collettiva continua a incombere sull’umanità con le armi nucleari, chimiche, biologiche, e con il degrado ecologico.
Da una parte, c’è un mondo che vuole nascere, ma che non riesce a nascere; e, nello stesso tempo, questa possibile e improbabile nascita è accompagnata da un caos scatenato da forze di distruzione. Ed è essenziale illuminare il caos degli eventi, le loro interazioni e le loro retroazioni – in cui si mescolano e interferiscono processi economici, politici, sociali, culturali, nazionali, mitologici, religiosi – che tessono il nostro presente e il nostro destino.
Ma l’ostacolo a questa comprensione sta non solo nella nostra ignoranza: si annida anche e soprattutto nella nostra conoscenza. La specializzazione disciplinare ha apportato molte conoscenze, ma incapaci di cogliere i problemi multidimensionali, fondamentali e globali. I sistemi di insegnamento continuano a separare, a disgiungere le conoscenze che dovrebbero invece essere interconnesse, continuano a formare esperti che privilegiano una sola dimensione di problemi irriducibilmente complessi. Tutta la storia europea ci ha mostrato che la diversità senza un principio di coesione e di governo comune può divenire autodistruttiva. Per questo, dopo la tragedia immane delle due Guerre mondiali, i nostri padri hanno posto le basi dell’odierna Unione europea.
Hanno voluto dare forma politica e istituzionale al principio di complessità dell’unità nella diversità e della diversità nell’unità, come unica via di uscita a una prospettiva di autoannientamento.
L’Europa ha creato a suo tempo l’Università proprio nello spirito umanistico del l’equilibrio tra unità e diversità, tra memoria e progetto: come terreno di interfecondazione fra i saperi molteplici e plurali. A sua volta l’Università ha creato l’Europa: le sue classi dirigenti, la sua faticosa ma irreversibile presa di coscienza dei diritti umani, le sue realizzazioni economiche, sociali, scientifiche, tecnologiche. E in questo stesso spirito di unità e di diversità l’Europa ha creato i sistemi scolastici, quali condizioni essenziali dei diritti della persona e del cittadino. Nel presente momento storico, tuttavia, l’Europa rischia nuovamente l’autodistruzione per il prevalere degli egoismi nazionali, dei localismi unilaterali, della chiusura culturale, della prevalenza degli interessi di gruppo tendenti a cancellare il senso del bene comune. E in questo stesso momento storico l’Università e i sistemi scolastici rischiano l’autovanificazione sotto il peso della frammentazione, degli specialismi chiusi e incapaci di dialogare. Oggi la riscoperta e il radicamento nel senso più profondo della tradizione umanistica europea – il principio complesso della diversità dell’unità, dell’unità nella diversità – è la grande opportunità per avere un futuro, per costruire un futuro a misura di uno sviluppo umano integrale, dei singoli come delle collettività. La salvezza dell’Italia passa attraverso la salvezza dell’Europa, la salvezza dell’Europa passa attraverso la salvezza dell’Italia. Oggi i destini di tutti sono indissociabili. Ma per dare concretezza a queste parole dobbiamo riscoprire e valorizzare quello che ha sempre fatto dell’Italia, e soprattutto dell’Italia dell’Umanesimo e del Rinascimento, un microcosmo esemplare dell’Europa: la sua diversità interna e la sua apertura alle culture altre; la capacità di operare insieme come centro di innovazione e come luogo di confine e di integrazione fra le culture d’Europa e fra l’Europa e il mondo; la sua ricchezza di saperi che sono stati e sono a un tempo teorici e pratici, concreti e visionari, artistici e artigianali.
Per essere all’altezza delle presenti sfide, il compito è di coniugare ciò che la crisi attuale ci ha fatto credere separati: il rigore dei bilanci e gli investimenti nelle conoscenze, nella cultura, nella formazione, nella rigenerazione dei legami sociali; la direzione e la partecipazione; le culture umanistiche e le culture scientifiche; lo sviluppo economico e lo sviluppo umano integrale. Questa trasformazione nella condizione umana chiede di cambiare il nostro sguardo sul mondo, e innanzitutto di essere capaci di guardare il mondo: poiché il nostro sguardo intellettuale, formato dalla nostra formazione disciplinare, non può guardare il mondo che spezzettandolo in frammenti sparsi. Più ancora questa trasformazione ci impegna verso un cammino politico che è totalmente ignorato dalla politica tradizionale. È il cammino antropologico che ci dice che non ci potranno essere progressi unicamente e neppure principalmente garantiti dalle leggi del l’economia, né da strutture sociali o politiche. Ci dice che ormai la riforma politica è indissociabile da una riforma di civiltà, da una riforma di vita, da una riforma del pensiero, da una riforma spirituale, nella prospettiva di un nuovo umanesimo planetario.
Per la prima volta nella storia umana la Terra, in quanto Patria, è divenuta realtà concreta.
L’antico Umanesimo aveva prodotto un universalismo astratto, ideale e culturale. Il nuovo Umanesimo planetario non può che nascere da un universalismo concreto, reso tale dalla comunità di destino irreversibile che lega ormai tutti gli individui e tutti i popoli dell’umanità, e l’umanità intera all’ecosistema globale, alla Terra. Questo universalismo concreto non oppone la diversità all’unità, il singolare al generale. Si fonda sul riconoscimento del l’unità delle diversità umane e delle diversità nel l’unità umana, reso necessario dal fatto che qualunque sfida oggi ha una portata planetaria e ha bisogno dell’impegno di tutti, ognuno nella singolarità delle propria rispettive visione e nella relazione e nell’apertura agli “altri”.
da Il Sole 24 Ore 09.09.12
è vero che il nostro destino dipende da quello dell'europa e viceversa ed è anche vero che basta un dato macroeconomico negativo di qualche Pease tipo giappone ed usa che le borse ne risentono quindi questo ci fa' capire di vedere il Mondo come un tutt'uno ma qui è una questione del tipo: "Mors tua vita mea" quindi io sono per l'uscita dall'europa unita perchè non voglio essere schiavo di nessuno in quanto questo sistema è stato volutamente creato per arricchire chi l'ha creato e il mondo della finanza, a scapito dei paesi periferici e dell'economia reale
SeiperQuattro
02-12-2012, 10:36
Brillante esempio di elogio a base socio-culturale della politica spoliativa europea in danno dei paesi più deboli.
Sicuramente l'autore dell'articolo (se è un parlamentare) è fra quelli che hanno contribuito a rendere l'Italia schiava di questi meccanismi di drenaggio di risorse dall'economia reale a favore di quella virtuale.
Se tutto fosse così bello, limpido e positivo come lo dipinge questo signore, vorrei che qualcuno mi spiegasse perchè l'approvazione da parte dell'Italia del trattato istitutivo del MES è stato votato dal nostro parlamento (a larga maggioranza) in piena pausa estiva e nel totale - e ritengo complice - silenzio di tutti gli organi 'ufficiali' di informazione.
Una questione di tale importanza avrebbe richiesto una specifica delega da parte dell'elettorato, visto che con il voto gli abbiamo dato mandato per amministrare, non per svendere a stati esteri o ad organismi sovranazionali la nostra sovranità di bilancio.
Si sa che i nostri politici non perdono occasione per farsi pubblicità quelle poche volte che fanno qualcosa di buono per il paese .......... chissà perchè, allora, questa cosa l'hanno fatta di nascosto e in silenzio come dei ladri.
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è vero che il nostro destino dipende da quello dell'europa e viceversa ed è anche vero che basta un dato macroeconomico negativo di qualche Pease tipo giappone ed usa che le borse ne risentono quindi questo ci fa' capire di vedere il Mondo come un tutt'uno ma qui è una questione del tipo: "Mors tua vita mea" quindi io sono per l'uscita dall'europa unita perchè non voglio essere schiavo di nessuno in quanto questo sistema è stato volutamente creato per arricchire chi l'ha creato e il mondo della finanza, a scapito dei paesi periferici e dell'economia reale
Assolutamente d'accordo.
sarà quello che è ma ha ragione lui
http://forum.audirsclub.it/showthread.php?39297-Controlli-Finanza&p=853727&viewfull=1#post853727
SeiperQuattro
02-12-2012, 11:18
sarà quello che è ma ha ragione lui
http://forum.audirsclub.it/showthread.php?39297-Controlli-Finanza&p=853727&viewfull=1#post853727
Beh? ........... Non mi pare che il concetto di base sia molto diverso da quello espresso da me e Leo89 ........ Tremonti non mi sta simpatico, ma stavolta sono pienamente d'accordo con lui.
Vien facile la battuta ....... meglio Tremonti che uno solo.
"Quando un politico viene osannato in Europa vuol dire che è servo di quegli interessi. E' chiaro?". Mario Monti non viene citato direttamente ma il riferimento è evidente.
vorrei sottolineare questo passo
La commissione tributaria a roma era in galleria margherita, di fronte il ministero degli interni, di fianco il teatro dell'opera
prima che si insediasse monti, gli uffici della commissione stavano per trasferirsi agratisse nella caserma dell'esercito (vuota) di viale giulio cesare a roma così da formare una cittadella della giustizia tra tribunale ordinario, corte d'appello e cassazione tutti ad un tiro di schioppo.
ma non appena insediato monti, al bene gratuito del demanio immediatamente disponibile si è preferito l'immobile della ex esattoria di via dei normanni di proprietà della banca MPS in stato prefallimentare, stipuando un contratto di locazione a caro prezzo.
Gli uffici ora sono isolati rispetto al resto della giustizia e ci costano l'affitto caro rispetto al nullo che avremmo pagato.
di che vogliamo parlare???
di Bersani che con la destra tira la giacca dentro a monti e con la sinistra lo respinge?
di una destra polverizzata e di un senatur scomparso?
di una Polverini che ha speso pure i soldi per fare il ricorso al consiglio di stato?
di un vendola che è stato assolto perché il fatto non sussiste? (dimenticavo di aver fatto tutto io in quell'occasione!!!)
di un grillo che neppure arrivato già è scomunicato (da solo!!!)
l'unico modo per uscire fuori da tutto ciò è dare l'unico segnale che si può dare
nessuno vada a votare
il partito dei non votanti deve raggiungere il 90%
il rumore sarà esagerato
anche io pensavo di no ma mi sono convinto che non votare è come votare al contrario
La commissione tributaria a roma era in galleria margherita, di fronte il ministero degli interni, di fianco il teatro dell'opera
prima che si insediasse monti, gli uffici della commissione stavano per trasferirsi agratisse nella caserma dell'esercito (vuota) di viale giulio cesare a roma così da formare una cittadella della giustizia tra tribunale ordinario, corte d'appello e cassazione tutti ad un tiro di schioppo.
ma non appena insediato monti, al bene gratuito del demanio immediatamente disponibile si è preferito l'immobile della ex esattoria di via dei normanni di proprietà della banca MPS in stato prefallimentare, stipuando un contratto di locazione a caro prezzo.
Gli uffici ora sono isolati rispetto al resto della giustizia e ci costano l'affitto caro rispetto al nullo che avremmo pagato.
di che vogliamo parlare???
di Bersani che con la destra tira la giacca dentro a monti e con la sinistra lo respinge?
di una destra polverizzata e di un senatur scomparso?
di una Polverini che ha speso pure i soldi per fare il ricorso al consiglio di stato?
di un vendola che è stato assolto perché il fatto non sussiste? (dimenticavo di aver fatto tutto io in quell'occasione!!!)
di un grillo che neppure arrivato già è scomunicato (da solo!!!)
l'unico modo per uscire fuori da tutto ciò è dare l'unico segnale che si può dare
nessuno vada a votare
il partito dei non votanti deve raggiungere il 90%
il rumore sarà esagerato
anche io pensavo di no ma mi sono convinto che non votare è come votare al contrario
sono d'accordo sul fatto di non votare, sarebbe la cosa migliore,a patto e condizione che lo facessimo tutti, ma poichè molta gente andrà a votare io ho deciso di votare il meno peggio e il volto nuovo, il movimento di Grillo è formato da gente comune e ha buone proposte, per ora mi basta ciò.....via parassiti che hanno mangiato per decenni, così almeno facciamo ingrassare volti nuovi:tongue:
GRILLO?????
mah il rimedio è peggio del male
È ORMAI CHIARISSIMO CHEI DUE HANNO TROVATO L'ACCORDO: BERSANI VA AL GOVERNO E RENZI GUIDA IL PARTITO. IL TUTTO VERRÀ RATIFICATO IN PRIMAVERA ATTRAVERSO UN CONGRESSO STRAORDINARIO DEL PARTITO (TERRORE NELL'ESTABLISHMENT DEL PD) - 2. MONTI SUPER PARTES: CI HA PENSATO IL CAPO DELLO STATO A RIPORTARLO DI FORZA NELL'ALVEO TECNICO, PERCHÉ LUI QUALCOSA A QUALCUNO AVEVA PUR DETTO E PROMESSO - 3. IL PORCELLUM RESTERÀ PER LA GIOIA DI BERSANI E BERLUSCONI E PER L’ANGOSCIA DELLA MINI DC DI CASINI-MONTEZEMOLO-FINI (PROGETTO CHE NON HA L’APPOGGIO DEL VATICANO) CHÉ DOVRÀ DIVIDERE IL 45% DEI SEGGI CON GRILLO, PDL, LEGA/TREMONTI, STORACE - 4. DRAGHI PRONTO A RITORNARE IN ITALIA NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2013 PER LASCIARE IL SUO POSTO A CAPO DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA AD UN TEDESCO DELLA MERKEL - 5. TREMONTI PUNTA LE SUE CARTE SULL' ALLEANZA CON LA NUOVA LEGA DI ROBERTO MARONI
con governo di sinistra fortemente pro europa sarebbe la fine
Io penso che davvero qui ci voglia un imprenditore perché a differenza dei tecnici che sanno far tornare i conti e questo e' indubbio...(ma a discapito di chi) un imprenditore possa risollevare l'economia e rifarla girare. Qui bisogna smetterla di spendere soldi pubblici e fare comizi con camper che paghiamo noi è con gente che si sputa addosso le colpe.. meno parole più fatti.le tasse vanno abbassate ma pagate da tutti, l'Italia dei furbi con la sua mentalità ci ha portato a questo degrado. Parliamo chiaro a tutti farebbero comodo gli stipendi dei nostri politici ma sono anche questi insieme alla spesa pubblica che fanno si che il nostro debito lieviti. Se le entrate sono 100 non possiamo spendere 120, se il costo del denaro e' fissato al 1,5% le banche non possono girarlo a noi al 7%. Qui non si devono favorire le caste ma siamo tutti noi che dovremmo diventare una casta unica come la svizzera. Rimasta fuori dall'euro con la sua economia e con i suoi garbugli, vige l'ordine la pulizia e la gente vive bene. Conoscete uno svizzero povero? Io no, finora abbiamo commesso solo errori che possono ancora essere rimediati prima di arrivare al default e anche se ci si arrivasse c' e' sempre un piano di emergenza. Basta con la sudditanza con la Germania, basta pietosi leccaggi alla signora Angela e suo contorno. Siamo italiani ci possiamo rimboccare le maniche e far vedere chi siamo...
Conosco molti imprenditori e sono sicuro che la maggior parte di loro penserebbe esclusivamente ai loro interessi (come, e lo ripeto, è già successo nel recente passato).
Cosa ti fa pensare che un imprenditore si comporti diversamente dai politici che abbiamo oggi, se l'Italia è piena di "furbi"? Si, c'è anche Cucinelli che ha preso 5 milioni di euro e li ha divisi tra i suoi dipendenti, ma ammesso che non siano serviti per abbassare un guadagno eccessivo, conosco solo lui che ha usato questo sistema!
Se si vuole uscire dalla crisi, occorre uscire dal giro delle banche, prima che sia troppo tardi! E per iniziare a stampare denaro "di stato" invece che "delle banche" (che poi indebitano interi stati come stanno facendo con la Grecia) non ci vuole un imprenditore. Ci vuole uno con gli attributi!
E che non abbia paura di finire ammazzato come Moro o Kennedy che si ribellarono al potere delle banche.
SeiperQuattro
02-12-2012, 17:49
con governo di sinistra fortemente pro europa sarebbe la fine
Allora la maggioranza in parlamento dovrebbero conseguirla Grillo o la Lega, e nessuno dei due movimenti ha i numeri sufficienti.
E la destra a questo giro non vincerà perchè frammentatasi grazie ai capricci di Mr. B., per cui temo proprio che la sinistra pro-strozzineuropa avrà buon gioco.
non ci vuole un imprenditore. Ci vuole uno con gli attributi!
Giusto. Per cui è meglio che ci rassegnamo.
Nessuno di voi ha il DNA di Robespierre? Così lo clono subito.....almeno dopo ci sarà più spazio.
Bloccare i prodotti PRC in tutta Europa, è un cancro in metastasi..impedire d imprenditori con conti in attivo di delocalizzare, altrimenti nn venderanno i loro prodotti nella CEE, chi chiude con conti in attivo per delocalizzare, manterrà i dipendenti dalla cassa integrazione ecc.
Sebbene il rinvio al 2 aprile 2013 della scadenza della prima trasmissione abbia spostato in là il problema, la comunicazione dei dati relativi ai beni dell’impresa concessi in godimento ai soci o familiari resta ancora una “grande incompiuta”, rispetto alla quale sarebbe opportuno che legislatore e Agenzia tornassero ad occuparsene in tempi brevi.
In carta di circolazione gli utilizzatori «abituali» dei veicoli
Diventa obbligatorio indicare sul libretto i soggetti che hanno la disponibilità del veicolo per oltre 30 giorni
Nel frattempo, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 28 settembre 2012 n. 198, recante modifiche al Regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della Strada.
Viene così introdotto un nuovo articolo nel DPR 16 dicembre 1992 n. 495 il quale prevede, fra l’altro, che, a richiesta degli interessati, gli uffici del Dipartimento per i trasporti procedono all’aggiornamento della carta di circolazione dei mezzi di trasporto che siano nella disponibilità di un soggetto diverso dall’intestatario per periodi superiori ai trenta giorni.
Il nuovo adempimento si applica ai “libretti” di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi quando la predetta disponibilità è:
- a titolo di comodato ovvero;
- in forza di un provvedimento di affidamento in custodia giudiziale;
- in forza di contratti o atti unilaterali.
Sulla carta di circolazione deve essere annotato il nominativo del comodatario e la scadenza del relativo contratto, ovvero il nominativo dell’affidatario.
Per attenuare l’onere burogratico in capo ai cittadini, nel caso di comodato, sono esentati dall’obbligo di aggiornamento della carta di circolazione i componenti del nucleo familiare, purché conviventi.
Da segnalare poi che il riferimento agli autoveicoli porta a ritenere che la novità sia applicabile a tutti i mezzi di trasporto elencati dall’art. 54 del DLgs. 285/1992. Quindi non solo le autovetture, ma anche gli autocarri, gli autoveicoli per uso speciale, eccetera.
Ancorché la norma entri in vigore il prossimo 7 dicembre, è legittimo ritenere che per l’effettiva applicazione del dispositivo si debbano attendere ulteriori istruzioni operative, tanto con riferimento agli aspetti soggettivi, quanto con riferimento agli aspetti procedurali.
Peraltro, trattandosi di una norma attuativa delle disposizioni sulla carta di circolazione, in caso di omissione, è prevista una sanzione amministrativa con il pagamento di una somma da euro 653 a euro 3.267.
È indubbio che la novità avrà impatto anche sul mondo dell’imprese, posto che, nella generalità dei casi, le auto sono date in uso ai dipendenti in forza di un contratto di comodato, mentre il soggetto intestatario del veicolo è l’impresa. Dovranno quindi essere aggiornati i libretti di circolazione di queste autovetture aziendali.
Esistono poi i veicoli aziendali “esclusivi”, quelli cioè non dati in uso promiscuo ad amministratori o dipendenti, rispetto ai quali sarebbe opportuno chiarire il concetto di disponbilità, precisando, ad esempio, se si debba aggiornare il libretto della furgonetta (autocarro) che usano a turno gli operai addetti alla manutenzione, ovviamente solo nell’orario di lavoro.
Al di là di queste considerazioni, vale la pena di sottolineare che l’adempimento in questione non ha una valenza tributaria e che sarebbe stato opportuno coordinarlo con quanto previsto ai fini fiscali dalla comunicazione dei beni ai soci.
Le due disposizioni, infatti, hanno la comune finalità di contrastare l’intestazione fittizia dei veicoli, in un caso, per assicurare la certezza nella individuazione del responsabile della circolazione dei veicoli, in funzione dell’applicazione delle sanzioni, nell’altro caso per procedere con la ricostruzione sintetica del reddito.
In alcune ipotesi si potrebbe invocare un principio spesso rimasto lettera morta nel nostro ordinamento tributario, principio in base al quale non possono essere chieste al contribuente informazioni che sono già in possesso della Pubblica Amministrazione (si veda, da ultimo, il DL 70/2011).
Pertanto, un socio che, dopo le nuove norme, compare sul libretto di circolazione dell’autovettura della società potrebbe chiedersi se effettuare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
Si tratterebbe però di una scelta delicata, posto che nella comunicazione all’Anagrafe tributaria bisogna indicare dati ulteriori, quali, ad esempio, l’eventuale corrispettivo pagato dal socio per il godimento.
Per queste ragioni sarebbe auspicabile che il legislatore fiscale, nel riconsiderare l’adempimento, tenesse conto della modifica nel frattempo intervenuta ed evitasse ulteriori aggravi burocratici. A ben vedere, l’indicazione sul libretto è già più che sufficiente a riportare l’intestazione dei beni all’effettivo utilizzatore, consentendo poi di svolgere sul campo tutte le verifiche del caso.
Maria Teresa Meli per "Corriere della Sera"
Massimo Dalema Nella notte della vittoria di Bersani non si dorme. E soprattutto non si indulge nei festeggiamenti infiniti. C'è tanto, troppo da fare. Così cominciano a partire le prime telefonate e si abbozzano le prime trattative.
Pierluigi Bersani«Dobbiamo collaborare tutti, dobbiamo lavorare con Renzi, sarebbe un errore non coinvolgerlo, perché raccoglie dei consensi che poi possono andare al Pd»: sono queste le parole d'ordine del segretario del Partito democratico. Ma la sua maggioranza è divisa.
Ci sono gli aperturisti, ossia quelli che vogliono il dialogo con il sindaco di Firenze. Tra di loro c'è Massimo D'Alema, che nonostante abbia mostrato in questi giorni il viso dell'arme, ritiene che i vertici del Pd debbano agganciare Renzi, tentando con lui l'operazione portata avanti con Vendola.
Il «governatore» della Puglia, che ha un passato di dissidi e di sfide alle primarie pugliesi con il presidente del Copasir, ora è diventato il suo più strenuo sponsor: «Massimo deve andare agli Esteri», è la richiesta che ha già avanzato. E D'Alema gli ha prontamente ricambiato la cortesia: «Vendola sarà ministro».
Dunque l'ex premier ha come obiettivo quello di «addomesticare» il sindaco di Firenze come ha fatto con il presidente della regione Puglia. Non è quindi un caso che molti esponenti del Pd a lui vicini si aprano al dialogo con Renzi: Matteo Orfini, Stefano Fassina, il direttore dell'Unità Claudio Sardo e tanti altri ancora. Sono il pacchetto di mischia dei dalemiani che orbitano in area Bersani.
Ma gli aperturisti sono anche altri: Enrico Letta, Marco Follini, Goffredo Bettini, Paola Concia, Vasco Errani, Dario Franceschini e quel Fabrizio Barca, che il segretario e il presidente del Copasir vorrebbero in Campidoglio o nel governo che verrà. Walter Veltroni, com'è ovvio, è un altro dei big del partito che spinge per l'intesa con il sindaco di Firenze. Del resto, quasi metà dei suoi parlamentari si è schierata sin dall'inizio con Renzi.
Ma c'è anche chi chiude la saracinesca. Franco Marini, per esempio, che esulta per la vittoria di Bersani: «C'era il rischio che altrimenti saremmo andati a schiantarci tutti». E Beppe Fioroni, che ha maturato questa convinzione: «Basta annusare la politica per capire che alla fine Pier Luigi siglerà un patto con Matteo, e a quel punto rischiamo tutti di essere emarginati». La pensa nello stesso identico modo Rosy Bindi, che con Susanna Camusso, è una delle pasionarie anti-Renzi. Solo la direttrice di Youdem Chiara Geloni e la portavoce del comitato Bersani Alessandra Moretti sono più scatenate della presidente del partito e della segretaria della Cgil.
Nel fronte degli anti-renziani anche Nico Stumpo, Roberto Speranza e Tommaso Giuntella. Ma la geografia del Pd è un po' più complicata di così e non si esaurisce in questi schemi. Ci sono i non allineati, come Nicola Zingaretti e Piero Fassino: il presidente della provincia di Roma e il sindaco di Torino fanno parte dell'area dei moderatamente bersaniani, e non hanno ancora deciso quale comportamento tenere con Renzi.
Infine ci sono personalità del calibro di Romano Prodi e Giorgio Napolitano, che per il ruolo che ricoprono hanno tenuto un atteggiamento imparziale nei confronti di entrambi i contendenti. Ma due esponenti del Pd a loro molto vicini, che però hanno sempre mantenuto la loro autonomia, come Arturo Parisi e Umberto Ranieri, hanno votato per il sindaco di Firenze.
Comunque, nell'arcipelago del Partito democratico, Bersani si muove con sufficiente maestria. E ha alcuni punti fermi. Primo, «collaborare con Renzi»; secondo, tentare l'aggancio con Casini, onde evitare di avere una maggioranza di governo appesa a Vendola. Su quest'ultimo fronte le trattative vanno avanti da tempo.
Sul primo ci sono più difficoltà. Renzi non punta a un compromesso al ribasso: «Non ho fatto tutta questa battaglia per prendere un terzo del partito». E non vuole dare l'impressione di correre appresso al vincitore: «Io me ne sto a Firenze a guardarli inseguire tutti gli elettori che hanno cacciato via, non facendoli votare al ballottaggio. Incontrerò senz'altro il segretario, ma dopo Natale perché ora ho da fare: ho un sacco di arretrati da smaltire a Palazzo Vecchio».
Ci stai a raccontà come se stanno a spartì la torta sin da ora?
Eccala lla
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-the-telegraph-luscita-di-mario-monti-lunica-via-per-salvare-litalia2-il-quotidiano-48039.htm
e mo' so' caxx amari
usciamo dall'euro prima che sia troppo tardi!!!!!!!
Calma, Calma
Ci sono troppi teorici dell'economia in giro.
Questa è una delle teorie ( poco confermabile ) perchè una economia instabile ( come quella del dopo guerra ) può basarsi sull'esportazione per far leva sulla svalutazione della moneta, ma questo era un concetto valido per al lira del boom economico degli anni '60 !!
Ora abbiamo una moneta stabilissima e forte nel panorama mondiale e dovremmo rinunciarci dopo tutti i sacrifici fatti fino ad ora per cosa??
Andiamo a vendere all'estero e crediamo di far la concorrenza a paesi emergenti come Russia, Cina, Corea, Brasile etc dove non siamo competitivi con i loro prodotti neanche nel territorio italiano?
E poi mica possiamo basarci solo sull'export, ragazzi.
Non crediamo troppo a tutto quello che si dice in giro, specie se letto sui giornali che venderebbero l'anima pur di vendere più giornali, o Dagospia che deve fare il suo dovere ma senza peccare di presunzione ( che potrebbe significare dimostrare una ignoranza economica abissale )
In questi giorni ne sto sentendo davvero troppe di sparate sull'economia, come qualcuno che afferma che la stabilità dei governi non incide sulla stabilità economica di un Paese ( o del suo Spread )
I politici dovrebbero fare i politici, i giornalisti i giornalisti, gli economisti gli economisti
Quoto Matpat, troppa confusione
hai ragione sia tu che matpat
c'è troppa confusione
dal 5/12 al 9/12 sono stato a londra
città bellissima, pulitissima, opulenta. bella gente e tanti soldi
certo è una realtà effimera in quanto non solo ho girato il meglio di londra ma anche perché c'è solo a londra e non in uk tutto quel ben di Dio
però ho avuto modo di constatare che in tutta londra altro non c'è che cose uk/usa e cose italiane
con tutta evidenza il cibo migliore era il nostro, i nostri migliori marchi di moda di automobili, di design, ecc. ecc.
le cose poi vengono fatte in cina (sia per uk che per usa e per italy): non ci dimentichiamo che lo scarparo a pallini impallina l'impulloverato ma produce in paesi a bassissimo costo di manodopera.
atteso poi che da noi l'industria non esiste (non abbiamo materie prime e la manodopera costa molto cara) allora dobbiamo guardare a cosa possiamo fare per produrre ricchezza.
con 100 euro mi hanno dato 62 sterline
ho pagato 16 sterline per vedere quel comitero che è wenstmister - il vaticano è gratis
ho pagato 4,6 sterline 1 corsa in metro - da noi 1 biglietto di metro costa 1,5 euro
ho pagato 5 sterline un panino schifoso con angus - da noi panino e porchetta 3 euro e stai abboffato
ecc ecc
l'Italia dovrebbe diventare un museo a cielo aperto e noi tutti vivere di turismo (a londra non c'è altro)
gli italiani dovrebbero diventare orgogliosi come lo sono i londinesi (loro mantengono la regina!!!)
meglio se i mafiosi dovessero riunirsi ad un tavolo e decidere di comprare il debito pubblico tedesco
PS: dagospia in fatto di economia e banche ce la capisce ed inoltre è sempre prima e dà anche la controinformazione
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Il Gruppo Bilderberg nasce nel 1952, ma viene ufficializzato due anni più tardi, a giugno del 1954, quando un ristretto gruppo di vip dell’epoca si riunisce all’hotel Bilderberg di Oosterbeek, in Olanda. Da quel momento le riunioni si sono svolte una o due volte all’anno, nel più totale riserbo. In occasione di una delle ultime, nella splendida e appartata resort di Sintra, in Portogallo, il settimanale locale News riportò una notizia secondo cui il Governo avrebbe ricevuto migliaia di dollari dal Gruppo per organizzare «un servizio militare compreso di elicotteri che si occupasse di garantire la privacy e la sicurezza dei partecipanti». Ma torniamo agli esordi. I primi incontri si sono svolti esclusivamente nei paesi europei, ma dall’inizio degli anni ’60 anche negli Usa. Tra i promotori - precisano alcuni studiosi della semi sconosciuta materia - occorre ricordare due nomi in particolare: sua maestà il principe Bernardo de Lippe, olandese, ex ufficiale delle SS, che ha guidato il gruppo per oltre un ventennio, fino a quando, nel 1976, è stato travolto dallo scandalo Lockheed; e Joseph Retinger, un faccendiere polacco al centro di una fittissima trama di rapporti con uomini che per anni hanno contato sullo scacchiere internazionale della politica e dell’economia.
«La loro ambizione - viene descritto - era quella di costruire un’Europa Unita per arrivare a una profonda alleanza con gli Stati Uniti e quindi dar vita a un nuovo Ordine Mondiale, dove potenti organizzazioni sopranazionali avrebbero garantito più stabilità rispetto ai singoli governi nazionali. Fin dalla prima riunione vennero invitati banchieri, politici, universitari, funzionari internazionali degli Usa e dell’Europa occidentale, per un totale di un centinaio di personaggi circa».
Ecco cosa hanno scritto alcuni giornalisti investigativi inglesi nel magazine on line di Bbc News a pochi giorni dal meeting di Stresa. «Si tratta di una delle associazioni più controverse dei nostri tempi, da alcuni accusata di decidere i destini del mondo a porte chiuse. Nessuna parola di quanto viene detto nel corso degli incontri è mai trapelata. I giornalisti non vengono invitati e quando in qualche occasione vengono concessi alcuni minuti a qualche reporter, c’è l’obbligo di non far cenno ad alcun nome. I luoghi d’incontro sono tenuti segreti e il gruppo non ha un suo sito web. Secondo esperti di affari internazionali, il gruppo Bilderberg avrebbe ispirato alcuni tra i più clamorosi fatti degli ultimi anni, come ad esempio le azioni terroristiche di Osama bin Laden, la strage di Oklaoma City, e perfino la guerra nella ex Jugoslavia per far cadere Milosevic. Il più grosso problema è quello della segretezza. Quando tante e tali personalità del mondo si riuniscono, sarebbe più che normale avere informazioni su quanto sta succedendo».
Invece, tutto top secret. Scrive un giornalista inglese, Tony Gosling, in un giornale di Bristol: «Secondo alcune indiscrezioni che ho raccolto, il primo luogo nel quale si è parlato di invasione dell’Iraq da parte degli Usa, ben prima che ciò accadesse, è stato nel meeting 2002 dei Bilderberg». Di parere opposto un redattore del Financial Times, Martin Wolf, più volte invitato ai meeting: «L’idea che questi incontri non possano essere coperti dalla privacy è fondamentalmente totalitaria; non si tratta di un organismo esecutivo, nessuna decisione viene presa lì». Fa eco uno dei fondatori, anche lui inglese, lord Denis Healey: «Non c’è assolutamente niente sotto. E’ solo un posto per la discussione, non abbiamo mai cercato di raggiungere un consenso sui grandi temi. E’ il migliore gruppo internazionale che io abbia mai frequentato. Il livello confidenziale, senza alcun clamore all’esterno, consente alle persone di parlare in modo chiaro».
Ed ecco cosa scrive un altro studioso di ordini paralleli e di gruppi e associazioni che agiscono sotto traccia, Giorgio Bongiovanni. «Bilderberg rappresenta uno dei più potenti gruppi di facciata degli Illuminati (una sorta di super Cupola mondiale, ndr). Malgrado le apparenti buone intenzioni, il vero obiettivo è stato quello di formare un’altra organizzazione di facciata che potesse attivamente contribuire al disegno degli Illuminati: la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale e di un Governo Mondiale entro il 2012. Sembra che le decisioni più importanti a livello politico, sociale, economico-finanziario per il mondo occidentale vengano in qualche modo ratificate dai Bilderberg».
«Il Gruppo - scrive ancora Bongiovanni - recluta politici, ministri, finanzieri, presidenti di multinazionali, magnate dell’informazione, reali, professori universitari, uomini di vari campi che con le loro decisioni possono influenzare il mondo. Tutti i membri aderiscono alle idee precedenti, ma non tutti sono al corrente della profonda verità ideologica di alcuni membri principali». I veri ‘conducator’- secondo questa analisi - i quali a loro volta fanno anche parte di altri segmenti strategici nell’organigramma degli Illuminati. Due in particolare: la Trilateral e la Commission of Foreign Relationship, nata nel 1921, la quale riunisce a sua volta tutti i personaggi che hanno fra le loro mani le leve del comando negli Usa. «Questi membri particolari - prosegue Bongiovanni - sono i più potenti e fanno parte di quello che viene definito il ‘cerchio interiore’. Quello ‘esteriore’, invece, è l’insieme degli uomini della finanza, della politica, e altro, che sono sedotti dalle idee di instaurare un governo mondiale che regolerà tutto a livello politico e economico: insomma, le ‘marionette’ utilizzate dal cerchio interiore perché i loro membri sanno che non possono cambiare il mondo da soli e hanno bisogno di collaboratori motivati e mossi anche dal desiderio di danaro e potere». Passiamo, per finire, alla Trilateral, vero e proprio luogo cult del Potere nascosto, in grado comunque di condizionare i destini del mondo. Ovviamente ‘sponsorizzato’ della star dell’imprenditoria multinazionale, come Coca Cola, Ibm, Pan American, Hewlett Packard, Fiat, Sony, Toyota, Mobil, Exxon, Dunlop, Texas Instruments, Mutsubishi, per citare solo le più importanti.
L’associazione nasce nel 1973, sotto la presidenza “democratica” di Jimmy Carter e del suo consigliere speciale per la sicurezza, Zbigniew Brzezinsky, il vero deux ex machina. A ispirare il progetto, le famiglie Rothschield e Rockfeller, i Paperoni d’America. Un progetto che ha irresistibilmente attratto i potenti del mondo, a cominciare proprio dai presidenti Usa, con un Bill Clinton in prima fila. Così descriveva Giovanni Agnelli la Trilateral: «Un gruppo di privati cittadini, studiosi, imprenditori, politici, sindacalisti delle tre aree del mondo industrializzato (Usa, Europa e Giappone, ndr) che si riuniscono per studiare e proporre soluzioni equilibrate a problemi di scottante attualità internazionale e di comune interesse». Il solito ritornello.
Di diverso avviso il giornalista Richard Falk, che già nel 1978 - quindi a pochissimi anni dalla nascita - scrive sulle colonne della Monthly Review di New York: «Le idee della Commissione Trilaterale possono essere sintetizzate come l’orientamento ideologico che incarna il punto di vista sopranazionale delle società multinazionali, che cercano di subordinare le politiche territoriali a fini economici non territoriali». E’ la filosofia delle grandi corporation, che stanno privatizzando le risorse di tutto il pianeta, a cominciare dai beni primari, come ad esempio l’acqua: non solo riescono a ricavare profitti stratosferici ma anche ad esercitare un controllo politico su tutti i Sud - e non solo - del mondo. La logica della globalizzazione. E i bracci operativi di questo turbocapitalismo sono proprio due strutture che dovrebbero invece garantire il contrario: ovvero la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.
«Entrambi - scrive uno studioso, Mario Di Giovanni - sotto lo stretto controllo del ‘Sistema’ liberal della costa orientale americana. Agiscono a tutto campo nell’emisfero meridionale del pianeta, impegnate nella conduzione e ‘assistenza’ economica ai paesi in via di sviluppo». E proprio sull’acqua, la Banca Mondiale sta dando il meglio di sé: con la sua collegata IFC (Internazionale Finance Corporation) infatti sta mettendo le mani sulla gran parte delle privatizzazioni dei sistemi idrici di mezzo mondo, soprattutto quello africano e asiatico, condizionando la concessione dei fondi all’accettazione della privatizzazione, parziale o più spesso totale, del servizio. Del resto, è la stessa Banca a calcolare il business in almeno 1000 miliardi di dollari… Scrive ancora Di Giovanni: «Le decisioni assunte dai vertici della Trilateral riguarderanno sempre di più quanti uomini far morire, attraverso l’eutanasia o gli aborti, e quanti farne vivere, attraverso un’oculata distribuzione delle risorse alimentari. Decisioni che riguarderanno l’ingegneria genetica, per intervenire nella nuova ‘umanità’. In una parola, tutto ciò che definitivamente distrugga il ‘vecchio’ ordine sociale, cristiano, per la creazione di un nuovo ordine. Ma tutto questo senza particolari scossoni. Non vi sarà bisogno di dittature, visto che le democrazie laiche e progressiste, condotte da governi di ‘centrosinistra’, servono già così efficacemente allo scopo. Governi che riproducono - conclude - una formula già sperimentata lungo l’intero corso del ventesimo secolo e plasticamente rappresentata dal passato governo Prodi-D’Alema: l’alleanza di borghesia a sinistra, rivoluzionaria o meno».
non è farina del mio sacco ma condivido quanto scritto da un mio collega
Siamo quasi alla conclusione di questo 2012 devastante, sotto ogni punto di vista, e con esso risulta sul viale del tramonto anche l’esperienza del governo tecnico. Dovremo ben presto dire addio alla squadra Monti e accettare i giochi della politica fino alla nomina di un nuovo governo, con la speranza che il futuro sia meno cupo del presente.
Intanto possiamo registrare un fattore senz’altro positivo, soprattutto per chi detiene grossi capitali in ballo nel giardino fiorito dell’alta finanza. Lo spread è in calo, sempre più vicino alla soglia che il presidente del Consiglio si era prefisso all’epoca del conferimento d’incarico. Ieri il differenziale tra il btp e il bund è sceso fino a 289 punti base, il che significa che ha quasi raggiunto i 287 punti ai quali sperava di addivenire Mario Monti. Missione compiuta, quindi. Con buona pace delle banche, dei grandi imprenditori e delle Borse.
E a noi altri? Cosa può apportare il raggiungimento di un siffatto traguardo? Teniamo presente che mentre lo spread scendeva anche le tredicesime di gran parte degli italiani si restringevano e intanto si avvicinava la fine dell’anno, con le sue mille incombenze tra piaceri e oneri. Dunque, l’avvicinamento tra titoli di Stato ben si comprende che non porta buone nuove per nessuno, almeno non per gli italiani medi, ossia la maggioranza della popolazione, che vive solo del proprio stipendio.
Insomma, Natale è arrivato e quello che leggiamo sui giornali o sentiamo in tv non assomiglia lontanamente alle strine della nostra infanzia. I problemi reali sono quelli che si vedono tutti i giorni per strada, nelle case degli italiani, negli uffici o a scuola. Sono difficoltà che affronta la gente comune. Problematiche alle quali ultimamente s’è aggiunta anche la stangata Imu, che ha sostanzialmente prosciugato una buona porzione delle tredicesime. E c’è anche chi ancora non ha potuto pagare l’imposta perché non ha avuto i soldi per farlo. Cosa accadrà a questi contribuenti? Non lo sanno e soprattutto non sanno come arginare il danno, in che modo affrontare questa situazione che i dotti del Fisco chiamano “irregolare” o “evasiva”. Eccoli, quindi, gli ostacoli reali, concreti. Altro che spread in calo! Nel nostro Paese l’unica cosa a essere davvero in pericolosa discesa è la fiducia nelle istituzioni, nella politica… E nel futuro! Tuttavia pare che nessuno, dalle alte sfere, voglia accorgersene. Mi chiedo se sia possibile che oggi più del 70% della tredicesima, che dovrebbe servire ad alleviare gli oneri nel periodo natalizio levandosi anche qualche sfizio, sia interamente destinato a coprire tasse e rate di vario genere. Rendiamoci conto che fino a solo un paio di anni fa tali spese venivano affrontate con appena la metà della tredicesima, mentre la parte restante confluiva per intero nel risparmio… Parola che, a quanto pare, ben presto sparirà dal nostro vocabolario!
Ciò detto, nonostante queste siano le coordinate dell’assetto sociale ed economico italiano, quel che più preme al.la nostra classe dirigente è la prossima competizione elettorale. Ma ben venga, se gli obiettivi e le proposte siano volti al sostegno e alla tutela della popolazione. Purtroppo, da quel che si sente e si legge, i propositi sono diversi dai nostri più rosei auspici. Siamo costretti ad assistere alla più becera sfilata di ovvietà, con illusionisti patentati che riemergono dal passato con in tasta miracoli in quantità e con volti noti e arcinoti che professano il rinnovamento. Mi rimangono solo due parole: SIAMO STANCHI! E lo siamo soprattutto perché veniamo quotidianamente presi per i fondelli da chi non ha altro da fare tutto il giorno e che usa la politica come diversivo alla noia, si vedano ad esempio questi imprenditori di terza età che si professano paladini dell’Italia, quando sono da decenni con le mani in pasta agli interessi dell’alta finanza. Lo ripeto: SIAMO STANCHI!
Per concludere, ciò che desidero è guardare oltre e auspico che questo mio desiderio natalizio possa essere condiviso da chi ha o avrà in mano le redini del Paese. E desidero anche che si ponga un definitivo punto alle false speranze e alle illusioni che le promesse vuote di una bassa politica hanno alimentato in questi anni. Non mi sembrano richieste esorbitanti. Sono convinto, infatti, che si possa uscire dalla crisi per approdare in un futuro prossimo meno ostile solo prendendo coscienza dei problemi reali, dei disequilibri sociali ed economici e del fatto che in concreto l’italiano medio è sempre più povero (a prescindere dallo spread).
In quel devastato, ma fertile, periodo storico nel quale viveva e operava, Giuseppe Garibaldi sostenne che: “Cura di governo dovrebbe essere quella di migliorare la condizione del povero e non è così sventuratamente. I governi pensano alla propria conservazione”. Non vorrei, amaramente, doverlo confermare!
Quoto in toto e aggiungo le sofferenze non sono finite. Mi auguro seriamente e senza demagogia alcuna un reale ritorno ad una vita dignitosa per tutti e meno giochi di palazzo che grazie a quelli siamo noi più poveri e all'estero molto meno credibili. Sono all'estero in questo momento è ciò che scrivono le testate qui in Italia non arriva. Credetemi ci sarebbe da dire mi vergogno d'essere Italiano ma da buon e onesto lavoratore dico mi vergogno dei miei politici non del mio paese. Matteo.
Titolo: Stop al taglio Irpef, Iva ordinaria al 22%
Autore: Marco Mobili
Fonte: II Sole 24 Ore 21/12/2012 pag: 4
Il testo originario del ddl stabilità prevedeva il taglio delle prime due aliquote Irpef ma era accompagnato da una stretta a due vie su detrazioni e deduzioni e dall'effetto retroattivo sia per la franchigia da 250 euro sugli oneri deducibili sia per il tetto di 3mila euro sulle spese detraibili. Era previsto anche l'aumento dell'Iva per le aliquote del 10 e del 21%. Ma a Montecitorio il ddl è stato rivoluzionato soprattutto per mitigare i pesanti effetti sulle famiglie. Il testo che oggi ottiene il via libera definitivo dalla Camera non contiene il taglio delle due aliquote Irpef, mentre il ritocco dell'Iva riguarda solo quella al 21% che, dal 1° luglio 2013, passerà al 22%. Rimodulate detrazioni e deduzioni fiscali soprattutto per le famiglie numerose. Si è agito sul cuneo fiscale aumentando la dote per la detassazione dei salari di produttività. Non solo. E' stata ripristinata la clausola di salvaguardia sulla tassazione Irpef del Tfr e cancellata la norma che avrebbe soppresso, dal nuovo anno, le agevolazioni fiscali per le pensioni di guerra.
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